Dr. Gennaro Tramontano

Oculista a Napoli

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Sedi professionali

Studio Oculistico TRAMONTANO

Via Posillipo, 69/2 - 80100 Napoli (NA) IT

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CLINICA RUESCH

Viale Maria Cristina di Savoia, 39 - 80100 Napoli (NA) IT

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CENTRO POLISPECIALISTICO 4C

Via Vittor Pisani, 14 - 20100 Milano (MI) IT

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PRIMAVISTA

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PRIMAVISTA

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Informazioni professionali

Laurea e titoli conseguiti

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1982 presso Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia di Napoli. Iscritto all'Ordine dei Medici di Napoli.

Specialista in: Oculistica

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Note e interessi

Il Dott. Gennaro Tramontano è nato a Napoli il 29 Marzo del 1956.
Dopo avere conseguito il diploma di maturità classica nel 1974, si è laureato con il massimo dei voti e lode (110/110 e lode) in...

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Medicina e Chirurgia nel marzo 1982 presso la Seconda Facoltà di Medicina e Chirurgia di Napoli.
Ha conseguito la specializzazione in OCULISTICA nel 1986 presso la Clinica Oculistica della Prima Facoltà di Medicina e Chirurgia di Napoli con il massimo dei voti e lode (70/70 e lode).

Dal 1987 ha trascorso diversi anni presso uno degli Istituti oculistici più famosi del mondo, l’Istituto Barraquer d’ America a Bogotà in Colombia per alcuni stages in chirurgia del segmento anteriore dell’occhio e soprattutto in chirurgia refrattiva.
Il prof. Josè Ignacio Barraquer, il fondatore del suddetto Istituto, è stato il pioniere della chirurgia refrattiva ideando tecniche e strumenti chirurgici rivoluzionari e tuttora attuali.

Per anni il dott. Tramontano, alternando periodi di permanenza in Italia e all’estero, ha avuto l’onore di operare al fianco del grande luminare Josè Ignacio Barraquer e della sua equipe portando in Italia, circa 20 anni, fa tecniche chirurgiche per la miopia e l’astigmatismo all’epoca molto poche conosciute quali la cheratotomia radiale ed arcuata e la cheratomileusi freeze ed in situ.

Dal 1988 è membro della Società Americana di Oftalmologia ed Optometria.
E' membro della Società Italiana di Oftalmologia da più di 10 anni (SOI).

E’ frequentemente invitato ai più prestigiosi congressi oftalmologici nazionali ed internazionali in qualità di relatore e di operatore.

Senza tralasciare tutta la chirurgia dell’occhio,il campo specifico di applicazione del dott. Tramontano è stato da sempre quello della chirurgia del segmento anteriore (trapianto corneale lamellare per cheratocono, cataratta, glaucoma, ecc.) e della chirurgia refrattiva volta a correggere difetti visivi quali miopia, ipermetropia , astigmatismo e presbiopia.

E’ stato uno dei primi chirurghi oculisti italiani agli inizi degli anni ’90 ad utilizzare il laser ad eccimeri e nel 1994 ad eseguire la tecnica chirurgica di Lasik (fotocheratectomia con laser ad eccimeri) divenuta poi famosa in tutto il mondo.

A tutt’oggi opera a Napoli, Roma e Milano.



Di seguito si fà riferimento ad alcune importanti patologie oculari con le maggiori novità terapeutiche praticate dal dott. TRAMONTANO nei suoi studi:

UN NUOVO LASER PER ELIMINARE I DIFETTI VISIVI
MIOPIA,IPERMETROPIA ed ASTIGMATISMO possono ora essere eliminati con più precisione ed in minor tempo grazie ad un nuovissimo laser ad eccimeri di ultimissima generazione ancor più “intelligente” dei precedenti il quale è in grado di eseguire trattamenti cosiddetti “customizzati” ossia personalizzati sempre secondo la tecniche classiche di PRK, LASIK, LASEK ed EPILASIK.

NUOVA TERAPIA LASER DELLA PRESBIOPIA
Intorno ai 40-45 anni si cominciano ad avere problemi nella visione da vicino.
Per ringiovanire la capacità visiva di circa 20 anni esiste oggi una nuovissima tecnica all’avanguardia, basata sull’utilizzo di un laser yag ad erbium, privo di effetto termico, che agisce sulla sclera (ossia lo strato più esterno del globo oculare) vaporizzandone piccole parti di tessuto e consentendone la sua espansione o più semplicemente ampliando lo strato esterno del globo oculare in modo da restituire al cristallino lo spazio necessario per modificare la sua forma e quindi mettere a fuoco le immagini da vicino.

