Troppe indagini radiologiche e depressione

Egr. Dottori. Sin dall'età di 17 anni a tutt'oggi ho eseguito moltissime indagini radiologici eseguite alcune per mia iniziativa ma la maggior parte richieste dai medici.

1970: due urografie, una uretrocistografia
1971: 1 urografia
1973: mio figlio anni 3 doveva fare un rx anca e perché piangeva gli sono stato vicino durante l'esame.
1980: rx stomaco
1981: clisma opaco, per errore un digerente, studio del tenue
1985: in scopia Biopsia in endoscopia per escludere il morbo celiaco
1997: 2 uretrocistografie
2004: 1 uretrocistografia, 1 scintigrafia tiroidea
2008: 1 scintigrafia tiroidea, tac maxillo facciale
2010: alcune radiografie per frattura testa dell’omero
2012: rx torace (per colonscopia in narcosi), rx torace per intervento di Tuip
2016: rx torace (per colonscopia in narcosi)
2017 rx torace per intervento di Turp
2021: rx torace (per colonscopia in narcosi)
2022: studio colon tramite rx +scopia con bario per sospetto dolicolon (eseguito in due giorni)
Ai sopra citati esami radiologici aggiungo non ricordadomi le date
- 11 di lastre al torace, alcune schermografie
- 3 cervicali
- 1 radiografia all'avambraccio
- 1 radiografia alla tibia e al perone
- 1 rx alla mano
- 3 panoramiche e varie lastre ai denti singoli

Dopo l’esame dello studio del colon tramite rx +scopia con assunzione di bario per sospetto dolicolon, eseguito in più momenti della giornata (eseguito in due giorni) sono entrato in depressione, perché con questo esame sono stato sottoposto a molte radiazioni (telefonicamente la Dr.
ssa, che è una tirocinante, del reparto di epatologia mi disse che dovevo eseguire un semplice Rx addome, ma il giorno dell’esame quando ho capito, dopo avermi dato un bicchiere da bere (bario), che non era un semplice rx addome, mi sono vergognato a dire di non volerlo eseguire più.
Volevo chiedere:
1) Se con tutti questi esami eseguiti sono a maggior rischio di sviluppare una neoplasia, anche perché ho scoperto che in passato sono venuto a contatto con EBV che può essere correlato allo sviluppo del linfoma diffuso a grandi cellule B dell’età avanzata e al K del naso faringe;
2) Cerco di evitare indagini radiologiche, purtroppo, oggi, i medici senza indagini strumentali (manca molto la clinica) prescrivono con più frequenza esami diagnostici, per cui chiedo, se in futuro, visto anche l’età (68 anni) posso eseguire con più serenità indagini radiologici se mi vengono prescritti (vale sempre la regola rischi-benefici?)


Cordialmente
[#1]
Dr. Ignazio Indorato Radiologo 9
Buongiorno,
il danno provocato dalle radiazioni PUO' (non necessariamente DEVE) tradursi anche con lo sviluppo di neoplasie, con una probabilità legata alla dose irradiata, e non solo. Non entro nel merito delle definizione scientifiche e dei tecnicismi, ma di una considerazione più generale. Lei parla di irradiazioni che si sono svolte in un ampio lasso temporale (dal 1970 ad oggi) ed i danni da radiazione (almeno per le irradiazioni più lontane nel tempo, parlo di quelle degli anni 70-80), per quanto si possano manifestare anche a distanza di molti anni, si sarebbero già in qualche modo appalesati. Aggiunga che con il tempo, con l'introduzione di numerose leggi e normative in tema di radioprotezione del paziente, e con l'affinarsi delle tecnologie, la dose irradiata per l'esecuzione di esami si è ridotta di moltissimo; oggi si possono eseguire esami radiologici con dosi di irraggiamento decine di volte più basse di appena qualche anno fa. Tutto questo per dirle che, nonostante non si possa escludere assolutamente che gli esami che ha eseguito negli anni non possano provocarle danni in questo senso, mi sento di rassicurarla sul fatto che negli ultimi anni le dosi impiegate sono molto più basse di un tempo, e pertanto meno probabili. Per gli esami radiologici l'esecuzione dell'esame è sottoposta al vaglio dell'appropriatezza da parte del Medico (per cui esami radiologici vanno eseguiti solo quando il beneficio diagnostico supera di gran lunga il rischio dell'esposizione ai raggi x) e le confermo che gli esami radiologici di torace e di segmenti scheletrici espongono a dosi ormai veramente molto contenute di radiazioni.
L'esposizione al EBV è un ulteriore rischio, come molti altri ci minacciano sul piano ambientale ed alimentare se è per questo, e ci deve solo mettere in allerta per uno stile di vita più sano, controlli medici necessari e dialogo continuo tra i pazienti ed i medici di famiglia.
Spero di poter aver portato serenità, e di poter fugare in parte la depressione e lo sconforto che la attanaglia.
Cordialmente

