Mio marito non comprende i miei problemi e li schernisce

Buongiorno, dopo aver scritto il precedente consulto in pediatria e aver ricevuto le gentili risposte del dr. Benetti, ho deciso di scrivere qui in psicologia per poter avere un vostro parere sul mio stato depressivo e sulla mancanza di appoggio da parte di mio marito. Questo perchè non è semplice per me affrontare uno psicologo di persona....non credo di essere in grado di espormi mentre scrivendo trovo tutto molto più semplice.
Leggendo il mio precendente consulto, potrete farvi già un quadro della mia situazione ma vorrei approfondire su me stessa.
Vorrei dirvi che non ce la faccio davvero più, la situazione non è più sostenibile. Premetto di essere stata sempre una persona ansiosa e "nervosetta" (perchè ho avuto un padre molto severo e poco affettuoso, e dal quale ho sempre cercato approvazione e affetto) ma da quando è arrivato il mio bimbo le cose si sono accentuate, per la mancanza di sonno e per la presenza assidua e a volte eccessiva di mio marito. Lui è un uomo sicuro di sè (si ritiene prticamente perfetto), calcolatore, pignolo e dannatamente razionale. Io, all'opposto, sono un'istintiva, una sognatrice, una coccolona, una sentimentale e dannatamente insicura. Detto questo vi espongo il mio enorme problema. Non riesco a far comprendere a mio marito quanto sia importante per me sentirmi alla sua altezza, sentirmi apprezzata e coccolata, sentirmi dire che le cose che faccio le faccio bene, che lui non potrebbe fare a meno di me, che mi apprezza e mi ama per quella che sono, che ho ragione ad essere stressata per le notti insonni (già non mi capiva quando allattavo ogni 3 ore...mi diceva: lo fanno tutte!!) e per l'attaccamento morboso e frenitico di mio figlio........invece, fin dall'inizio e peggiorando sempre più per il fatto che è stato e sta molto più tempo lui a casa e col bimbo, lui è sempre solo pronto a dirmi questo non si fa così, al bimbo dai questo da mangiare, il pannolino si cambia così, i panni da lavare si lavano cosà, hai dimenticato di pulire qui sopra...se gli dico copri il bimbo perchè fa freddo mi risponde che non ce n'è bisogno, se gli dico secondo me ha la febbre mi risponde che stai dicendo....è vero, è di grande aiuto perchè mi aiuta però caspita, sa sempre tutto lui ed io mi sento il più delle volte un'idiota. Dalla mia, è vero che sono spesso nervosa (ma è anche comprensibile no?) e ho momenti di pura arroganza e cattiveria, spesso gli dico che vorrei morire per vedere se almeno in quel momento riuscirebbe a capire il mio "valore", ma lui mi ridicolizza e mi schernisce.....spesso dico che me ne devo andare , che non voglio più nè lui nè il bimbo perchè ho bisogno di dormire e non ce la faccio più, e lui non comprende la mia esigenza di sonno, mi dice che sono una madre e dovrei mettere da parte il sonno e seguire il bimbo, ma io non ci riesco.....di notte, il più delel volte, divento una bestia quando vengo svegliata, oltre al fatto che dopo tot risvegli sono costretta a prendere il bimbo e mettermelo nel lettone ....e non dormo più, perchè mi tocca freneticamente le mani, i piedi, la faccia......un incubo!e lui mi dice che devo portare pazienza: ma come????? E' davvero impossibile resistere a 3 ore di contatto frenetico...ma lui proprio non capisce!!!!! stanotte ad esempio mio figlio si è svegliato alle 00.35, così prima sono andata da lui ho cercato di tranquillizzarlo, poi in pieno stordimento da sonno mi sono innervosita e ho iniziato a dire al bambino che non se ne può più, che non è giusto che si comporti così, che la deve smettere di svegliarsi perchè ha 2 anni ormai e grande, che io non ho più voglia di stare sveglia tutte le notti o di svegliarmi alle 5....e mio marito, nell'altra stanza, mi dice: smettila di lamentarti, magari ha avuto un incubo, magari è un po' agitato.....e io, imbufalita, gli ho risposto che lo difende sempre, che tanto ogni volta ha una scusa pronta per lui ma che a me non giustifica nulla, che lui non ha capito che di notte non mi deve parlare, che la mancanza di sonno mi rende nervosa e intollerante, che dopo tutti questi anni ancora non mi ha capito. Ho messo il bimbo nel lettone ma ha iniziato a giochicchiare con le mie mani, a salirmi sul collo, a stringermi, a piagnucolare appena gli toglievo ste benedette mani.......insomma : insopportabile! Così me ne sono andata sul divano e ho lasciato mio marito e il bambino nel lettone.......che come sempre non ha dormito più!!!! Io sono andata a fumare, è l'unica valvola di sfogo per me, e lui di sana pianta, come fa spesso e ormai da molto tempo (anche prima del bambino), mi ha risposto: tu non sei normale, sei "fuori", se hai dei problemi arrangiati io non posso farci nulla, sei tu il problema....ho già un figlio da seguire, tu devi reagire...volevi tanto un figlio ed ora non sei capace di comportarti da madre.
Per concludere, io so che il nostro amore è forte, ma è nascosto, siamo due persone molto orgogliose e nessuno dei due vuole ammettere le proprie colpe.......così non troviamo equilibrio (e forse non l'abbiamo mai avuto)...in questo momento poi io mi sento davvero molto stanca e delusa, mi manca molto mio marito ma allos tesso tempo non lo sopporto perchè non riesce a capire che deve smettere di provocarmi e iniziare ad aiutarmi psicologicamente....vi prego aiutatemi voi a capire se davvero come dice lui: sono io la responsabile di tutto? Sono davvero "fuori"? Oppure, come penso io, anche lui dovrebbe comportarsi diversamente? (suggeritegli come per favore).

