La mia relazione senza poter far nulla

Buongiorno Gentili Signori
sono una ragazza di 28 anni e da 1 anno e sette mesi sto con un ragazzo di 33. A parte le resistenze iniziali ad un legame stabile, dovute probabilmente alle esperienze e ai consigli materni (precedenti alla nostra relazione, sua madre mi adora, o così dice), 6 mesi fa ha comprato casa che abbiamo poi arredato insieme e da 2 mesi conviviamo. Per completare il quadro bisogna aggingere che 6 mesi fa è venuto a sapere che suo padre era malato e dopo 3 mesi è morto. In realtà non ha mai vissuto con suo padre, se non quando era molto piccolo, ma gli era comunque molto legato. Suo padre rappresentava per lui sicurezza sociale ed economica anche se le continue conferme sulle scelte fatte che ogni ragazzo cerca nel proprio genitore da lui erano per lo più disattese. Per lui suo padre era quasi una figura mitologica: un uomo realizzato professionalmente e sentimentalmente(era sempre accerchito da giovani donne bellissime)... ma arriviamo al dunque: siamo di due citta diverse quindi i nostri incontri iniziali erano conditi da un sufficente e appagante sesso, anche se fin dall'inizio lui non mi ha mai considerato bella o attraente, o per lo meno non me lo ha mai detto o lasciato intuire... tranne una sera ad un matrimonio quando tutti i presenti mi hanno riempito di complimenti e lui, tornato a casa, (forse aiutato dalla ventina di ostriche che aveva ingurgitato) mi ha detto sei bellissima e mi ha fatto sentire veramente desiderata... da 3 mesi a questa parte la situazione è precipitata abbiamo fatto l'amore solo 4 volte e da quando viviamo insieme sono riuscita a coinvolgerlo 1 sola volta. Lui mi bacia, mi abbraccia, mi dice che prova per me qualcosa in più dell'amore, ma quando cerco di andare un pò più in là, lui mi respinge gentilmente... e quelle rare volte che l'abbiamo fatto lui si mette sempre dietro di me quasi come se non volesse guardarmi... forse sono anche un po' paranoica, ma quando non ti senti desiderata dal tuo uomo a soli 28 anni (pur essendo, a detta di tutti, una ragazza piacevole fisicamente e intellettualmente) incominci a vedere nero in ogni suo gesto... ho pensato anche che avesse un'altra e gliene ho parlato, dicendogli chiaramente che se non lo fa con me lo fa necessariamente con qualcun'altra, ma lui ha respinto le accuse con forza (e in realtà non ho nessuna prova tangibile di un suo tradimento). Lui alle mie richieste di spiegazione risponde seplicemente che in questo periodo non ne ha voglia... ma dopo 4 mesi non è più una risposta accettabile... sto cercando di sopportare i sui cambiamenti d'umore dovuti, credo, alla perdita di suo padre, ma non so per quanto tempo ancora riuscirò a sopportare questi sui continui rifiuti... sto cercando di non pressarlo e di non parlargliene troppo, per allentare la tensione, ma per ora non funziona neanche questo.. che devo fare? e soprattutto, che devo pensare? Passerà? O non mi ama più? Ha un'altra?...
Scusatemi per la scrittura concitata e forse per questo anche poco chiara, ma sto vedendo sgretolarsi contemporaneamente la mia autostima e la mia relazione senza poter far nulla... vorrei solo sapere da voi se vale la pena tenere duro perchè tutto questo è dovuto solo alla sua sofferenza e alle sue preoccupazioni o se lo stess è per lui solo un alibi e invece è tutto finito!

Aspetto con fiducia un vostro consiglio.

Grazie.
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Dr.ssa Bianca Pescatori Psicologo, Psicoterapeuta 47
Gentile utente
non è possibile dare consigli su un problema di un'altra persona. Posso solo dirle che in uno stato di lutto (stato nel quale si trova ora il suo ragazzo) è possibile una certa chiusura in sè, nel proprio dolore che implica anche un affievolirsi del desiderio sessuale. Altro è il suo problema di autostima e il suo non sentirsi bella o desiderata dal suo partner anche nel periodo della sessualità appagante. E poi perchè il suo ragazzo avrebbe bisogno di un alibi. Di un alibi abbiamo bisogno quando ad interrogarci è un poliziotto per dimostrare la nostra innocenza. Essere in lutto, un momentaneo disinteresse alla sessualità , un fisiologico ritiro in sè dopo la morte di un padre non è un delitto. Rischiano di sembrarlo se invece la lettura che se ne dà, come ci dice, è quella di disconferma per la vostra unione, della sua femminilità e del suo bisogno di stima e approvazione. Ma questo appunto è un altro problema.
un caro saluto

Dr.ssa Bianca Pescatori
psicoterapeuta ad orientamento psicodinamico e cognitivista
www.omeoroma.it

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Dr. Cristian Livolsi Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 100 5
Gentile utente,

ho letto con molta attenzione la sua richiesta, ma come le ha provato a spiegare la collega, è difficile darle un consiglio su una persona che non chiede direttamente aiuto.

La cosa che però trapela dal contenuto della sua richiesta è una certa "fretta" che tutto torni come prima, non solo l'aspetto sessuale. Be, cara utente, io credo, che un lutto, se poi così emozionalmente significativo per un soggetto, in un modo o nell'altro cambia il normale decorso delle cose.

Sarebbe molto utile sentire direttamente il suo ragazzo per capire meglio il suo punto di vista e la sua percezione delle cose. Non sarebbe una cattiva idea un consulto con un professionista.

In ogni caso, lei non metta fretta al suo ragazzo sopratutto in campo sessuale. Gli stia vicino e non si faccia promotrice di iniziative che potrebbero solo metterlo in imbarazzo.

Cordialmente,

Dr. Cristian Livolsi
Psicologo/Psicoterapeuta e Ipnologo
www.cristianlivolsi.com
cell. 3387425971