Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Forum RFS: come stimare il rischio individuale di tumore al seno (modelli Gail/NSABP), fattori di rischio e indicazioni per una sorveglianza attiva e personalizzata.
Monica Pz

Ho aggiunto qualcosa in più che ho sentito io ,se non vi dispiace

Norma86

Io ci sono

Mar fiduciaria
Monica
Ciao Monica, un abbraccio per te e in pensiero affettuoso per mamma Luciana
Norma86
Peeterfra:
:
L altro giorno un mio amico diceva che secondo lui fare sesso aumenta gli estrogeni nelle donne e percio sarebbe controindicato x i K ormonosensibili o x chi lo ha avuto...ma ha fondamento questa tesi? Io non ho saputo ribattere...io sapevo che aumenta ossitocina...che fa solo bene..

Scusa solo per curiosità .
Il tuo amico è un medico esperto di endocrinologia oncologica ?
Se no quale sarebbe lo scopo di voler diffondere notizie fasulle e soprattutto terroristiche ?
- Modificato da Norma86
Gio29

Buongiorno e buona domenica a tutti. Volevo chiedere al dottore e a qualcuno del gruppo se ha letto o avuto esperienze del genere in merito a ciò che è accaduto a mia madre. Ha finito esattamente lunedì 7 agosto ciclo di chemioterapia post intervento classico con 4 rosse ec e poi taxolo per 12 settimane. Tutto è andato benone fino a stanotte, mentre dormiva mia madre ha iniziato ad avvertire acufene e perdita dell'udito dall'orecchio sx. Stamattina si è recata in ospedale e in reparto le hanno detto che questa situazione è attribuibile al taxolo che è ototossico. Hanno spiegato che non è dato sapere se la situazione sia reversibile o meno e che dovrà fare esame audiometrico. Sono molto affranto, sembrava che avessimo passato il momento peggiore e che potessimo guardare avanti con ottimismo. Qualcuno mi sa dire qualcosa in più a riguardo? Grazie mille

Leonhart:
Ciao caro sì. I Taxani (Taxolo, Paclitaxel, Taxotere, Docetaxel, Abraxane) hanno una miriade di effetti collaterale neuropatici, dalle parestesie/neuropatie, fino al calare della vista e a problemini di udito. Tutto si risolve qualche mesetto dopo la fine delle terapie, quindi state sereni, nel caso proponi il quesito a chi vi assiste.

Abbiamo provato a contattare l'oncologo, ma è in ferie. Siamo stati in ospedale ed hanno attribuito probabilmente la cosa alla chemio. L'unica cosa che l'otorino ha detto che si deve vedere in questi casi se la cosa sia reversibile o meno...ma perché potrebbero anche essere effetti irreversibili? Ha e cmq ha anche parestesie alle dita dei piedi. Ma già da qualche settimana però. Cmq grazie per la risposta.
Norma86
Gio29:
Abbiamo provato a contattare l'oncologo, ma è in ferie. Siamo stati in ospedale ed hanno attribuito probabilmente la cosa alla chemio. L'unica cosa che l'otorino ha detto che si deve vedere in questi casi se la cosa sia reversibile o meno...ma perché potrebbero anche essere effetti irreversibili? Ha e cmq ha anche parestesie alle dita dei piedi. Ma già da qualche settimana però. Cmq grazie per la risposta.

Poteva risparmiarsi quella frase che ha generato tanta ansia.
State tranquilli sono reversibili in tempi variabili.
Norma86

Rosa

auguri ovunque tu sia

Gio29
Norma86:
Poteva risparmiarsi quella frase che ha generato tanta ansia.
State tranquilli sono reversibili in tempi variabili.

Grazie mille, speriamo bene 🤞
Peterfra

L altro giorno un mio amico diceva che secondo lui fare sesso aumenta gli estrogeni nelle donne e percio sarebbe controindicato x i K ormonosensibili o x chi lo ha avuto...ma ha fondamento questa tesi? Io non ho saputo ribattere...io sapevo che aumenta ossitocina...che fa solo bene..Triplogianna85


