Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Forum RFS: come stimare il rischio individuale di tumore al seno (modelli Gail/NSABP), fattori di rischio e indicazioni per una sorveglianza attiva e personalizzata.
Ex utente

Anna, mia figlia oggi pomeriggio vuole incontrare la sua amichetta Carlotta che compie 11 anni
Paura covid si
ma mascherine FFp2, all'aperto
non posso negarle anche questo
quando inizierò la chemio cercheremo di evitare

Marea
pepeli:
Marea
Posso chiederti che crema usi quotidianamente?

Alterno vidermina a serena lipogel
Marea
Sally 72:
sempre disponibile

Me lo ricordo sempre col sorriso! Com'è piccolo il mondo!
Marea
Nic 73
Benvenuta Nic, la tac andrà bene e nel frattempo, quando vuoi, noi ci siamo!
Bava Fiduciaria
Magica81:
Formazione non sospetta ma meritevole di approfondimento ecografico"

Non sospetta mi sembra proprio di buon auspicio
Met
Nic 73:
.mastectomia e svuotamento ascellare

situazione simile alla mia però io ancora non operata perchè attendevo test genetico. sarò operata prossima settimana come te con mastectomia.
Come è stata operazione eri agitata? io so che sarò agitatissima.
Posso chiederti quanto era grande il k? i linfonodi li sentivi ingrossati?cosa significa tutti positivi?
Ti sto facendo tante domande ma veramente tuo k molto simile al mio
Coccinella75
Dada 62 Fiduciaria:
Se ha sentito qualcosa va sempre approfondito e lo sappiamo.C'è un ventaglio ampio di possibilità ...aria fritta in arrivo
💚🌈

Aria fritta anche per me!
Met
Nic 73:
e poi il senologo che mi segue da anni ha fatto un errore dietro l'altro curando una mastite

non sei l'unica. siamo in tante vittime di errori! anche a me successo.
Coccinella75

Benvenuta Nic!

Claretta

BenvenutaNic hai ben chiara la situazione e mi sembri bella cazzuta nonostante la.paura che è umano provare.I linfonodi positivi ti hanno fatto da scudo ,la tac sarà sicuramente pulita.Rimani con noi ,più siamo meglio è

- Modificato da Claretta
Ex utente
Magica81
Ma se non è sospetta, perché è “ meritevole” di approfondimento? Perché “ te possino”, tu sei un'ex k! Qualsiasi brufolino ci verrà, saremo sempre “ meritevoli” di qualche approfondimento. Dobbiamo mettercela via.
Diciamo che sarà un'altra delle tante occasioni per festeggiare

Nic73
Perché hai paura della tac? Hai già fatto un sacco di esami negativi. Lo sarà anche questo.
Io ho avuto un tumore molto simile al tuo, con estrogeni e progesterone alti, ki67 al 30% e 12 linfonodi presi su 32. Due anni fa.
Ti confesso che gli esami per la stadiazione , ad eccezione della scintigrafia, li ho fatti tutti prima dell'intervento e, ci pensavo stamattina, forse perché ero talmente inebetita dalla diagnosi, li ho fatti senza pensarci troppo. In ogni caso sono risultati tutti negativi.
I “ tontoloni”, come chiamiamo noi gli ormonali, non sono molto aggressivi, ma abbiamo visto che sono più “infestanti” a livello linfonodale. Tuttavia i linfonodi sono veramente un'ottima barriera e fanno bene il loro dovere. E, per fortuna, dopo l'intervento, abbiamo ancora un sacco di cure a disposizione per azzerare qualsiasi cosa.
Proteggiti dal Covid, ma vivi con serenità questo momento. Anche distraendoti con gli impegni della tua cucciola.
Il mio, due anni fa, ne aveva 11 di anni. Adesso è già un'adolescente ribelle. Crescono a vista d'occhio
pepeli
Nic
Benvenuta,le altre rfs già ti hanno risposto,anche io penso che anche la tac sarà certamente negativa.
Sii fiduciosa!
I linfonodi sono veramente un'ottima barriera e fanno bene il loro dovere.
Ti teniamo x mano,resta con noi!
💞💞🌈🌈
Francesca fiduciaria

Buongiorno a tutti...
oggi vado un pò di corsa... sono stata precettata da Tommi per ascoltarlo.. praticamente in tutte le materie... povera me....

ma non dimentico di lanciare fili colorati a tutti, anche alle nuove e postare il mio capitolo

Francesca fiduciaria
la mia storia... storia di una RFS

Io già ci ho scritto un articolo dal titolo IL VOLTO CRUDO E INFLESSIBILE DEL CANCRO AL SENO
su
http://www.senosalvo.com/ragazzefuoridiseno/menu_ragazzefuoridiseno.htm

preceduto da una premessa
>>Pensateci bene prima di approfondire questo tema : non tutti e tutte sono pronte e preparate a farlo perché mette a nudo il volto crudo e inflessibile del cancro al seno . Ma il sentimento che prevale ed in questo senso è positivo è il CORAGGIO di queste giovani donne, tutte di età inferiore ai 40 anni che si prestano ad essere fotografate da David Jay nonostante la maggioranza dei risultati cosmetici siano non certo incoraggianti. Del resto questo documento va controcorrente perché è troppo facile far vedere i risultati molto belli di alcuni interventi. La realtà purtroppo è differente e lo scopo di questo progetto è di non occultarla. Lo scopo non è inoltre quello di confortare le pazienti che non sono contente del risultato estetico del loro intervento. Ma certamente stupisce che ci siano tantissime donne che non esitano a farsi fotografare per dimostrare che per loro ora esistano altre priorità nella loro vita.>>

Non l'ho ancora pubblicato perché aspettavo di capire se l'utenza in generale sia pronto, negli Stati Uniti sì, ad affrontare un tema così nudo e crudo.
Lei mi ha preceduto e quindi grazie e ora lo richiedo a voi.

2998. Dr. Salvo Catania il 06/04/2014 ha scritto:
Riguardo al link allegato da Rosella [ n.# 2987], come avevo scritto prima ho pronto un articolo in realtà molto più completo, perché ancora in Italia ci meravigliamo che una donna possa lasciarsi fotografare dopo un intervento di mastectomia.

La storia delle donne dopo mastectomia è incredibile. Basti pensare che già nel 1977 (quando gli interventi di mastectomia erano moooolto più aggressivi e mutilanti ) la poetessa Deena Metzger si fa fotografare dopo aver deciso di far tatuare sulla sua cicatrice di mastectomia un ramo su cui canta un uccello per testimoniare la sua presa di coscienza e al tempo stesso la volontà di un futuro di paure superate. Sulla propria cicatrice di mastectomia un’altra poetessa, Cheryl Parsons Darnell scrive questi versi:
"Il mio uomo non vede i difetti della superficie./ E io mi vedo attraverso i suoi occhi./ Gli occhi di un nativo/ che passa sopra cose/ che solo un turista noterebbe".
In Italia ancora siamo lontani anni luce da questo tipo di accettazione sociale e di questo parlerò nel mio articolo con diverse foto ed esempi oltre a quelle dello Scar project.

Mi servirebbero le vostre opinioni (come ha fatto Rosella) e che poi inserirò nell’articolo. Ovviamente libere ma che includano risposte alle seguenti domande

1) Le foto del link creano tale disagio da ritenere opportuno il loro oscuramento
2) Provocano disagio ma sarebbe opportuno mostrarle nel nostro percorso di crescita.
3) Non provocano affatto disagio

3012. Utente 275329 il 07/04/2014 ha scritto:
………………………………………….
ed ora le foto.
All’inizio mi hanno fatto tornare alla mente un ricordo, i seni di mia mamma, ogni tanto è capitato che arrivassi nella sua stanza mentre si cambiava, lei si copriva sempre.
io non ero per niente a disagio.
ora rivedere alcune mutilazioni che mi ricordano la sua mi ha creato, non disagio, ma, non so trovare la parola, però è stato forte.
non sono d'accordo sull'oscuramento, anche se penso che in questo nostro strano paese, una cosa così verrebbe censurata, forse condannata.

invece mi sento di dire che farsi una fotografia è quasi del tutto naturale. io che non ho mai fatto foto nude in vita mia, me la sono fatta ora che i miei seni non ci sono più. seni nudi, fuso' neri, da scarafaggio, uno scialle rosa fucsia.
non so perché l'ho fatto forse per "vedermi " e la cosa che mi ha fatto impressione, che mi ha fatto sentire diversa da prima sapete qual è? la mia magrezza.
un grande bacio a tutti.
Francesca

3026. Dr. Fernando Bellizzi il 08/04/2014 ha scritto:
Sulle foto.
Io sono arrivato fino ad un certo punto.
Non tanto da psicologo, ma da Fernando, e non tanto da Fernando di oggi, quanto da Fernando bambino di circa 8 anni, che entrando in bagno vide la mamma arrabbiarsi, coprirsi la cicatrice ed urlarmi di andare via...
La mamma era di quelle donne operate nel 1972 circa.
Infatti ho smesso di vedere le foto alla seconda o terza foto in cui non c'è il seno ricostruito, ma solo la cicatrice ed il torace scavato, concavo, mutilato.

