Un battito di cuore può sconfiggere le fobie

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta

Ricercatori inglesi hanno scoperto che l'esposizione delle persone con fobia specifica all'oggetto temuto, per esempio la vista di ragni per coloro che hanno l'aracnofobia, nel momento esatto in cui il loro cuore batte, può ridurre l'intensità e la gravità della fobia stessa.

 

Hugo Critchley, Direttore della cattedra di Psichiatria alla Brighton e Sussex Medical School (BSMS) e autore principale autore dello studio, ha dichiarato: "Molti di noi hanno fobie di un tipo o dell'altro - potrebbero essere ragni, clown o persino alcuni tipi di cibo. Le tecniche comportamentali che prevedono l'esposizione all'oggetto temuto sono efficaci ma possono richiedere molto tempo per ottenere i miglioramenti auspicati. Il nostro lavoro dimostra che il modo in cui rispondiamo alla terapia comportamentale può cambiare a seconda del momento in cui vediamo l'oggetto della nostra fobia: se questo avviene nel momento stesso in cui il nostro cuore batte possiamo ottenere miglioramenti significativamente maggiori e più rapidi: un battito di cuore per aiutare le persone a sconfiggere le loro fobie ".

 

Nelle fobie, l'ansia sproporzionatamente intensa e disabilitante è indotta da oggetti temuti o da specifiche specifiche situazioni o fattori scatenanti. Tra le fobie più comuni quelle per gli insetti, per i ragni, per alcuni animali, per il buio, per l'altezza, per gli spazi aperti, per gli spazi chiusi e così via fin dove può arrivare l'immaginazione umana.

 

Il trattamento è spesso prolungato e comporta un'esposizione graduale a stimoli che evocano la paura, ma ha fatto progressi negli ultimi anni attraverso l'uso della terapia computerizzata ossia il paziente viene gradualmente esposto all'oggetto o alla situazione temuta con l'ausilio di immagini proiettate al computer.

 

Questa nuova ricerca mostra che le fobie possono essere trattate in modo più efficace collegando la terapia computerizzata ai ritmi cardiaci del paziente stesso.

 

I ricercatori del BSMS avevano precedentemente rivelato come i segnali di eccitazione corporea che si verificano con ogni singolo battito cardiaco possono modificare l'impatto emotivo di potenziali minacce: ad esempio, quando si verificano durante un battito del cuore le minacce avvertite possono apparire più grandi o pericolose.

 

In questo studio clinico una terapia di esposizione computerizzata per la fobia dei ragni, nota come aracnofobia, è stata combinata con la misurazioni contemporanea dei battiti cardiaci.

 

Per un gruppo di pazienti, le immagini di ragni sono state presentate in contemporanea con i battiti del cuore, mentre per un altro gruppo di pazienti sono state presentate immagini di ragni tra un battito del cuore e il successivo. Un terzo gruppo di controllo ha visto i ragni in modo casuale, ossia sia in contemporanea ai battiti, sia tra un battito e l'altro.

 

Sebbene ci sia stato un miglioramento tra tutti i pazienti, come ci si aspetterebbe nella terapia di esposizione, le persone esposte alla visione dei ragni in contemporanea con i battiti del proprio cuore hanno mostrato una maggiore riduzione della fobia dei ragni, minori livelli di ansia e minore intensità delle risposte fisiologiche evocate dalla vista dei ragni.

 

Se questi risultati fossero confermati da ulteriori studi, la presentazione dell'oggetto temuto, nel corso della terapia di esposizione, in contemporanea con i battiti cardiaci potrebbe essere un ulteriore strumento per personalizzare la terapia e accelerare notevolmente i risultati positivi che si auspica di ottenere con tale terapia.

 

Fonte: David R. Watson, Sarah N. Garfinkel, Cassandra Gould van Praag, Daniel Willmott, Katherine Wong, Frances Meeten, Hugo D. Critchley. Computerized exposure therapy for Spider PhobiaPsychosomatic Medicine, 2018; 1 DOI: 10.1097/PSY.0000000000000646

Data pubblicazione: 31 ottobre 2018

7 commenti

#1
Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

Caro Martiadis,
non sono un cardiologo e perciò ti chiedo già scusa per le mie perplessità e domande su tale articolo.

