Risonanza magnetica tumore polmone

Gentili medici buon giorno. Non so se l'ambito da me scelto per questo consulto sia il più adatto, in caso di errore mi scuso preventivamente. Scrivo poiché vorrei sapere se, oltre alla radiografia e alla tac, anche la risonanza magnetica sia considerata uno degli esami per la diagnosi del tumore del polmone. Se si, come si rapporta con la radiografia e la tac? So che con la tac si "vede" meglio rispetto alla radiografia, quindi, mi interesserebbe sapere come si colloca la risonanza magnetica per la diagnosi di tumore del polmone, rispetto ai due esami di cui sopra. Qual'è l'esame "migliore" per una diagnosi più accurata tra i tre esami?
Grazie mille a chiunque voglia rispondermi
Ringrazio tutto lo staff per il gentile e gratuito servizio svolto
Cordiali saluti
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Dr. Alessandro Aiello Radiologo 808 21 2
Gentile Utente,
l'argomento su cui Lei richiama l'attenzione necessiterebbe di un'ampia ed estesa trattazione poichè ancora "relativamente giovane" dal punto di vista dell'applicazione pratica.
Cercherò di essere quanto più possibile sintetico e chiaro.
La risonanza magnetica sta vedendo, negli ultimi anni, una sostanziale evoluzione, sia per quanto riguarda le apparecchiature che per i software e le sequenze di studio (caratteristica tipica della RM) che stanno sempre più spesso ponendo questa metodica al centro dell'attenzione degli studiosi. L'applicazione della RM nello studio delle neoplasie polmonari inizia a ricevere più ampie attenzioni proprio perchè la RM ha delle intrinseche potenzialità nel mettere in evidenza tutta una serie di elementi che possono dare un grande contributo principalmente alla stadiazione dei tumori polmonari. Definire una corretta stadiazione (grado di diffusione locale e a distanza della neoplasia) significa dare la possibilità all'oncologo ed al chirurgo di attuare un corretto trattamento.
Allo stato attuale la diagnosi strumentale e la stadiazione delle neoplasie polmonari viene effettuata tramite esame TAC e PET. Chiaramente l'esame istologico è fondamentale.
L'impiego attualmente più diffuso della RM del distretto toracico nello studio delle neoplasie polmonari è mirato alla valutazione del tumore di Pancoast (parte superiore del polmone) e delle metastasi della colonna vertebrale. La RM viene inoltre impiegata nello studio delle metastasi encefaliche, epatiche e surrenaliche.
Dove stanno le novità?
Senza scendere nei dettagli tecnici (cosa non opportuna in questa sede) oggi si inizia a valutare l'efficacia della RM toracica nella caratterizzazione delle metastasi linfonodali, nella definizione dell'estensione locale e a distanza del tumore rispetto alle metodiche TAC e PET, con risultati molto promettenti.
In conclusione rispetto alla Sua domanda: non esiste un esame migliore ma esistono percorsi diagnostici migliori, integrati ed evoluti, anche rispetto alle realtà cliniche ospedaliere specifiche, oggi con la possibilità di inserire il contributo della RM che sta sempre più evolvendosi, contribuendo ad ampliare le già consolidate conoscenze scientifiche acquisite. L'impiego della RM nello studio delle neoplasie polmonari è da considerare non ancora routinario (necessità di aggiornamento degli operatori, ridotto numero di centri dove si effettuano questi studi...etc) ma da considerare in fase di decollo. Del resto la RM sta sempre più assumendo ruoli fondamentali in una molteplicità di settori specialistici.
Sperando di non averLa tediata, e di essere riuscito a rendere l'idea su questo vasto argomento, le porgo cordiali saluti.

Dott. Alessandro Aiello
Dirigente Medico di Radiodiagnostica
U.O. Radiologia - Ospedale Giovanni Paolo II° - Sciacca (AG)

