Tac con mezzo di contrasto e metadone...
Salute. Avrei bisogno di sapere se è assolutamente necessario comunicare al radiologo di fare uso di metadone a scopo terapeutico. Dovrei sottopormi ad una tac toracica con mezzo di contrasto per approfondire una "densità" risultata ad una prima radiografia.
Per una serie di ragioni avrei necessità di evitare che il radiologo fosse a conoscenza di questo mio problema. E, come sono sicuro immaginerete, avrei anche una certa urgenza (fino a che non saprò come stanno le cose, io muoio ogni giorno!
Sincero grazie
Salute.
Per una serie di ragioni avrei necessità di evitare che il radiologo fosse a conoscenza di questo mio problema. E, come sono sicuro immaginerete, avrei anche una certa urgenza (fino a che non saprò come stanno le cose, io muoio ogni giorno!
Sincero grazie
Salute.
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Gentile Signore,
Comprendendo pienamente la sua necessità di privacy, legittima e sacrosanta, non si può far altro in questa sede che assumere una posizione di assoluto disaccordo con ogni atteggiamento che comporti una parziale o mancata comunicazione con il medico che dovrà occuparsi di somministrarLe una sostanza farmacologica, anche per finalità diagnostiche come nel Suo caso. I mezzi di contrasto sono farmaci a tutti gli effetti e la loro somministrazione necessita della completa conoscenza della storia clinica del paziente, prima per egli stesso e poi per chi effettua la somministrazione.
Non prenda questa risposta come una critica o come un tentativo di giudizio nei Suoi confronti quanto più come un consiglio sentito.
Anche il medico radiologo, prima di essere uno specialista è un medico e come tale è tenuto a considerare come assolutamente segreto quanto il paziente gli comunicherà in occasione della raccolta anamnestica.
Il consiglio che posso darLe online è di comunicare a chi la seguirà quante più notizie relative al suo stato di salute, nel suo interesse, ed eventualmente rivolgersi ad altri specialisti se quelli in oggetto sono coinvolti da rapporti di conoscenza che comporterebbero un imbarazzo nella comunicazione di notizie personali. Non rinunci mai alla sicurezza. Il medico è come un confessore!
Un caro saluto.
Comprendendo pienamente la sua necessità di privacy, legittima e sacrosanta, non si può far altro in questa sede che assumere una posizione di assoluto disaccordo con ogni atteggiamento che comporti una parziale o mancata comunicazione con il medico che dovrà occuparsi di somministrarLe una sostanza farmacologica, anche per finalità diagnostiche come nel Suo caso. I mezzi di contrasto sono farmaci a tutti gli effetti e la loro somministrazione necessita della completa conoscenza della storia clinica del paziente, prima per egli stesso e poi per chi effettua la somministrazione.
Non prenda questa risposta come una critica o come un tentativo di giudizio nei Suoi confronti quanto più come un consiglio sentito.
Anche il medico radiologo, prima di essere uno specialista è un medico e come tale è tenuto a considerare come assolutamente segreto quanto il paziente gli comunicherà in occasione della raccolta anamnestica.
Il consiglio che posso darLe online è di comunicare a chi la seguirà quante più notizie relative al suo stato di salute, nel suo interesse, ed eventualmente rivolgersi ad altri specialisti se quelli in oggetto sono coinvolti da rapporti di conoscenza che comporterebbero un imbarazzo nella comunicazione di notizie personali. Non rinunci mai alla sicurezza. Il medico è come un confessore!
Un caro saluto.
Dott. Alessandro Aiello
Dirigente Medico di Radiodiagnostica
U.O. Radiologia - Ospedale Giovanni Paolo II° - Sciacca (AG)
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.3k visite dal 31/01/2015.
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