Rapporto con figlia 8 anni

Buonasera, mia figlia di 8 anni da un mese sta attraversando un periodo di angoscia e ansia accompagnato da mal di pancia (che negli ultimi giorni stanno diminuendo notevolmente). Inizialmente aveva "brutti pensieri" un po' su tutto, spesso legati a comportamenti che non le piacevano sia suoi che degli altri e andava a prendere situazioni vecchie anche di anni dei quali non si era mai curata. Poi parlava anche della morte, dei ladri, della scuola.. . di tutto. Nelle ultime due settimane però ha abbandonato quei pensieri per focalizzarsi soprattutto su di me, dicendomi che la sua testa le dice che vuole un'altra mamma (specialmente la mamma di una sua amica che "ha i capelli belli", per poi elencarne molte altre) e che io sono grassa (usa dire GRANDE per non essere troppo forte) pur avendo forse qualche kg di troppo ma portando, per capirci, una taglia s o m. Mi ripete queste cose almeno 20 volte al giorno, prendendomi da parte e dicendo che la sua testa dice queste cose ma lei non lo pensa. Ci piange di continuo perché si sente in colpa a pensarlo. Non riesce a parlare d'altro con me mentre se sta con le amichette si distrae, x poi ricominciare appena ci troviamo sole.
Devo dire che sicuramente il discorso di sentirmi grassa o brutta li ha sentito da me, perché me lo dico in continuazione ma or sto correggendo ai ripari facendole tutti i discorsi possibili su questo argomento ma non cambia nulla. Devo dire anche che mi ha visto piangere, offendermi, sentirmi male x queste cose perché è andata a toccare un tasto dolente. Inoltre anche la storia della mamma della sua amica, accaduta mesi fa, mi ha visto avere una reazione a dir poco dispiaciuta e sicuramente l'ho fatta sentire in colpa dicendole che solitamente i figli preferiscono comunque le proprie mamme anche solo x il fatto di esserlo. Insomma, la colpa è tutta mia ma pur affrontando ora questi discorsi con calma, raccontando che anche io da bambina ho vissuto cose simili ecc ecc, non ci sono cambiamenti. Vorrei sapere se devo cambiare rotta, se devo aspettare, se ormai ho distrutto tutto e rovinato mia figlia. Io so solo che non riesco ad andare avanti sentendomi così disprezzata da mia figlia, anche se lo fa " a modo" e senza cattiveria. Non posso neanche permettere che mia figlia sia così tormentata x colpa mia a 8 anni.
Vi ringrazio per il Vs tempo.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.8k 580 67
Gentile mamma,

è possibile che la bambina abbia "assorbito" i giudizi negativi pronunciati da Lei stessa su di sè, la propria madre.
Dico ciò perchè a questa età non è ancora iniziata quella fase (preadolescenziale) che può portare alla svalutazione materna. Che comporta ovviamente sensi di colpa.

D'altra parte la Sua bambina si trova in una difficile situazione:
- sente la propria madre dare giudizi negativi su di sè,
- la imita, formulando anche lei giudizi negativi sulla madre,
- MA lei viene sgridata,
- e dunque si sente cattiva e in colpa.
Non credo che Sua figlia La disprezzi,
bensì che abbia assimilato le frasi "disprezzanti" da Lei stessa pronunciate.

Fortunatamente in questa fase evolutiva le persone/bambini possiedono anche un potere di cicatrizzazione enorme, rispetto a noi adulti.
E dunque possiamo ipotizzare che, a fronte di un Suo deciso cambio di rotta, la bambina *lentamente* (qualche mese) riassorba la vicenda.

Dico *lentamente* perchè non si tratta solo di capire,
bensì di riassorbirla emotivamente;
percorso più lungo e faticoso.

Un ultimo punto:
in tutta la narrazione è completamente assente la figura paterna,
che - in queste situazioni -
spesso funge da equilibratore tra madre e figlia.
C'è?
Che ruolo ha?

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto della risposta.
Il padre c'è, solitamente tende a minimizzare i problemi sia fisici che psichici e a sminuirli con il motto "se non ci pensi ti passa". In questo caso l'ho pregato di reagire diversamente e di farsi vedere aperto ad accogliere i pensieri e le paure della bambina alla quale io stessa avevo suggerito di parlare anche col padre. Lo stanno facendo anche in questo momento. Già una decina di giorni fa avevano parlato e lei mi ha raccontato soddisfatta che mio marito mi ha tanto elogiata. Lì per lì sembrava più tranquilla ma poi ha continuato.
Io capisco tutti i miei errori perché ritengo di essere abbastanza brava ad analizzarmi ma non altrettanto brava a comportarmi sempre come dovrei o a reagire diversamente controllando le Mie ansie e frustrazioni.
So che io dovrò sicuramente farlo, ma pensa che dovrei far fare qualche incontro con uno psicologo anche a mia figlia, giusto per farle capire che quellA sbagliata sono io e non lei oppure è meglio attendere che venga riassorbita col tempo (ed una migliore gestione da parte mia)?
Grazie
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.8k 580 67
Le pare possibile che una Psicologa possa far capire a Sua figlia "che quellA sbagliata sono io e non lei"..? non penso...
Ritengo che i minori non vadano medicalizzati, a meno di casi specifici loro propri.
Nella gran parte dei casi è più utile che la Psicologa, meglio se Psicoterapeuta, lavori con i genitori.

Lei di sè dice:
"..Io capisco tutti i miei errori
perché ritengo di essere abbastanza brava ad analizzarmi
ma non altrettanto brava a comportarmi sempre come dovrei
o a reagire diversamente controllando le Mie ansie e frustrazioni...."
E dunque perchè non iniziare Lei un percorso per lavorare su comportamenti, ansie, frustrazioni?
Sarebbe un investimento utile anche per la Sua bambina...

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti