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Dr. Pierluigi De Giovanni
Dentista
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Utile.
È stato esattamente quello che mi ha detto il mio medico curante
La ringrazio per avermi aiutato, cordiali saluti
Ottimo nelle spiegazioni e rapido nelle risposte
Preciso e gentile nella risposte
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Glossario medico
Condizione in cui l'alito assume un odore sgradevole. Può essere temporanea, soprattutto per ingestione di cibi particolari in grado di alterare l'alito quali ad esempio aglio e cipolla, o cronica per la presenza molto spesso (quasi il 90% dei casi) di abbondante flora batterica anaerobia all'interno del cavo orale o delle vie aeree che produce sostanze solfuree volatili maleodoranti o meno spesso per la presenza di patologie sistemiche come il diabete o alterazioni come reflusso gastrico, ecc.
Processo di formazione dello smalto dentario durante l'odontogenesi. Esso avviene per opera degli ameloblasti in tre fasi: deposizione, calcificazione e maturazione. Nella prima fase si ha la deposizione in senso centrifugo di una matrice acquosa proteica. Nella seconda fase si ha una sostanziale deposizione di sali di calcio all'interno della matrice. Nella terza fase si ha una graduale disidratazione della matrice ed un aumento dei cristalli di calcio (idrossiapatite).
Alterazione del normale processo di formazione dello smalto durante l'odontogenesi. Si possono distinguere tre tipologie, di gravità decrescente, asseconda che intervenga nel corso di ognuna delle tre fasi dell'amelogenesi: Ipoplasica, relativa alla fase di deposizione: formazione di smalto molto sottile; Ipocalcifica, relativa alla fase di calcificazione: formazione di smalto molto tenero; Ipomaturativa, relativa alla fase di maturazione: formazione di smalto friabile di colore bianco o bruno.
Tessuto dentario costituente la parte più esterna della radice del dente. Disposto in sottile strato sulla superficie radicolare, è costituito da tessuto connettivo calcificato non vascolarizzato.
Tumore odontogeno benigno di natura dismorfogenetica che trae origine dal cemento radicolare del dente.
Letteralmente significa "dentro il dente" ed indica lo spazio cavo, interno al dente appunto, delimitato e racchiuso dalla dentina e contenente, nel dente vitale, la polpa dentaria. Si suddivide in "camera pulpare", porzione dell'endodonto situata nella corona del dente, e "canali radicolari", porzione situata nelle radici del dente. L'endodonto comunica con il periodonto attraverso i forami apicali delle radici attraverso i quali passa il fascio vascolo-nervoso che irrora ed innerva la polpa.
Branca dell'odontoiatria che si occupa delle problematiche relative all'endodonto del dente e del loro trattamento.
Termine con il quale si indica qualsiasi neoformazione ipertrofica della mucosa gengivale dovuta ad iperplasia, spesso temporanea e reversibile, del tessuto connettivo gengivale di natura solitamente infiammatoria.
Infiammazione più o meno diffusa delle gengive dei denti solitamente accompagnata da facile sanguinamento del solco gengivale.
Alterazione, su uno o più dei tre piani dello spazio, dei normali parametri che caratterizzano un'occlusione dentaria ottimale dal punto di vista fisiologico e funzionale.
Palato di dimensioni e forma alterate rispetto alla normalità anatomica caratterizzato da una riduzione del diametro trasversale soprattutto nella parte anteriore (premaxilla) che gli conferisce la caratteristica forma ad arco acuto da cui il nome.
Stato infiammatorio, acuto o cronico, dei tessuti parodontali spesso accompagnata da aree di rarefazione ossea adiacenti.
Letteralmente significa "attorno al dente" ed indica per l'appunto l'area attorno alla struttura radicolare del dente costituita fondamentalmente dal legamento che ancora il dente all'osso circostante.
Branca dell'odontoiatria che si occupa delle patologie del parodonto dei denti e del loro relativo trattamento.
Sostanza gassosa che viene utilizzata per indurre uno stato di sedazione cosciente nel paziente attraverso insufflazione nelle vie aeree.
Infiammazione, acuta o cronica, della polpa dentaria da infezione batterica o evento traumatico.
Respirazione alterata in cui il passaggio di aria durante l'atto respiratorio avviene abitualmente e prevalentemente attraverso il cavo orale e non attraverso il naso che è l'organo fisiologicamente preposto a tale funzione.
Sostanza che stimola e quindi aumenta la produzione e la conseguente emissione nel cavo orale di saliva da parte delle ghiandole salivari.
Sostanza che stimola e quindi aumenta la produzione e la conseguente emissione nel cavo orale di saliva da parte delle ghiandole salivari.
Tessuto dentario costituente la parte più esterna della corona del dente, di origine epiteliale ed altamente calcificato, costituito prevalentemente da cristalli di idrossiapatite organizzati in prismi disposti a raggiera con orientamento perpendicolare alla superficie del dente.
Spasmo dei muscoli elevatori della mandibola, soprattutto dei masseteri, che comporta difficoltà o impedimento più o meno marcato all'apertura della bocca; solitamente è dovuto ad uno stato infiammatorio locale (spesso con presenza di raccolte ascessuali) ma esistono forme anche di natura psichica (isteria) o neurologica (tetano).
Informazioni professionali
Laureato in Odontoiatria nel 2002 presso Università . Iscritto all'Ordine degli Odontoiatri di Roma.
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Attività su Medicitalia
Il Dr. Pierluigi De Giovanni è specialista di medicitalia.it dal 2013.