Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Forum RFS: come stimare il rischio individuale di tumore al seno (modelli Gail/NSABP), fattori di rischio e indicazioni per una sorveglianza attiva e personalizzata.
Molly92
67Stefy:
- Loris❤️
che fa risonanza magnetica al bacino 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈

- la mamma ❤️ di Arianna 76❤️
che ritira il referto della biopsia 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈

- Linda1980❤️
che alle 16 ha visita oncologica di fine chemioterapia 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈

- Tati❤️
che fa medicazione 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈

- le altre RFS ❤️
impegnate in visite terapie controlli attese o che ne hanno comunque bisogno 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈

Con voi ❤️
Molly92

Oggi, se il lavoro me lo permette, leggo un po’ di arretrati. Buona giornata a tutti intanto 😘

laila80

Buongiorno ☀️
Io ci sono 💜

Xhulja

Buongiorno blog, io ci sono. Auguro a tutti voi una buona giornata e tantissimi fili colorati 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈❤

Giuli91

Io ci sono ❤️

Norma86

Io ci sono

❤️

Chiara87

Buongiorno blog,
🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈 a chi oggi è in agenda e a tutte le rfs che ne hanno bisogno❣️

Star76 fiduciaria

buongiorno!
io ci sono

Isa55
Patri Fiduciaria:
Oggi gomitoli 🧶 🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶 di fili colorati per:

- Loris❤️
che fa risonanza magnetica al bacino 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈

- la mamma ❤️ di Arianna 76❤️
che ritira il referto della biopsia 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈

- Linda1980❤️
che alle 16 ha visita oncologica di fine chemioterapia 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈

- Tati❤️
che fa medicazione 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈

- le altre RFS ❤️
impegnate in visite terapie controlli attese o che ne hanno comunque bisogno 🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈

Con voi!!!🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈🌈


Buongiorno Rfs ❤️ ❤️ ❤️ ❤️ ❤️ ❤️ ❤️
Star76 fiduciaria

ragazze e Dottore grazie a tutti per gli auguri per luca, non vi ho raccontato che mio marito ha rischiato di non esserci: per tagliare dei formaggi si è fatto dei tagli profondi su due dita (alle ore 12.00; alle 15 dovevamo essere in chiesa per la comunione!). non voleva andare al p.s. e allora ho provato a sentire una mamma di scuola chirurgo plastico che è sempre fuori nel week end perchè fa volontariato con le ambulanze). Per fortuna era in casa, lo ha visitato nel suo studio (ha un centro di chirurgia estetica) e gli ha messo 5 punti su un dito e 6 su un altro eme lo ha rimandato come nuovo pronto per la comunione!

- Modificato da Star76 fiduciaria
Norma86
Robe68:
Cara Ily,
Che bello sentirti fiduciosa e carica di energia! Avanti così cara!
Grazie al dottore per aver condiviso con te, e quindi con noi, il suo percorso di malattia e di cura...
Le sue parole sono state una cura per te e lo diventano ora per noi, in un circolo virtuoso che si alimenta.
Anche questo è uno dei miracoli del blog! E anche di questo miracolo dobbiamo avere rispetto.
Grazie!

Hai centrato un punto cruciale tra i tanti scopi del blog : il potere terapeutico della condivisione , sul quale il dottore aveva fatto diversi approfondimenti
tra cui
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salvocatania:
salvocatania:
#11.969 Scritto: 31-07-2017 18:5


Quando, dopo avere aperto questo forum, in un consesso pubblico di oncologi, cercavo di spiegare che
"CON-dividere un percorso o un iter diagnostico-terapeutico attraverso una RETE SOCIALE fosse gia' terapeutico per l'umore e forse addirittura per un aumento della sopravvivenza, mi avevano preso tutti per un FUORI DI SENO..

ORA C'E' LA CONFERMA SCIENTIFICA

Condividere il tempo e lo spazio, e quindi le parole, i timori, le emozioni che accompagnano le sedute di chemioterapia, aiuta. Anzi, di più: è in grado di aumentare, sebbene di poco, i tassi di sopravvivenza. È il risultato di uno studio longitudinale, il primo del suo genere su un campione così vasto e per un tempo così lungo (5000 persone seguite per circa 9 anni), che è stato realizzato dai ricercatori del NHGRI, National Human Genome Research Institute dell'NIH e di Oxford, e pubblicato sulla rivista Network Science. Più in dettaglio gli autori dell'indagine hanno dimostrato che la socialità, la possibilità di comunicare, di entrare in relazione, di stare fianco a fianco con altri pazienti nel corso delle sedute di chemio aumenta del 2% la sopravvivenza a 5 anni.

