Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Questo è il mio primo Natale senza la mia famiglia, questo Gesù che nasce e che porta la pace io non riesco a vederLo. Il Signore che spesso si è palesato nella mia vita anche nei modi più assurdi, mostrandomi la via sembra avermi abbandonato. La preghiera che spesso ha intervallato le mie giornate sembra rivelarsi inutile. È diventato tutto enormemente difficile per me, non trovo le forze per alzarmi, questo colpo per me è stato troppo forte. Ancor più forte è stato essermi resa conto che sono stata io stessa con i miei comportamenti di remissione e sottomissione passati ad aver permesso di arrivare fin qui. È difficile accettare che la mia prima carnefice sono io.
In un momento come questo in cui il mio corpo urla tra bruciori e dolori il proprio malessere, in cui il mio cuore sembra che certi momenti voglia uscire da questo corpo, in cui la mia mente mi ripete che tutti questi malesseri sono una ripresa della malattia, e in cui i sensi di colpa mi divorano, io mi ritrovo in questo vortice che mi porta sempre più in basso. Sto qui a chiedermi cos’altro ancora, e la cosa terribile è che continuo a sentire quella maledetta sensazione che mi urla che c’è altro, quella sensazione che mi ha sempre preparato e che non ha mai sbagliato, cerco di cacciarla via ma torna sempre e non mi lascia in pace. Quanto vorrei che sparisse…
La pace del Natale, ecco io vorrei un po’ di pace, un po’ di tempo per riposare, riprendere fiato, invece no, mi ritrovo sempre con un problema aggiunto. Mi sento messa alla prova continuamente e incessantemente, vorrei mollare tutto e tutti ma c’è lei, l’ultima cosa che mi è rimasta, la mia famiglia, e non me lo posso permettere. Oggi è ila mia prima vigilia lontano dai miei, il senso di solitudine e fallimento non si può descrivere. Spero di riuscire a trovare la luce e, soprattutto la speranza in ogni istante, spero di trovare la forza e che quel Dio di cui si sta per celebrare la nascita stenda la Sua mano sulla mia famiglia e si di me.
Auguro a tutti voi ciò che in questo momento ognuno necessita, a casa ho la luce della pace di Betlemme, nell’accendere il cero di stasera penserò ad ognuno di voi, con un pensiero speciale ad Angela e tutte le ragazza della stanza accanto che non ho conosciuto.

Io iniziata la vigilia in modo alternativo: siamo al pronto soccorso con mio marito per una colica renale …. Dopo una notte in bianco e forti dolori l’ho convinto a venire al pronto soccorso . Ora dopo il triage siamo in attesa