Da psicologo al lavoro con pazienti oncologici devo dire che ho avuto solo maschi che mostravano "ferite di guerra"; qualche donna ha accennato ma dopo il "non è necessario, ma se pensa Le possa essere d'aiuto" di solito s'imbarazzano e si mettono a ridere. E s'inizia a parlare del corpo e del vissuto.
Mentre i maschi, mostrata la ferita, parlano d'altro.
Inversa l'esperienza delle colleghe, con le quali le donne sono più a loro agio nel mostrarsi.

3027. Dr. Salvo Catania il 08/04/2014 ha scritto:
Bene! Dopo questa, suppongo sofferta "confessione", spostiamo Fernando dallo strapuntinato in fondo al bus dove sediamo medici e psicologi avanti di qualche posto nel bus (^_____^) e comprendiamo il perché del suo essere "Fuori di seno". Fernando scriveva mentre io pubblicavo nel mio sito dopo il vostro generale "vada avanti "
http://www.senosalvo.com/ragazzefuoridiseno/menu_ragazzefuoridiseno.htm
un nuovo articolo dove non si parla solo
http://www.senosalvo.com/ragazzefuoridiseno/volto_crudo_inflessibile_e_

del The scar Project, ma di un tema che tratterò ai primi di maggio in una relazione per un Master di oncologi e psicologi a Milano dal titolo LA BELLEZZA IMPERFETTA. Pensateci bene perché l'ho intitolata così, nel senso che è facile immaginarlo. Chi vede le mie diapositive (queste sono solo alcune a partire dalla modella Matushka), incredibile a dirsi, mi dice "CHE BELLE " dopo avere trangugiato un quintale di saliva. Sì, quel che resta è che sono belle, malgrado tutto! Allora vuol dire che quando parliamo di bellezza con i suoi classici canoni talvolta parliamo di finta bellezza?
3028. Utente 101652 il 08/04/2014 ha scritto:
Dottor Catania,
>>Allora vuol dire che quando parliamo di bellezza con i suoi classici canoni talvolta parliamo di finta bellezza? ... o forse parliamo di "omologazione"...?
Tutto ciò che prevarica l'idea comune fa paura, non viene riconosciuto dai canoni dettati dalla pubblicità e dalla moda.
Lo stesso valore estetico che alcune decine di anni fa rappresentava simbolo di assoluta bellezza, non è uguale a quello che viene promulgato oggi dalla stampa e dalla televisione.

Nel contempo mi piace ricordare che esistono tribù che possiedono un concetto del "bello" assolutamente distante dal nostro.

Per quelle comunità la "bellezza" è rappresentata dalla pelle ferita, dalle membra scarnificate e più i segni sono vistosi, maggiore è il consenso fra gli indigeni.

Le cicatrici diventano un segno di bellezza e di forza, all'interno della tribù...

Mi viene in mente che i tatuaggi stessi sono poco a poco divenuti simbolo di bellezza, sebbene ancora oggi non appartengano al comune senso del bello per molte persone.
Ricordiamoci, alcuni anni fa, come si giudicavano i primi segni colorati permanenti sulle braccia, sui seni, sui glutei... gli stessi segni che ora appartengono quasi alla normalità e che in alcuni casi si apprezzano quali piccole opere d'arte.

Credo che sia saggio affermare che quando si tratta di segni voluti, cercati, allora il valore acquisito è completamente differente da quando invece le cicatrici rappresentano l'inevitabile scotto di una malattia...

In questo caso credo non sia facile, per il comune senso del pudore, fondere la debolezza, il dolore e la sofferenza, con l'estetica e la bellezza riuscendo addirittura a far prevaricare queste ultime sensazioni sulle prime...
Rosella
3034. Utente 328373 il 09/04/2014 ha scritto:
quelle foto che vengono sbandierate come trofei a me non piacciono neanche un po'..Ho subìto una quadrantectomia e avendo un seno grosso, la mammella sembra faccia il segno dell'asso quando si gioca a briscola, ma pur essendo passati quasi 17 mesi dall' intervento, assolutamente fatto bene, non riesco a specchiarmi del tutto. Ci arriverò...E dire che non sono cambiata molto, dal periodo precedente l'arrivo dell'inquilino... Scusate se scrivo a braccio, ma oggi mi rode un po': Ho fatto l'ecografia ed è andata bene. Il medico che me l'ha fatta, dandomi del tu (???) mi ha detto di stare tranquilla, la stessa bomba difficilmente cade nella stessa buca.. I calcoli combinatori, ho risposto, col cancro fanno a pugni, vedremo! Ho anche fatto la mammografia e sebbene l'eco sia andata a sentire il vecchio professore, bene, da starmene tranquilla fino alla prossima, tremo nel pensare di andare a ritirare l'esito. Va bene! Scusate lo sfogo, sto ragionando a voce scritta. Scrivere fa bene, poi sfogarsi con gente che neanche sai che faccia hai, è ancora meglio. Ok…Stasera andrò a ritirare eco e mammo. Speriamo che sia andato tutto bene. Ma per la miseria! Possibile che di 10 mila esami fatti, proprio la mammografia mi terrorizza così tanto? Forse proprio perché la mammografia fatta come esame di routine si rivelò non una tegola, ma un palazzo con tetto compreso sulla mia testa. E' probabilmente l'impressione provata. OK! Vi farò sapere. Non prendetemi per matta, ma sono così...
Anna