Grazie mille
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Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 338 11 2
Gentile utente,
ho letto la sua ultima richiesta e anche il precedente consulto a cui lei stessa fa riferimento.

Da quello che scrive mi sembra chiaro che la sua attuale situazione familiare per lei stia diventando decisamente pesante da portare avanti nel quotidiano.

In questi casi le questioni che riguardano la coppia inevitabilmente si collegano con le problematiche fisiologiche tipiche di quando c'è in casa un bambino così piccolo. E i due piani chiaramente non sono così separabili!

Vista la complessità della situazione e il dolore che lei sta provando in questo momento, a mio parere sarebbe proprio il caso di consultare uno specialista, che possa aiutarla a fare luce su determinate dinamiche da lei descritte in famiglia. Il mio consiglio è quello di muoversi insieme a suo marito, innanzitutto perchè quello che lei porta qui è un disagio relativo alla coppia, e poi perchè credo anche che questo abbia delle influenze sul vostro bambino. D'altra parte già per il preceednte consulto le era stato consigliato di rivolgersi a qualcuno.

Non abbia timore e affronti la situazione, soprattutto perchè lo stillicidio quotidiano che lei descrive a lungo andare rischia di essere veramente logorante, mentre un intervento subitaneo potrebbe di gran lunga facilitare le cose.

Cordialmente,

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Gentile utente
Leggendo le sue richieste d'aiuto traspare da parte sua un forte senso di stanchezza, di pressione e di urgenza. E anche un po' di rabbia.

Credo che vostro figlio stia manifestando con i comportamenti la sua difficoltà a far fronte alle tensioni e alle incomprensioni che si vengono a creare fra lei e suo marito. È solo un'ipotesi, naturalmente. Qualunque interpretazione lei possa ricevere qui è necessariamente limitata e approssimativa. Ma posso confermarle che leggendo ciò che scrive si riesce ad avvertire il suo senso di disagio.

Immagino, quindi, che dal vivo debba essere ancora peggio, specialmente per un bambino dell'età di vostro figlio, che ancora non possiede una razionalità e gli strumenti per capire ciò che sta accadendo. E che quindi reagisce come può, data l'età.

Lei dice di non sentirsi ancora pronta per richiedere un aiuto specialistico. Se il problema riguardasse solo lei, non potrei fare altro che rispettare la sua posizione, tirarmi indietro e non insistere oltre.

Tuttavia, andando avanti di questo passo state rischiando non solo di soffrire tutti quanti più del necessario, ma anche di aggravare ulteriormente i comportamenti disfunzionali del vostro bambino.

Come le faceva notare il Dr. Benedetti nell'ultimo consulto, secondo lei è meglio il fastidio di affrontare e risolvere un problema adesso, oppure il rimorso futuro di non averlo fatto per tempo?

Non so dirle se il vostro sia un problema che riguarda più lei come persona oppure la relazione fra lei e suo marito. Ma per cominciare, farei visitare innanzitutto il bambino da uno specialista NPI e, sentito anche il suo parere, potrebbe successivamente richiedere un consulto psicologico per lei sola. Se poi sarà opportuno, potrete valutare insieme allo psicologo l'eventualità di coinvolgere anche suo marito.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#3]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Buongiorno, vi ringrazio per le vostre cortesi risposte. Sicuramente avete ragione nel dire che è un problema da risolvere ora, piuttosto che avere rimorsi futuri. In effetti il mio disagio è evidente e devo dire che purtroppo tende a peggiorare di giorno in giorno....ad esempio in questo weekend mio marito mi ha lasciato dormire il mattino ma al mio risveglio il senso di "rifiuto" nello stare con mio figlio è stato fortissimo. Starei molte più ore a dormire pur di non star un'intera giornata con lui....è stancante, lo spazio mi manca...dall'altra gli voglio un mondo di bene e ci sono dei momenti in cui rifiuto di lasciarlo ad altre persone perchè mi sento in colpa e una madre snaturata.....è un gatto che si morde la coda: è come se fosse un amore-odio. In giorni come questi vorrei poter stare da sola a poltrire, a fare tutto ciò che è di mio interesse....stanotte il bimbo si è svegliato alle 2.30, l'ho preso e messo nel lettone, l'ho coccolato per 5 minuti, poi mi è cambiato l'umore per il troppo sonno e l'ho spinto via verso il papà, mi sono alzata e me ne sono andata sul divano.....ora ho un grandissimo senso di colpa. Sicuramente cercherò di decidermi e ad andare da uno specialista. Per quanto riguarda invece il bambino, posso portarlo da un NPI anche se non sa parlare? Dove ne posso trovare uno? Nei consultori ce ne sono?

Grazie di tutto.