Cosa vuol dire
"l'esposizione delle persone con fobia specifica all'oggetto temuto, per esempio la vista di ragni per coloro che hanno l'aracnofobia, nel momento esatto in cui il loro cuore batte, può ridurre l'intensità e la gravità della fobia stessa" ?
Il cuore batte sempre.

E poi
"Per un gruppo di pazienti, le immagini di ragni sono state presentate in contemporanea con i battiti del cuore, mentre per un altro gruppo di pazienti sono state presentate immagini di ragni tra un battito del cuore e il successivo"
Non mi pare che ci sia molto "distanza" di tempo tra un battito e l'altro.
Il tempo per cambiare la diapositiva o il foglio su cui è raffigurato il ragno sarà sempre maggiore del tempo tra un battito e l'altro.
Come si fa a stabilire la "contemporaneità" dei battiti e lo spazio temporale tra un battito e l'altro?

Grazie

#2
Dr. Vassilis Martiadis
Dr. Vassilis Martiadis

Grazie per il commento che consente di chiarire alcuni aspetti dello studio che per la necessaria brevità della news sono stati probabilmente non sufficientemente approfonditi.
Quello che per semplicità viene definito "battito" corrisponde, nel lavoro inglese, alla fase sistolica della contrazione cardiaca. Per il primo gruppo di pazienti la presentazione dello stimolo visivo temuto è stata sincronizzata alla fase sistolica, attraverso un sistema computerizzato collegato a sensori in grado di rilevare in maniera precisa le varie fasi della contrazione cardiaca.
Nel secondo gruppo la presentazione dello stimolo visivo è stata sincronizzata alla fase diastolica. Nel terzo gruppo, quello di controllo, le immagini erano presentate in maniera casuale, nella fase sistolica e in quella diastolica.
E' chiaro che solo l'utilizzo di un sistema computerizzato di presentazione delle immagini, collegato a sensori cardiaci, consente di discriminare l'esatto momento in cui l'immagine va proposta e che questo non è possibile con un operatore umano. Vi è da dire che, soprattutto nel mondo anglosassone, la terapia comportamentale attraverso tecniche di esposizione graduale è sempre maggiormente coadiuvata dall'utilizzo di strutture computerizzate mentre è più difficile vederlo fare qui da noi.
E' chiaro che la ricerca non pretende di dettare nuovi gold-standard nel trattamento di tipo comportamentale delle fobie, ma è certamente un dato che se confermato e se reso utilizzabile su più ampia scala, potrà probabilmente aggiungere nuovi vantaggi alle attuali possibilità psicoterapiche di stampo comportamentale.
Spero di aver, almeno in parte, chiarito i tuoi dubbi.

#3
Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

Si, grazie, adesso è più chiaro. Resta però ancora da capire come e perché il battito cardiaco (cioè in sistole e diastole) possa migliorare le fobie o come
in sola sistole o in sola diastole non migliorano o migliorano di meno.
Quindi, se ancora non ho capito male, per la cura delle fobie "lasciamo a casa" Freud e lo psicanalista si deve attrezzare di computer , EEG e fonendoscopio?
Ancora grazie.

#4
Dr. Vassilis Martiadis
Dr. Vassilis Martiadis

Lo stesso gruppo di ricerca aveva precedentemente dimostrato che l'informazione enterocettiva proveniente dal cuore poteva influenzare l'elaborazione degli stimoli percepiti come minaccia. Su questa base hanno voluto verificare se i segnali enterocettivi cardiaci potessero influenzare il processo di desensibilizzazione in corso di terapia.
Secondo i risultati e la discussione degli autori, i segnali afferenti da cuore a cervello degli enterocettori nel corso della sistole determinerebbero la facilitazione della risposta comportamentale. Questo non avverrebbe nel corso della diastole.
Riguardo Freud,non scomodiamolo per una semplice aracnofobia...
Grazie ancora
Un caro saluto

#5
Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

Beh! Freud studiò anche l'aracnofobia tra le varie nevrosi che si sviluppano nelle varie fasi della crescita dell'individuo.
Può darsi che un giorno faremo a meno di Lui e lo sostituiremo con un bel computer, ma fino ad allora....

Un caro saluto te

#6
Dr. Vassilis Martiadis
Dr. Vassilis Martiadis

Il bello della pluralità dei trattamenti è che ognuno può trovare quello che fa al caso suo.
A presto

#7
Utente 579XXX
Utente 579XXX

Quacuno mi sa consigliiare un farmaco da abbinare a efexor??!

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