Ma infatti,,hai ragione....forse lui non tromba mai ed allora vuol mandare in pensione anche me..😁...pero il dubbio me l ha messo..uffa..perche ho letto che nelle fecondazioni assistite fanno iniezioni di progesterone x aiutare la fecondazione, ergo aiutano nella procreazione...ma cmq sia non me ne po frega' de meno...stasera si tromba😁

emma73

Io ci sono

Ex utente

Ho letto di fila praticamente quasi per una notte intera, tutti i post del mese di agosto 2022, perché era troppo grande la curiosità di capire perché si torna sempre sullo stesso argomento. Probabilmente ho voluto anche leggere perché questo argomento del ghosting mi sta toccando da molto vicino e vorrei capire di più: leggendo, invece, i dubbi sono cresciuti.
Casa nostra è stato sempre un porto di mare, gente che entrava e che usciva, chiunque aveva bisogno sapeva benissimo che c’era sempre qualcuno, complice il carattere di mio marito che è sempre stato un capo comitiva e il mio carattere, la mammina, quella che cucinava, che ascoltava, che dava incoraggiamenti,…
Come molti sanno mia figlia ha disabilità, io ho lasciato tutto per lei, scegliendo di occuparmi di lei e non delegare niente a nessuno vuoi per mancanza di fiducia, vuoi per poca scelta. Gli amici sono sempre stati presenti in tutto questo, anche se la loro disponibilità era sempre seguita da un mio rifiuto perché…non lo so perché, forse perché me la cavavo sempre in un modo o nell’altro. Dal 1 marzo 2015 fino ad ottobre 2021, ogni giorno intorno alle 13:30/14:30 a mia figlia saliva la febbre, sempre, interrotta ogni tre mesi da terapie in vena per 21 giorni che eseguivo ogni sei ore e da terapie antibiotiche per bocca continue finché durava l’effetto. Cosa c’entra questo? C’entra perché spesso, durante la settimana c’era qualcuno che aveva bisogno e rimaneva a pranzo, spesso colleghi di mio marito che poi andavano a lavorare il pomeriggio con lui. Ovviamente cucinavo meglio e di più, pulivo e ordinavo diversamente dalla quotidianità, capitava sovente che il pre-pranzo era il momento dell’ascolto, poi c’era il pranzo, e la febbre di mia figlia. Alle 14:45 la scena era sempre la stessa: coricavo la bambina con febbre alta, tutti andavano via perché alle 15 dovevano essere a lavoro e rimanevo lì con in mano il caffè a guardare tutta quel disordine. Mi sentivo un misto tra cenerentola e crocerossina. Mentre ogni tanto misuravo la febbre per vedere se scendeva sola cominciavo a lavare tutto (nemmeno la lavastoviglie avevo quindi impiegavo una vita) poi, verso le 16:30/17:00 se la febbre non andava via da sola, con un tachipirina la resettavo e l’avrei rivista l’indomani.
All’inizio non ci facevo caso, poi la cosa non mi faceva stare bene perché mi sentivo a volte come se non mi vedesse nessuno, ma accantonavo subito il pensiero perché in fondo io cosa potevo fare per “meritare” un’attenzione diversa? Io non andavo con le amiche a fare shopping, non stavo con loro pomeriggi interi a fare le unghie (anche perché mi impedivano di lavorare) io non avevo a chi lasciare mia figlia la mattina per andare a prendere un caffè con le amiche (cosa che ho fatto due sole volte in 48 anni) e il pomeriggio dovevo pensare ad entrambe perché mio marito lavorava. Le feste erano un continuo organizzare qualcosa. Per Pasqua, gli ultimi anni prima del Covid organizzavamo dei viaggi tutti insieme. Come se il destino si accanisse contro di noi, gli ultimi sette anni pre-Covid li abbiamo passati sempre con una riaccensione infiammatoria polmonare quindi o in ricovero o in terapia in vena. Mentre i Natali uscivamo dall’ospedale per carità cristiana il 24 oppure il 31 se la situazione era più grave, a Pasqua, cercavo di uscire prima, ma in ogni caso non toglievo niente a nessuno: organizzatissima, partivo con un borsone, anche due, pieni di farmaci e tutto l’occorrente, ho fatto somministrazioni di flebo in aree di servizio e ristoranti, sempre rispettando le ore 6-12-18-24 anche se gli occhi mi si chiudevano soli e mi dovevo svegliare prima perché i dosaggi dei bambini sono molto particolari e non si può sbagliare. Tutto questo per dare alla mia famiglia un po’ dì normalità e per non togliere agli amici il piacere di stare insieme. Tre anni fa ci è toccato già il 27 dicembre dover rinunciare a degli inviti o dover dire di no ad amici che volevano venire perché avevamo già tutte le sere impegnate fino al rientro a scuola. I sabati eravamo fuori o c’era qualcuno a casa.
Le prime avvisaglie di qualcosa le ho avute l’anno scorso in estate, un calcolo piccolissimo mi ha lacerato un uretere, sono stata operata d’urgenza ma ho preso un batterio ospedaliero, era luglio ed ho risolto a settembre, tranne qualche messaggio del tipo “come va”, non si è fatto vedere nessuno ma ho attribuito alla cosa al fatto che tutti fossero in vacanza. Poi a ottobre c’è stato l’intervento di mio marito, mi chiamavano spesso per sapere di lui, e alcuni mi hanno aiutato perché io sono andata via con lui, e le mie figlie sono rimaste a casa mia con mia madre che non guida, quindi si sono organizzati per accompagnarle a scuola e dove necessario. Tornato a casa mio marito, sicuramente anche a causa della sua leggera depressione ed il fatto che la sera aveva freddissimo, le frequentazioni sono nettamente diminuite. A febbraio quando ho scoperto il tumore io, che non sono mai uscita con nessuna amica, sono andata a prendere l’istologico con due di loro. Si, mi arrivavano dei messaggi di incoraggiamento, ma sempre meno, e completamente diversi dai messaggi che ci si scambiava di solito. Poi l’intervento e con l’intervento