3036. Dr. Salvo Catania il 09/04/2014 ha scritto:
Anna, ciascuno le vede le cose dal suo punto di vista.
>>quelle foto che vengono sbandierate come trofei>>
Se va su
http://www.thescarproject.org/
e clicca su "images" si ritroverà come prima foto una donna mastectomizzata: quella lacrima che le solca come un aratro il viso più della della cicatrice della mammella forse è incompatibile con l'intento di esibirsi.
Siamo sicuri che le cicatrici vengano esibite come trofei o potrebbero esserci altre motivazioni?
Siamo sicuri che avere accettato la proposta di farsi fotografare sia stata una scelta a cuor leggero? Io non ne sarei così sicuro.




3037. Dr.ssa Paola Scalco il 09/04/2014 ha scritto:
Qui si parla di una prospettiva differente da cui provare a guardare le cicatrici dei nostri seni:
http://tumoreseno.blogspot.it/2013/11/il-kintsugi-giapponese-e-le-cicat


Il Kintsugi giapponese e le cicatrici al seno

"Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro. Essi credono che quando qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia, diventa più bello. Questa tecnica è chiamata "Kintsugi." Oro al posto della colla. Metallo pregiato invece di una sostanza adesiva trasparente.
E la differenza è tutta qui: occultare l'integrità perduta o esaltare la storia della ricomposizione?
Chi vive in Occidente fa fatica a fare pace con le crepe.
"Spaccatura, frattura, ferita" sono percepiti come l'effetto meccanicistico di una colpa, perché il pensiero digitale ci ha addestrati a percorrere sempre e solo una delle biforcazioni: o è intatto, o è rotto. Se è rotto, è colpa di qualcuno. Il pensiero analogico -arcaico, mitico, simbolico- invece, rifiuta le dicotomie e ci riporta alla compresenza degli opposti, che smettono di essere tali nel continuo osmotico fluire della vita. La Vita è integrità e rottura insieme, perché è ri-composizione costante ed eterna. Rendere belle e preziose le "persone" che hanno sofferto......questa tecnica si chiama "amore". Il dolore è parte della vita. A volte è una parte grande, e a volte no, ma in entrambi i casi, è una parte del grande puzzle, della musica profonda, del grande gioco. Il dolore fa due cose: Ti insegna, ti dice che sei vivo. Poi passa e ti lascia cambiato. E ti lascia più saggio, a volte. In alcuni casi ti lascia più forte. In entrambe le circostanze, il dolore lascia il segno, e tutto ciò che di importante potrà mai accadere nella tua vita lo comporterà in un modo o nell’altro. I giapponesi che hanno inventato il Kintsugi l'hanno capito più di sei secoli fa - e ce lo ricordano sottolineandolo in oro."


LA VITA…
La vita è stata ed è generosa, anche quando siamo troppo ciechi e sordi per non accorgercene.
Questa è la vera malattia, non in cancro.
Quale è poi questa grande differenza tra chi sa di avere un tumore e chi non lo sa?
Tutti dobbiamo confrontarci non solo con la morte ma soprattutto con la Vita, noi con la "diagnosi" ne diventiamo semplicemente più consapevoli, solo quando il tempo diventa più stretto cominciamo a farci le vere domande. È solo un acceleratore di consapevolezza, e possiamo veramente prendere l’opportunità di comprendere la differenza tra illusioni e realtà. Oppure possiamo continuare a non vivere attaccandoci ad una sopravvivenza povera di contenuti che chiamiamo " normalità "
È per me un onore percorrere questo pezzo di strada insieme con voi, scevra da ogni presunzione e lontana dal sapere accademico, che come giustamente dice Salvo, è la cornice, non il contenuto del rapporto.

>>E ho una domanda da farle: non crede che la paura della morte sia direttamente proporzionale alla paura della vita?>>
Dada 62 Fiduciaria
Francesca fiduciaria:
"Quando i giapponesi riparano un oggetto rotto, valorizzano la crepa riempiendo la spaccatura con dell’oro. Essi credono che quando qualcosa ha subito una ferita ed ha una storia, diventa più bello.

Tanta roba questo Capitolo.Grazie

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