Non riuscire a laurearsi a 27 anni

Buongiorno cari dottori,
Sono una ragazza di venticinque anni che sta ultimando gli studi presso la facoltà di lingue orientali. Sono ormai ad un passo dalla laurea e sto iniziando, pertanto, a fare tanti progetti nella mia vita. Sto con un ragazzo meraviglioso da quasi due anni, lui ne ha ventisette ed è qui che entra in gioco la questione. È da circa un anno che prova un esame senza riuscire mai a superarlo ed essendo propedeutico non può sostenere altri esami. Ergo, si ritrova a ventisette anni ad essere con più di dieci esami da sostenere. Come è ovvio che sia, la cosa pesa sia a lui che ai genitori che gli fanno parecchia pressione. Io lo sostengo più che posso, presentandosi con lui agli esami, aiutandolo a studiare, ma lui dice di non avere metodo, di studiare poco e non bene, lo ribadisce da quasi due anni. La cosa sta cominciando a pesarmi perché probabilmente tra un anno, le mie prospettive di vita cambieranno radicalmente: potrei conseguire la laurea già a marzo, avere fortuna e trovare un impiego soddisfacente, staccarmi dal nucleo familiare e diventare autonoma. Non dico che al momento il mio ragazzo dovrebbe avere un lavoro fisso, quanto meno aver conseguito la laurea triennale e lavoricchiare qui e lì. Non so se è normale il mio stato d'animo , ma purtroppo la cosa sta cominciando a pesarmi anche al livello sentimentale. Vorrei avere accanto una persona più responsabile sotto questo punto di vista, alle volte mi da l'impressione che non voglia progredire per paura di assumersi delle responsabilità. Come posso comportarmi nei suoi riguardi per aiutarlo ad uscire da questo maledetto loop? Grazie per la vostra attenzione :)
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazza,
comprensibile la sua preoccupazione per gli studi del suo ragazzo, dato che lei prossima alla laurea sta pensando a un futuro autonomo, anche di coppia credo, che vede magari complicarsi a causa del ritardo.
Se il suo partner avverte le difficoltà che lei riferisce sarebbe opportuno che lui comprendesse cosa le sostiene. E' possibile che le pressioni familiari aggiungano involontariamente peso a quanto accade...forse non è solo questione di responsabilità ma di altro.
Uno studio efficace richiede mente serena, sgombra da pensieri, da ansie, motivazione e anche un buon metodo.
Magari provi con tatto a suggerirgli di rivolgersi allo sportello di ascolto universitario in prima battuta.
Inoltre può anche fargli presente che esiste questo servizio qualora desiderasse scriverci in prima persona per avere un parere, nei limiti di un consulto on line.

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it