Comportamento bambina 3 anni

Salve, sono la mamma di una bambina di tre anni e mezzo molto intelligente sveglia e che da sempre preferisce i giochi dinamici (sporcarsi, creare, martellare) a quelli più statici come giocare con le bambole o stare ore a colorare e l’ho lasciata sempre fare ciò che più la diverte.
L’unico dubbio è che da un po’ di tempo a questa parte nei giochi di ruolo lei insiste sempre per fare la parte maschile (il principe il cavaliere il papà il signore) ma allo stesso tempo le piace anche guardare i cartoni femminili, leggere le storie di principesse, truccarsi e non da problemi a vestire con abiti femminili, ad esempio prima di andare all’asilo sta in bagno a pettinarsi mettere il burro cacao il profumo e sistemarsi, ma se dovessimo andare in un negozio tra una barbie e il pupazzo di un super eroe o un cavaliere lei sceglierebbe i secondi.
Da quando è nata si è confrontata più con bambini maschi che femminucce perché in famiglia ha solo cugini maschi.
L’altro giorno mi ha detto che nella sua classe le piacerebbe essere come il suo compagno maschio, e che le piacciono sia i compagni maschi che femmine.
Il mio dubbio è, potrebbe essere che lei identifica la figura femminile ad una figura più noiosa e invece quella maschile ad una più intraprendente o, ci sarebbe motivo di pensare che non si identifica nel suo sesso??
Grazie per eventuale risposta.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

si chiede se la sua bambina
".. identifica la figura femminile ad una figura più noiosa e invece quella maschile ad una più intraprendente
o, ci sarebbe motivo di pensare che non si identifica nel suo sesso??

La prima domanda è sicuramente pertinente,
ma la "cura" c'è, e riguarda le figure femminili con cui la bimba interagisce:
quella di apparire - ed essere - meno noiose e più intraprendenti. Farà sicuramente bene anche alle donne che si applicano a questo ...

Riguardo alla seconda, e cioè se "non si identifica nel suo sesso??" è assolutamente troppo presto per dirlo,
e non ha alcun senso attribuire dei significati "altri" a comportamenti che possono far parte dei giochi di ruolo tipici dell'età.

Le (auto)diagnosi non portano nulla di buono per i genitori;
l'interrogarsi invece su cosa - se stessi - poter fare di meglio induce una riflessione e una ricerca produttiva per sè e per i figli.

Saluti cordiali.
Dott. Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/