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Utente
Utente
La ringrazio dottore per la sua esauriente e celere risposta. Non mi ha tediato e anzi, ho molto apprezzato la sua così esaustiva risposta.
Spero di non abusare della sua pazienza ma avrei un'ulteriore quesito da sottoporle. La domanda di cui sopra non riguardava me ma una persona che presenta dolore di natura nervosa al braccio e alla zona cervicale.
Dopo un consulto da un ortopedico, viene diagnosticata una cervicobrachialgia e data la relativa terapia. L'ortopedico, dato che la persona in questione è fumatrice, consiglia inoltre rx torace se il dolore avesse continuato a persistere. La rx degli apici polmonari pero viene consigliata poiché viene eseguita (cito quanto detto dal medico) "obliqua" poiché eventuali tumori agli apici, vengono "visti" solo da una rx fatta in questo modo. Ora, il medico di base ci ha consigliato una tac con mezzo di contrasto anziché la rx.
Il mio quesito è: un eventuale tumore degli apici polmonari si vedrebbe SOLO con questo tipo di rx o anche e forse addirittura meglio, con una tac con mezzo di contrasto?
La ringrazio in anticipo
I miei migliori saluti
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Dr. Alessandro Aiello Radiologo 808 21 2
Caro Signore,
in genere le cervico-brachialgie possono essere meritevoli di approfondimento diagnostico mediante una risonanza magnetica del tratto cervicale al fine di poter escludere o confermare che siano presenti possibili cause di dolore e disturbi (in prima istanza ernie discali cervicali).
L'indicazione di eseguire una radiografia del torace in un paziente fumatore con questi disturbi può essere senz'altro condivisibile. Lo studio rx del torace, integrato da una specifica proiezione obliqua per lo studio appunto degli apici polmonari, è già un primo approccio per escludere problematiche più complesse relative a quella sede anatomica (in quella sede possono localizzarsi neoplasie che potrebbero esprimersi anche con una cervico-brachialgia, ma non solo!).
E' buona prassi seguire un percorso diagnostico ragionato e razionale. Le radiazioni erogate con una radiografia non sono paragonabili a quelle di un esame TAC. E' una scelta sostanzialmente non proprio ortodossa bypassare la radiografia eseguendo direttamente la TAC, lo dico sempre ai miei pazienti, step by step!
Sarebbe opportuno, volendo eseguire lo studio del torace, eseguire prima una semplice radiografia (dosi ridotte). Se questa destasse dubbi diagnostici allora si può procedere sicuramente con la TAC che senz'altro ha maggiori potenzialità diagnostiche ma va eseguita quando sia necessaria (dosi sensibilmente maggiori).
A prescindere resta sempre valido il suggerimento di studiare la colonna cervicale con esame RM per le motivazioni sopra indicate.
Ci tenga informati se vuole.
Un saluto cordiale.
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Utente
Utente
La ringrazio dottore per la rapidità delle sue esaurienti ed estremamente cortesi risposte. Certamente la terrò informata.
L'ortopedico purtroppo si è limitato a dare la terapia a base di cortisone e di Palmitoiletanolamide, con il consiglio di effettuare una rx per il torace.
Condivido i suoi dubbi, per questo le ho chiesto quale dei due esami fosse il più preciso per un eventuale accertamento. Mi conferma che la tac con contrasto "vede" comunque le stesse cose della radiografia?
Per il problema delle radiazioni ho trovato un centro che dispone di un macchinario tac che eroga solo 0,11 mSv per una tac torace. Anche in questo caso mi sconsiglia la tac come prima scelta, ma solo nel caso di dubbi rimanenti dopo l'esecuzione della rx?
La ringrazio di nuovo per la sua cortesia e per il suo interessamento. E' molto piacevole trovare professionisti così disponibili.
Cordiali saluti
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Dr. Alessandro Aiello Radiologo 808 21 2
La TAC con mezzo di contrasto può essere in grado di caratterizzare il comportamento dinamico di una eventuale lesione (queste però sono valutazioni strettamente specialistiche che non è il caso di approfondire in questa sede), e di dare tutta una serie di informazioni dettagliate che la radiografia non può ovviamente dare per le caratteristiche proprie delle due indagini. La radiografia può mettere in evidenza che c'è eventualmente qualcosa che non va e quindi da approfondire.
Come spesso dico ad altri Utenti che pongono quesiti simili al Suo, non stia legato a valori numerici e a dati dosimetrici che presi da soli non hanno grande importanza. Consideri piuttosto le Professionalità che seguiranno l'eventuale esame TAC, cioè cerchi di avere notizie sui Medici che si occuperanno di seguire e refertare l'esame TAC, che è molto più importante rispetto al singolo fattore dose. Se una TAC si deve fare che si faccia al meglio e con apparecchiature moderne.
Senza tuttavia pensare già alla TAC, io rimango del parere di eseguire prima la radiografia, e poi eventualmente la TAC.
Ritornando alla cervico-brachialgia sarebbe utile un consulto neurologico che potrebbe far luce sull'opportunità di eseguire la RM cervicale se dovessero emergere segni di interessamento delle radici nervose, magari per qualche sospetta ernia discale.
Ancora saluti.
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Utente
Utente
La ringrazio dottore. Abbiamo prenotato come da suo consiglio il consulto neurologico. La ringrazio molto per le velocissime ed estremamente esaurienti risposte.
I miei migliori saluti