Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Oggi sono stata dalla psicologa (la mia è anche medico ed ex paziente oncologica) e mi ha spiegato che i chemioterapici influiscono anche sull'umore, infatti io nella settimana dopo la terapia piangevo spesso. Parlane coi medici vedrai che un aiutino non te lo negano, ma tieni conto che uno degli effetti può essere anche questo.
Da domani sarai a metà strada, la cima si avvicina
Ah ecco, grazie per avermelo detto perché ho l'umore in picchiata ... in giornata mi riprendo, ma la mattina mi sento disperata in certi momenti.
Infatti ha dato una spiegazione a questi miei pianti che da un lato ci stavano perché non stiamo mica facendo una cosa da poco, ma dall'altro non me li spiegavo....mi sembravano più fisici che emotivi non so se mi spiego
Ti/vi dico una cosa...
Io sono sempre stata una persona abituata a fare tutto da sola, indipendente. Ho sempre creduto in me, sempre.
La malattia mi ha fatto saltare le fondamenta. Prima, in caso di problemi, trovavo sempre una soluzione. Ora è la prima volta in vita mia, che non ho fiducia in me stessa. Anzi, me stessa non so neanche dove cavolo è finita...mi fa incaxxare questa cosa!
Probabilmente faccio resistenza al cambiamento ... e lo so benissimo che la strategia migliore per vivere meglio, sarebbe quella di riadattarsi alla nuova condizione.Ma è tanto dolorosa e fa paura.
Grazie comunque a tutti perché condividere con voi i miei sentimenti, mi aiuta tanto
Buongiorno a tutte e buongiorno Dottore
Morgana ❤️
Sono 2 giorni che sono sbiellata, ieri l’oncologa che mi ha preso in carico non ha voluto fare il piano terapeutico del decapeptyl rinviandomi alla ginecologa...dopodiché mi ha prescritto consulenza genetica per familiarità (mamma leucoplasia vescicale, zia paterna k seno post menopausale, 2 zii paterni k colon). Al policlinico universitario non c’è modo di fare consulenza prima del 17 di novembre anche perché non hanno i reagenti. Il chirurgo della Breast ha detto che senza questa benedetta consulenza non mi può operare perché dovesse essere positiva la mutazione dovrei fare mastectomia bilaterale e togliere anche le ovaie
Che posso fare???
Dillo all'oncologa...te lo ha prescritto lei il test?
Fili, fili coloratissimi anche da parte mia, per tutti coloro che ne hanno bisogno!!
Blu
Dove sei finita? Guarda che non sei trasparente. Ti vedo benissimo. Ma adesso sei nascosta. Ti aspetto

Ikigai
Quando ho iniziato il mio percorso, ormai quasi due anni fa, mio figlio aveva undici anni.
Come abbiamo vissuto questa esperienza? Direi in varie fasi.
All'inizio, c’è stato quasi una sorta di distacco. Da parte mia, lo tenevo “ distante” emotivamente perché, pensare che avrei potuto esserci costretta definitivamente a lasciarlo, era troppo da accettare. Da parte sua, c’era la paura di chiedere e di sapere.
Piano, piano poi ho cercato di spiegargli, una tappa alla volta cosa avevo. Mi ricordo che la parola “tumore”, lo colpì molto, perché aveva sentito un cretino alla televisione che diceva che di tumore si muore e basta. E così mi chiese se sarei morta. E io gli ho risposto che prima o poi sarebbe successo, perché capita a tutti, ma per il momento non ne avevo nessuna intenzione e mi stavo curando. Tutto vero.
Il fatto di aver cominciato a condividere delle emozioni, anche dolorose, ha cominciato ad avvicinarci. Nel senso che non mi sentivo più in difficoltà e in imbarazzo con lui ed è stato reciproco.
Proteggerlo non significava negare o minimizzare quello che succedeva. Ma dargli la possibilità di chiedere e dire la sua.
Durante la chemio, quando ero stanca, ero stanca, quando stavo meglio facevo cose sceme e divertenti per ridere insieme.
Abbiamo riparlato di cosa era successo subito dopo la fine delle terapie, dopo aver visto insieme un film molto forte che parla di un bambino e della morte, della morte della mamma. Il mio cucciolo ha potuto tirar fuori di nuovo tutte le sue paure più profonde e ho potuto stargli vicino e confortarlo.
Di recente mi ha detto: “ Sai mamma, è una cosa strana, io non ho avuto una vita facile (!), prima è morta la nonna, poi i gatti, poi la tua malattia, adesso il nonno, però io sono felice…”
Lui era perplesso, io sono rimasta sospesa, ma è stato bellissimo sentirgli dire questa cosa.
Carissima, io credo non ci sia un modo per difendere e proteggere i nostri figli dalla paura e dalla sofferenza che viene dalla nostra malattia, ma più in generale dalla vita.
L'unica cosa che possiamo fare è stare loro accanto per far sì che si costruiscano degli strumenti per affrontarle. E condividere con spontaneità e sincerità quello che ci succede, penso sia un buon modo per farlo. Ti mando un abbraccio super speciale per tirare su l'umore. E mi attacco anche a tutte le altre chemioamiche di questo periodo. Siamo tutte imbragate. Io tiro!



Dobbiamo resistere, è ancora un po' lontano il giorno che potremo dire fanculo k ora devo godermi la vita


Si, domani ci vado
Che seccatura però, già uno ha le sue ansie...
Anche a me è successo, uguale
Carissima, io credo non ci sia un modo per difendere e proteggere i nostri figli dalla paura e dalla sofferenza che viene dalla nostra malattia, ma più in generale dalla vita.
Direi che stai facendo un ottimo lavoro!
Grazie Paffina
Hai ragione
Però ti devono aiutare loro, darti qualche suggerimento...

Bella questa! Dillo subito all'Oncologa.Non esiste questa cosa!
Iki
Sei in piena tempesta emotiva e non hai ancora realizzato cosa ti stia succedendo.Troppe cose tutte insieme.Forti emozioni poco belle!Ma ti stai curando

e bene, questa volta....dai tempo al tempo.
Per mano...
Paffi
Ti vorrei come Mamma
Sarebbe tutto diverso.
Io vorrei arrivare a non posticipare più la felicità ma esserlo un pò tutti i giorni ora, nel limite del possibile.... è ambizioso come obiettivo e non ne sono tanto capace ma vorrei imparare
Forse il k, lo devi fregare sul mentre e non sul dopo (dopo chemio, dopo esami...) altrimenti è sempre lui che detta i tempi