il silenzio. Un assordante silenzio. È vero che il secondo e terzo giorno praticamente non ho risposto a nessuno, ma possono due giorni bastare per essere punita a vita? Tranne una coppia di amici, con cui non c’erano mai stati grandi legami e che ci siamo ritrovati come fratelli, non c’è stata una persona che mi è venuta a trovare, una soltanto (anzi è venuta una suora con cui sono molto amica!), una che mi abbia fatto una telefonata, una che mi abbia abbracciato o preso a schiaffi, una che mi abbia invitato a fare una cretinata qualunque, una che mi avesse chiesto di cosa mai avessi bisogno. Niente, nessuno. Adesso questa cosa di mio marito, una ulteriore conferma che anche lui è stato cestinato, certo meno di me perché lui ha una “vita sociale” ma a me non mi calcola nessuno per nulla, stavolta nemmeno per chiedere se avessi bisogno per le mie figlie. Ogni tanto mi arriva un messaggio del tipo “quando ti posso chiamare?” “Domani ci sentiamo” e ovviamente non chiama nessuno…non ultimi una coppia di amici che volevano andare a tutti i costi a trovare mio marito in ospedale ma poi viste le temperature avevano deciso di rinviare all’indomani, sono passate tre settimane e non si sono fatti né vedere né sentire.
Io, sono onesta, ci ho provato a tombinare, ma non ci riesco, le settimane scorse mi sono resa conto che non facevo altro che guardare whatsapp e pensare “guarda non ci scriviamo da…non si è fatta più sentire…non mi cerca più….” Allora ho spostato tutti questi nominativi nelle chat archiviate così non le ho sotto gli occhi, anche se ogni tanto ci vado per vedere se qualcuno si è ricordato della mia esistenza, ci vado e mi prendo di dispiacere. Ora io ci ho provato a lasciar andare la cosa ma proprio non ce la faccio, vorrei andare da ognuno di loro e dire ciò che penso e provo, ma perché devo dare questa soddisfazione? Perché far vedere la mia fragilità? Vorrei cancellare tutto facilmente ma non ci riesco, mi sento come se fossi stata un sacco di immondizia: ognuno mi ha usata, ha preso ciò che serviva finché andava bene, poi mi hanno buttato. La cosa assurda è che questa cosa praticamente l’hanno fatta quasi tutti, quindi servivo solo a questo? Pagherei per passare una serata di quelle che passavamo fino a poco più di un anno fa, ma io come mi sentirei a stare con queste persone? Vorrei mandare tutti a fanculo, riprendermi la mia vita, il mio lavoro, il mio fisico, la mia femminilità, cambiare modo di vivere e dedicarmi completamente ad altro, ma è difficile cambiare decenni e decenni di abitudini e pensieri. Non si tratta nemmeno di incapacità di stare soli, perché ci sono abituata, mi piace da morire perché avevo un laboratorio d’artigianato e preferisco passare il tempo a creare e poi io di rado ho chiesto qualcosa a qualcuno, si tratta di vuoto affettivo, un vuoto enorme che sento, ed un grande senso di colpa nei miei confronti per aver pensato sempre agli altri e mai a me stessa.
Veniamo ai post famosi di agosto, ho capito che la rottura è avvenuta non con persone di passaggio ma con persone che facevano parte di una vita, e adesso capisco perché il Dottore torna spesso sull’argomento perché fa male da morire, fa male eccome, fa un male cane perché le persone che ti hanno mandato a quel paese possibilmente sono quelle di cui conosci quasi tutto, con cui credevi di avere chissà quale legame e invece scopri che era tutta una grandissima messa in scena, solo che l’unica che non sapeva di recitare una parte ero io. La cosa che ho notato, leggendo anche dei commenti sulla utilità del blog, richiesti sempre dal dottore in quel mese, è il numero impressionante di utenti che racconta la stessa problematica quasi fosse un sintomo della malattia che avanza e il ritrovarsi nel blog con persone che non si conoscono ma che prendono il posto dei fantasmi avuti vicino, quasi a far parte di un processo di cura.
Il Dr. Catania, parla di “bagaglio a mano” e penso intenda che ci dobbiamo portare dietro fardelli indispensabili e lasciare ciò che non serve, io lo so perfettamente che dovrei lasciare perdere perché in ogni caso nulla e nessuno di questi rapporti sarà mai come prima, ma ciò che vorrei provare è l’assoluta indifferenza, perché è l’unica cosa che mi può far alleggerire il bagaglio, invece provo tutta una serie di sentimenti moltissimi negativi ma sono sempre sentimenti e per questo non riesco a toglierli dal bagaglio. Per quel che vale, Dottore, adesso ho pienamente compreso perché torna sempre lì, e la capisco in pieno, perché è più facile accettare certe “finezze” da persone verso cui si è fatto poco o nulla, diverso è accettare da persone a cui si è dato tanto, ma allo stesso tempo mi sono sentita meno sola nella mia incapacità di “tombinare”, visto che questa sofferenza è ampiamente condivisa da molti.
Ci vuole una forza enorme per riuscire a cambiare praticamente il 95% della propria vita, io mi sento molto stanca, stanca anche delle difficoltà che già so di dover incontrare. Stanca e spaventata dei controlli miei e di ciò che dovrà affrontare mio marito, ed il pensiero di dover scegliere per l’ennesima volta di chi devo prendermi cura nella mia famiglia a discapito di chi, mi fa perdere la testa.
Come si fa?
Come finale di “pippone” allego un post che ho letto tra i vari post e che mi ha veramente colpito, credo forse l’ultimo che ha scritto questa utente, e mi dispiace immensamente di questo perché so che avrei tanto da imparare da questa donna:
https://www.medicitalia.it/spazioutenti/forum-rfs-100/come-si-calcola-il-rischio-reale-per-il-tumore-al-seno-44-32378.html#msg489586