La ricerca. Gli scienziati – esperti di scienze sociali comportamentali - che hanno firmato la pubblicazione hanno analizzato i dati relativi a 4.691 uomini e donne di circa 60 anni affetti da varie forme di cancro, in chemioterapia presso due ospedali pubblici dell'Oxfordshire dal 2000 al 2009. Di ognuno hanno seguito i destini clinici e anche la posizione occupata nelle sale dove venire loro somministrata la chemioterapia lungo tutto il corso della malattia: chi fossero i loro vicini di poltrona, quelli con i quali scambiavano chiacchiere, preoccupazioni e magari anche battute, e che destino clinico avessero a loro volta questi pazienti. In termini più scientifici gli autori hanno costruito e analizzato un network, una rete, di co-presenze.

Si mangia di più quando si è tra amici. Ma spinti da quale curiosità, o da quale considerazione? Jeff Lienert, del Social and Behavioral Research Branch dell'NHGRI e primo autore della ricerca, dichiarando in una nota rilasciata dall'NIH quanto segue ha di fatto risposto alla domanda: "I modelli di comportamento degli esseri umani si basano su ciò che li circonda - ha detto -. Per esempio, spesso si mangia più quando si è tra amici, anche se nemmeno si sa cosa c'è nel piatto. Come anche, quando si va in bicicletta in compagnia, spesso le nostre performance migliorano, indipendentemente dalle performance altrui". Lienert e i suoi colleghi devono essersi chiesti se la possibilità di frequentare la compagnia giusta, per così dire, può influenzare persino la risposta alla chemio. Magari di poco. E in effetti così è stato.

I risultati. Coloro che avevano condiviso più tempo della cura con compagni di chemio lungo-sopravviventi avevano avuto il 2% in più di chance di sopravvivere a 5 anni rispetto a chi aveva avuto come compagni altri pazienti che non avevano avuto lo stesso destino. In termini di tassi di sopravvivenza, nel primo caso il valore registrato era stato di circa 72% mentre nel secondo del 70%.
Il tasso di sopravvivenza a 5 anni è la percentuale di persone che vivono per più di un quinquennio a partire dalla fine del trattamento. Per esempio un tasso di sopravvivenza del 70% , hanno chiarito gli autori, significa che su 100 persone, 70 di loro dopo 5 anni sono ancora in vita.

Se il 2% vi sembra poco. Il 2% è poca cosa? Forse. Tuttavia è un dato indicativo: indica che il setting della chemio conta. E sui grandi numeri è anche un dato significativo. Lienert ha infatti dichiarato: "Su un campione di 5000 pazienti in nove anni, parliamo di 100 persone". Di cento persone che hanno una chance di vivere un po' di più.

Cosa c'è dietro. Naturalmente lo studio in questione non aveva l'obiettivo di indagare se ci fossero, e quali fossero, le ragioni biologiche dell'influenza del setting delle chemioterapie sulla sopravvivenza, né poteva averlo, per come era strutturato. Tuttavia gli autori un'ipotesi l'hanno fatta: che quel 2% di differenza ha a che vedere con lo stress. "Quando sei molto stressato vengono rilasciati i cosiddetti ormoni dello stress, come l'adrenalina, che servono per innescare la risposta di combattere o scappare", ha dichiarato Lienert. "Se non puoi fare né l'una né l'altra cosa, come succede quando sei in chemioterapia, gli ormoni dello stress possono aumentare".

L'importanza del supporto sociale. Tra gli obiettivi della ricerca non c'era nemmeno quello di valutare l'impatto dei visitatori sulla sopravvivenza. Tuttavia i ricercatori ipotizzano che l'effetto della presenza di amici, o parenti possa essere simile a quello degli altri pazienti. "Un supporto sociale positivo nel momento esatto in cui si prova uno degli stress maggiori è cruciale. Se hai un amico col cancro, fargli compagnia durante la chemio probabilmente lo aiuterà ad abbattere i livelli di stress. Ed è probabile che l'impatto sia efficace, e forse più efficace di quello provocato dall'interazione con altri pazienti ammalati di cancro come lui", ha concluso Lienert. Ma amici o parenti o pazienti che siano "I nostri risultati suggeriscono che si verifica un'influenza sociale nei reparti di chemioterapia, e quindi potrebbe essere necessario considerare in che modo la chemio viene somministrata", si legge nel testo della pubblicazione.