Dr. Ignazio Indorato

[#2]
dopo
Utente
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Grazie di cuore Dr. Indorato
[#3]
dopo
Utente
Utente
Egr. Dr. Indorato, dalla sua replica mi ero incoraggiato, ma venerdì scorso ho ritirato la documentazione del day hospital e con mio stupore, leggendo il referto dell'indagine RX con bario per dolicocolon, ho letto che tale indagine non è stata seguita solo per l'intestino, ma per tutto l'apparato digerente iniziando dall'esofago. Inoltre ripensando ai giorni dell'esame, non sono neanche convinto che quando il dottore si allontanava (si è allontanato spesso) venisse spento l'apparecchio, perché sul monitor vedevo la mia immagine in scopia. Solo con l'infermiere maschio (si sono alternati in due giorni 3 infermieri) ho chiesto se spegneva l'apparecchio quando il medico si allontanava e lui mi ha risposto di stare tranquillo perché la spegneva. Con le infermiere donne ho notato essere molto superficiali e non attente, per cui sono quasi convinto che non spegnessero l'apparecchio. In conclusione più radiazioni.
le chiedo:
1) visto che non faccio altro che pensare, dopo aver letto il referto, a quest'ultimo esame radiologico che mi procurerà un K, se è il caso di consultare uno psichiatra o aspettare che col tempo passi questa ossessione.
2) la cosa che mi fa impazzire, più dell'esame stesso, è stata la mia timidezza e la mia educazione a non dire di no a quest'ultimo esame, anche perché una volta scoperto di aver il dolicocolon, ci devi solo convivere ed inoltre, sono seguito da anni da gastroenterologi e nessuno a mai sospettato questa patologia. Mi torturo ogni giorno, perché ho accettato di eseguire questo esame consigliatomi da un epatologo (ricoverato in day hospital per accertamenti di una steatosi epatica non alcolica) perché nell’anamnesi ho riferito che da anni soffro di colon irritabile della variante diarroica.
3) se questo referto indica un dolicocolon, perché alla domanda come mai ci son voluti 23 ore per far scendere nell’intestino il bario e perché vado più volte al giorno in bagno, il radiologo mi ha risposto che potrei avere un intestino più lungo

RX: Esofago canalizzato. Presenza di ernia iatale e discreto reflusso gastroesofageo spontaneo. Stomaco ad uncino, a plicatura accentuata, come da gastrite. Piloro pervio. Bulbo duodenale a normale configurazione, senza segni diretti di lesioni ulcerative. Diverticolo della II porzione duodenale. Regolare il transito del m.d.c. attraverso le anse del tenue mesenteriale, che appaiono di regolare morfologia. Cieco in sede, con ultime anse ileali di regolare disegno mucoso. Il colon per os appare disomogeneamente opacizzato e visualizzato dopo circa 23 ore fino alla flessura colica di sinistra. Per una corretta valutazione del retto sigma si consiglia clisma opaco o colonscopia.
N.B colonscopie eseguite ogni 4/5 anni per aver tolto un polipo di pochi millimetri. Ultima eseguita sette mesi fa: Tutto negativo, tranne piccoli osti diverticolari sigma.
Cordialmente
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