CHERATOCONO: una nuova terapia
Cross-linking del collagene corneale: così si chiama la nuova terapia per bloccare il CHERATOCONO.
Consiste nella fotopolimerizzazione delle fibrille dello stroma corneale, alterato in questa malattia,con lo scopo di aumentarne la rigidità e la resistenza allo sfiancamento della cornea.
Ciò si ottiene grazie all’azione combinata di una sostanza fotosensibilizzante (riboflavina o vitamina B2) e fotoassorbente con l’irraggiamento mediante luce ultravioletta da illuminatore in stato solido di tipo UVA.
E’ indicato nelle forme di cheratocono iniziale con peggioramento progressivo negli ultimi 6-12 mesi, nei pazienti dai 14 ai 40 anni e nei casi in cui lo spessore corneale non sia al di sotto dei 400 micron.
Si esegue ambulatorialmente con la sola instillazione di un collirio anestetico e dura circa 45 minuti.
Tale metodica ha lo scopo di rallentare o bloccare la progressione del cheratocono evitando o ritardando il ricorso al trapianto corneale a tutto spessore o lamellare.
I risultati avuti sui primi pazienti (ormai numerosi) inoltre mostrano anche un lieve ma significativo miglioramento dell’acutezza visiva dovuta ad una regolarizzazione del forte astigmatismo indotto dal cheratocono.

RETINA: nuovi farmaci per salvarla
Un danno a carico della macula, il punto più importante della retina dove vanno a fuoco le immagini, può essere determinato da varie patologie. La DEGENERAZIONE MACULARE SENILE,la miopia elevata, l’occlusione della vena centrale della retina, il glaucoma neovascolare, la retinopatia diabetica proliferante, i traumi oculari, l’impianto di un cristallino artificiale dopo intervento di cataratta (S. di Irvine-Gass), sono tutte situazioni che possono determinare la crescita anomala di vasi sanguigni all’interno dell’occhio con edema maculare (rigonfiamento dell’area maculare da accumulo di liquido) e conseguente grave riduzione visiva.
Fino ad oggi gli unici rimedi per contrastare i danni procurati sulla retina dai vasi sanguigni neoformati erano l’intervento chirurgico, un trattamento laser o negli ultimi anni la terapia fotodinamica; tali metodi comunque, pur essendo capaci di rallentare l’evoluzione della malattia, non erano in grado di riparare i danni già presenti e quindi di consentire un miglioramento visivo. Da qualche mese invece è disponibile una nuova metodica che prevede una iniezione endoculare di una sostanza (sperimentata nella cura del tumore del colon retto) capace di chiudere i vasi sanguigni neoformati e di impedirne la formazione di altri; l’intervento si esegue ambulatorialmente dopo aver instillato nell’occhio un collirio anestetico ed è del tutto indolore; con un ago sottilissimo il chirurgo inietta nel bulbo oculare, e precisamente nella zona dietro al cristallino in cui si trova il corpo vitreo, il nuovo farmaco ( Avastin, Lucentis o Macugen) dopodicchè il paziente può tornare alla sua normale attività mettendo solo qualche goccia di collirio antibiotico nei 4-5 giorni seguenti per evitare infezioni. Possono essere necessarie da una a tre iniezioni praticate a distanza di 2 mesi a seconda della soggettiva capacità di reazione di ogni singolo paziente. In un terzo dei casi si può avere un rialzo della pressione arteriosa dopo il trattamento per cui è buona norma controllarla nei giorni seguenti. La grande novità di questa terapia rispetto alle precedenti è data dal fatto che può non soltanto arrestare la degenerazione maculare ma soprattutto può far recuperare al paziente una certa quantità visiva andata progressivamente persa negli anni; un paziente che per esempio aveva un capacità visiva del 20% può, a fine terapia, raddoppiare la sua vista ed avere un visus del 40-50% ossia di 4-5/10.

GLAUCOMA: una terribile malattia oggi più facile da combattere.
SLT (Selective Laser Trabeculoplasty): ecco come si chiama la nuovissima procedura laser per combattere il GLAUCOMA. Il mantenimento della pressione endoculare entro i 16-18 mm di mercurio è elemento indispensabile per non rischiare quella terribile malattia chiamata Glaucoma. Col tempo l’ipertono oculare porta ad una sofferenza delle fibre nervose che costituiscono il nervo ottico, con una progressiva perdita delle stesse e conseguente ed inesorabile riduzione del campo visivo.
Per questo motivo il tono oculare deve essere sempre e comunque tenuto nei limiti della norma e ciò è possibile in due diversi modi: l’uso quotidiano e costante di colliri ad effetto ipotensivo, oppure mediante il succitato trattamento laser detto SLT (Selective Laser Trabeculoplasty).
Questa rivoluzionaria tecnica, utilizzata negli USA già dal 2001 ed in Italia da qualche anno, tende a ridurre la pressione endoculare di 4-5 mm di mercurio ed è una procedura sicura ed indolore, dal momento in cui utilizza una bassa energia(532 nm), ma soprattutto non invasiva, in quanto riesce a riconoscere e di conseguenza agire solo sulle cellule pigmentate del trabecolato (la struttura che appare intasata).
La procedura si esegue in pochi minuti, con la sola instillazione di un collirio anestetico e subito dopo il paziente può riprendere la sua attività, senza alcun fastidio.
Questo trattamento viene utilizzato con successo anche su quei pazienti che non riescono ad abbassare la pressione endoculare nonostante la continua instillazione di specifici colliri, evitando così un intervento chirurgico vero e proprio; infine è anche ripetibile nel tempo, qualora se ne presentasse la necessità.

Attività su Medicitalia

Il Dr. Gennaro Tramontano è specialista di medicitalia.it dal 2008.

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