La mia psicologa non dice assolutamente nulla

Salve a tutti coloro che leggerano questo testo.
Sono una ragazza di quasi 21 anni studentessa di psicologia. Non frequento in quanto non ho potuto trasferirmi e perciò studio di materia in materia da sola, cosa che mi ha rallentata un po’ ma riesco comunque a portare a termine gli esami con ottimi voti.
Questa mia situazione però (paura di terminare fuori corso) ma anche una serie di insicurezze di altra natura mi ha portata finalmente a rivolgermi ad uno specialista in quanto sono anche riuscita a convincere i miei genitori.
Credo mi possa servire davvero molto in quanto nutro una grande stima per questo lavoro (ovviamente) e anche perché non posso pretendere di aiutare gli altri in futuro nel loro benessere personale, se prima non provvedo al mio.
Bene. Mi sono rivolta a questa psicologa di approccio psicoanalitico nel cui profilo ha scritto di trattare varie problematiche a me affini.
Non avevo dato troppo peso all’approccio usato, visto che è la mia prima volta da uno psicologo e non mi sono chiusa in alcun tipo di schema, l’ho scelta di pancia.
Sono solo alla terza seduta, ma ciò che la dott.ssa fa è dire tutto il tempo la ascolto e nulla di più. Non mi rivolge nemmeno domande di alcun tipo, non dice assolutamente nulla se non questo e se vuole aggiungere qualcosa faccia pure . Io capisco l’approccio delle libere associazioni però non so, non capisco come possa io trarne giovamento se mi sembra di parlare con un muro. È ovvio che parlare in continuazione fa liberare da dei pesi, magari emergono nuovi argomenti, ma a volte si crea anche un silenzio imbarazzante perché io non so nemmeno più quello che dire.
É normale? Devo dargli qualche altra possibilità con altre sedute per vedere come va? Non mi rendo davvero conto se sia una normale procedura e si sbloccherà con il tempo o meno.
Inizialmente pensavo fosse un modo per inquadrare la mia situazione ma ora non ne sono più tanto sicura.
Grazie in anticipo a chi risponderà
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Dr. Francesco Ziglioli Psicologo 1k 36
Gentile utente,

non avendo lo stesso approccio della collega, non saprei rispondere con certezza assoluta. E' vero che esistono terapeuti che sono più direttivi, che fanno più domande (alcuni chiuse, altri aperte), altri che somministrano molti test, altri ancora che non sono direttivi ma lasciano libero spazio alla persona di parlare e di esprimersi, altri che usano una scrivania, altri che si mettono dietro per non farsi vedere.
Però le dico che vale sempre questa regola aurea: lo psicologo è un professionista ma anche una persona. All'interno della relazione terapeutica lei ha tutto il diritto di rivolgere i suoi dubbi e le sue domande al terapeuta. Ha il diritto di essere informata sulle metodologie utilizzate, e ha il diritto di sapere che strade si stanno prendendo per arrivare agli obiettivi predefiniti.
Non si faccia scrupoli e chieda direttamente alla terapeuta. Solo lei le potrà dare una risposta precisa per il suo caso specifico, perchè solo lei conosce la strada che ha voluto intraprendere.
Ci faccia sapere, se vuole.

Cordiali saluti
Dr. Francesco Ziglioli
Psicologo - Brescia, Desenzano, Montichiari
Www.psicologobs.it