Immagine: rappresentazione della rete sociale di co-presenza durante le sedute di chemioterapia. I piccoli cerchi rappresentano i pazienti, i colori si riferiscono all'anno in cui hanno iniziato le sedute. Credit: Jeff Leinert, NHGRI

#11.969 Scritto: 31-07-2017 18:50

Su questa base scientifica il dottore aveva iniziato a raccomandare di non far mancare mai il proprio IO CI SONO come strumento terapeutico di
CON-divisione
Isa55

Grazie Ily82 per averci reso partecipi della telefonata con il Doc.
Grazie al dottor Salvo che ci dà sempre una sferzata di ottimismo!!

Norma86
Patri Fiduciaria:
:
Oggi gomitoli 🧶 🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶🧶 di fili colorati per:

- Loris❤️
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- la mamma ❤️ di Arianna 76❤️
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impegnate in visite terapie controlli attese o che ne hanno comunque bisogno

❤️❤️❤️
Norma86
Ily82 Fiduciaria:
Ragazze ieri sera ho avuto l'occasione di parlare con il nostro caro dottor Catania...non nascondo che ero un po' emozionata all'idea di parlarci ma poi quando ha risposto al telefono ho sentito una voce forte e amichevole, una di quelle voci che danno energia!
Ho avuto modo di sapere ciò che il dottore ha passato in questi ultimi mesi,il ricovero, l'intervento, la riabilitazione, la probabilità molto alta di non esserne più qui e lo ringrazio per avermi raccontato questo periodo molto delicato della sua vita,ma sapete cosa mi ha colpito? Non si è mai pianto addosso neanche quando mi ha raccontato che stava molto male e la sua compagna ha chiamato l'ambulanza, quando è arrivato in ospedale e le sue condizioni erano critiche. Addirittura lui sapeva di dover subire un intervento molto delicato ma ha rimandato a casa la sua compagna dicendole che solo all'indomani si sarebbe saputo cosa avrebbero dovuto fargli...in realtà lui era consapevole che quella poteva essere l'ultima volta che avrebbe visto la sua Stefania . Poteva lasciarsi andare a questo pensiero di morte ma ha scelto di vivere, sì quello che ci ha sempre detto e che ha sempre detto Ada Burrone lui ha avuto modo di metterlo in pratica in questi mesi. Mi ha raccontato che mentre il cardiochirurgo lo operava ( il dottore non era in anestesia totale) si faceva raccontare passo passo quello che stava facendo,a un certo punto non riusciva a coagulare e il dott Catania gli ha suggerito come fare....in pratica ha partecipato attivamente al suo intervento! Poi è seguita la riabilitazione e lui faceva anche quello che non gli era permesso 😅 e alla fine è uscito dall'ospedale dopo 1 mese e 20 giorni sulle sue gambe, quando invece gli avevano consigliato la sedia a rotelle o almeno un bastone..... ora il nostro doc ogni giorno fa la sua camminata e corsa e sta pensando alla maratona!!!! Dottore spero di aver ripercorso in maniera corretta anche se a grandi linee il suo percorso e poi quando se la sentirà sono certa che tutte vorranno sentire raccontare la sua storia direttamente da lei. A cosa mi è servita la telefonata con il dottore? Ad avere la conferma che la voglia di vivere possiamo averla tutti ma non è rimanendo sul divano che succede qualcosa ma c'è bisogno dei fatti , c'è bisogno della fede nelle terapie e in quello che si vuole ottenere. Ho letto il Link e ci sono delle storie sorprendenti. Quando abbiamo terminato la telefonata mi sentivo carica, sentivo la carica e la passione che il dottore trasmette con la sua voce. Grazie infinitamente ❤️

Grazie per la condivisione con tutto il blog

Fede80

Buongiorno a tutti, sono parecchio indietro nella lettura dei messaggi ma volevo dirvi che IO CI SONO, vi abbraccio tutte. Appena riesco recupero

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