Frequento l'ultimo anno all'università ma non riesco più a studiare. Vorrei lasciare

Sto vivendo un periodo di forte sconforto.
Frequento l'ultimo anno, sono sempre stata piuttosto brava in ogni esame, raggiungendo davvero ottimi risultati che mai mi sarei sognata di raggiungere.
Ora però non riesco davvero più a studiare. Provo anche con le materie più semplici ma non riesco a memorizzare assolutamente nulla, mi sento troppo stanca e non so davvero come fare. Volevo laurearmi entro dicembre, avevo programmato ogni materia, stavo già pensando alla tesi e adesso non sto riuscendo a prepararne nemmeno una.
Ho così tante materie ancora che mi mancano, mi sembra tutto interminabile. Tante materie per me complesse che richiederanno davvero tanto tempo di studio. Vedo gli altri andare avanti, così vicini al traguardo e poi ci sono io che non riesco più a concludere nulla. Vorrei davvero mollare tutto, lasciare perdere, ma i miei non me lo permetterebbero mai...come devo fare?sono disperata veramente..
Sono stanca, frustrata, mi sento inutile.
Non sono mai stata particolarmente brava ma all'università era diverso.
Purtroppo sono davvero lentissima a studiare e memorizzare. Per una volta avrei voluto dare una soddisfazione ai miei genitori, far vedere che anche io avrei potuto raggiungere qualcosa di importante per il quale essere orgogliosi ed anch'io di me.
Ora mi metto davanti ai riassunti e mi viene solo un grande mal di testa, mi viene da piangere.
Se mi fossi laureata entro dicembre avrei potuto prendere la lode. Io, la lode.
Non voglio restare lì dentro per anni, non voglio sentirmi dire sempre quando mi laureo, non voglio vedere la delusione dei miei genitori e non voglio vedere i miei colleghi ed amici laurearsi mentre io resto bloccata.
Ma perchè sono così lenta? Perchè mi sta venendo così difficile?
Non ce la faccio più.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

darsi della auto-scadenze elevate e molto ravvicinte
"Volevo laurearmi entro dicembre, avevo programmato ogni materia,...e la tesi..." non solo non aiuta certe persone, ma le riempie di ansia paralizzante.

Altrettanto caricarsi di confronti con gli altri, percepiti sempre migliori di sè
"Vedo gli altri andare avanti, così vicini al traguardo..."

e studiare per dimostrare ai genitori che si vale qualcosa.
"...dare una soddisfazione ai miei genitori, far vedere..."

E, per di più, di fronte alla incapacità di farvi fronte, fustigarsi ulteriormente pensando alla "lode" perduta.

Dunque i meccanismi che ha messo in atto, assommandosi, La hanno relegata in situazione di stallo, di fronte alla quale
"non riesco a memorizzare assolutamente nulla, mi sento troppo stanca e non so davvero come fare", fino al punto in cui - come dice il titolo - "vorrei lasciare"...

Non resta che cambiare strategie con se stessa, bacchettandosi di meno.
Come potrebbe modificare il suo modo di pensare, il Suo punto di vista, in maniera da diminuire l'ansia paralizzante da prestazione e poter riprendere lo studio?
Cosa ne pensa?






Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Attivo dal 2014 al 2024
Ex utente
Gentile Dr. Brunialti,
mi creda, non lo so.
Mi ero creata così tante aspettative, sto vedendo crollare tutto.
Sicuramente è dato dalla mia scarsa autostima. Consideri che ho vissuto 10 anni di bullismo con tutto ciò che ne consegue, altre brutte esperienze alle superiori con stalking, diffamazione e violenza psicologica, depressione.
Sto studiando per raggiungere qualcosa che mi piace, ma non mi sento abbastanza brava. Colpa anche delle materie che non c'entrano assolutamente nulla con il percorso di studio che ho scelto e per le quali non sono per nulla portata. Penso agli immensi sacrifici che stanno facendo anche i miei genitori per mantenere gli studi. Al pensiero di lavorare ho paura. Sento di non riuscire a concludere mai nulla
[#3]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66

Più Lei si pensa incapace,
più si costruisce devanti montagne da scalare,
più immagina la delusione dei genitori,
più pensa alle cause remote e prossime,
più corre ancora più avanti al "pensiero di lavorare ho paura"
e più rimarrà immobile.

Occorre staccare la spina da tutti questi pensieri tossici.

Ma come fare?
Non si tratta di adottare qualche tecnica,
bensì di cambiare punto di vista.

Forse da sola lo trova difficile/impossibile.
E allora perchè non chiedere aiuto alla/a Psicologo/a dell'università?
Riguarda proprio l'ambito specifico di competenza di questo servizio.
Ce la fa a chiedere aiuto, oppure lo vive come troppo umiliante, o altro?

[#4]
dopo
Attivo dal 2014 al 2024
Ex utente
No, io non lo considero umiliante, già andavo da una psicologa, ho fatto pochissimi incontri però perchè non ho potuto permettermi di pagare gli incontri successivi e quindi non ho concluso nulla. Mi ripeto sempre che quando arriveranno tempi migliori, ritornerò.
Questa bassa considerazione di me so bene che influenza negativamente ogni aspetto della mia vita. Ho provato in tanti modi di reagire ma mi rendo conto che da sola non ne sono proprio in grado.
Da una parte temo il giudizio di mio padre. E' un grande uomo, non mi fa mancare nulla ma su questo non lo vedo particolarmente comprensivo, forse perchè ha un carattere molto più forte del mio.
Mi informerò per sapere se la mia facoltà abbia uno psicologo, è molto piccola e non ho mai sentito della presenza di questa figura.
In caso contrario che devo fare? fermarmi con lo studio, prendermi del tempo per riposare la mente e riprendere quando mi sento pronta? Anche se, come penso abbia intuito, l'idea non mi entusiasma molto. Mi sento un po' come in un tunnel senza uscita
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66


Capisco che teme il giudizio, al punto tale da averlo interiorizzato e fatto proprio.

Per la ripresa di un percorso psicologico non conviene "aspettare tempi migliori", ma agire con quello che si ha.
Nel caso la Sua Università non fosse fornita del servizio psy, può rivolgersi al Consultorio, sempre gratuitamente.

Riposare la mente?
E' difficile quando essa è ripiena di pensieri negativi; non esiste ancora il pulsante di spegnimento.