Il post è quello di Raffa72

- Modificato da Ex utente
Monica

Grazie mille ragazze ho trovato...mi faceva piacere rivedere le foto delle ragazze. C'è anche Lorycalif
Un abbraccio forte a tutti

Arena
Chiara96:
Sto un po' meglio grazie! Pian piano. L'espansore mi dà fastidio per ora, mi sento un mattone sul petto. Spero che questa sensazione non duri troppo. Anche tu hai sentito la stessa cosa?

Sì, sì, io tra me e me dicevo che era come avere un elefantino seduto sopra, altro che mattone!
Ex utente
Gio29:
ma perché potrebbero anche essere effetti irreversibili?

Per quel che vale, perché non so se c’entra, parecchi antibiotici sono ototossici, ma generalmente i problemi scompaiono con la sospensione degli stessi, so che sono molto rari i casi irreversibili. Credo che lo stesso ragionamento valga per la chemio.
Arena
Peterfra:
L altro giorno un mio amico diceva che secondo lui fare sesso aumenta gli estrogeni nelle donne e percio sarebbe controindicato x i K ormonosensibili o x chi lo ha avuto...ma ha fondamento questa tesi? Io non ho saputo ribattere...io sapevo che aumenta ossitocina...che fa solo bene..

Sono ormoni diversi, per quello che ho capito io
- Modificato da Arena

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