Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Ziva, proprio di recente sono venuta a conoscenza di una cosa che sapevo per sommi capi, ma che non avevo mai approfondito. Quando il medico mi prescrisse la TAC entro dieci giorni, mi disse che qualora non ci fosse stato posto, o andavo privatamente oppure facevo la procedura d'anticipo. Hai provato a chiedere o comunque al CUP ti hanno detto di questa cosa? In pratica tu ti rivolgi mi pare all'URP della struttura e loro provvedono a prenotare entro i tempi dell'impegnativa quella prestazione, che viene svolta in modalità intramoenia ma passata dalla struttura. Non so se mi sono spiegata e soprattutto non so se funziona così, ma mi pare di aver capito in questo modo...

Buon pomeriggio ragazze del blog !
In attesa che Cecilia ci racconti della “sua” Norvegia vediamo come era quella del 1982 quando la frontiera delle Isole Svalbard (o Spitsbergen) significava per l'Europa l'ennesimo muro di Berlino.
Arrivammo a Bergen, affascinante porto sulla costa occidentale della penisola scandinava, come al solito in macchina, 2175 km ! Sceglievamo quasi sempre questa possibilità di viaggio perchè ci permetteva durante il tragitto di scoprire altre mète e scrivere ovviamente altri servizi giornalistici. Tutto però era nato a Roma all'Ambasciata di Norvegia quando un anno prima grazie al servizio su Capo Nord pubblicato dalla rivista Caravaning eravamo stati invitati da ospiti a visitare come reporter l'Arcipelago delle Svalbard, 1000 km circa dal Polo Nord. Per noi era un sogno che si faceva realtà. Peraltro fummo i primi reporter italiani su quelle nevi perenni,visitate solo dai ricercatori artici (uno di loro, un francese, era stato assalito da un orso polare proprio una settimana prima del nostro arrivo avendo incautamente dormito in una tenda senza attrezzarla con i dissuasori elettrici).
Ma non andrò subito a parlarvi dell'Artico perchè l'arrivo alle isole è stato un meraviglioso viaggio lungo le coste occidentali norvegesi bagnate dalla Corrente del Golfo e quindi se avrete pazienza ci arriveremo scoprendo altre meraviglie.
L'imbarco a Bergen avvenne a fine settembre 1982, periodo già molto freddo ma era quello che volevamo per vedere veramente il Polo nella sua veste migliore. Lasciammo la nostra auto in un garage e ci imbarcammo sul “Postale” , detto Hurtigruten, che oggi con navi restaurate viaggia sulla stessa tratta. La nostra nave che si chiamava MS Nordstjernen, era stata costruita nel 1956, era veramente spartana ma dotata del suo fascino. A quei tempi il postale recapitava veramente la posta in tutti i porti che toccava da Bergen a Kirkenes (ve ne ho parlato a proposito di Capo Nord). Era un servizio nato nel 1893 proprio per agevolare il movimento merci e postale lungo una tratta che in parecchi mesi dell'anno non era baciata dal sole tanto che la consegna d'inverno con l'Hurtigruten passò dai 5 mesi ai 7 gg !
Insomma iniziammo questo viaggio straordinario che ripercorreva quello fatto nel 1980 per arrivare a Capo Nord ma questa volta senza scendere e salire da piccoli traghetti da isola a isola ma come croceristi ante litteram. Le navi però come vi ho detto, erano spartane e ricordo che quella che ci riportò indietro era destinata alla demolizione tant'è che viaggiammo lungo i fiordi prima di Bergen con grande difficoltà e solo grazie alle straordinarie capacità del capitano riuscimmo a vivere quel rientro come una bellissima avventura. Insomma a settembre 1982 levammo l'ancora da Bergen per raggiungere Tromso, la città delle aurore boreali, dove saremmo scesi per prendere l'aereo diretto alle isole Svalbard, e l'itinerario ci regalò grandi emozioni, come vi dirà anche la nostra Cecilia. Toccammo tutta la costa occidentale, entrammo in fiordi dalla bellezza unica come il Geiranger, visitammo le isole Lofoten dalle pittoresche case dei pescatori dove il pesce veniva steso ad essiccare a quel sole che d'estate per i norvegesi è un'immensa ricchezza.
Ma c'è da narrare un antefatto notturno che cambierà l'atmosfera del viaggio e che determinerà l'inizio della mia carriera di scrittrice di spy story....
si è fatto tardi...alla prossima puntata

Ciao Ziva, quando vado a visita di controllo da oncologo, appena terminato mi fermo in segreteria di reparto e me li prenotano loro. Credo quindi dipenda anche da organizzazione struttura 🤷‍♀️

Ginevra1308
No, ho solo provato sul fascicolo sanitario. Lunedì proverò ad andare alle casse prenotazioni. Ma una mia conoscente, ha seguito lo stesso procedimento che mi hai descritto, dicendole che l'avrebbero richiamata. Cosa che non hanno fatto. Grazie

Buon pomeriggio blog 🌈🌈🌈🌈

Marinella49


Sei il mio mito !!!!!!!!!!
Hai fatto cose che ora sono quasi di moda ( Svalbard, Hurtigruten) in tempi in cui tutto ciò era pura avventura!!!!!!!!!
Altro che google maps, wallet delle carte di credito , cellulare..... non riesco a immaginare come deve essere stato visitare quei posti.. in quegli anni!!!!!


Che fascino

Accoglienza

Avventura pura ma non eravamo certo Ambrogio Fogar, lui era il nostro mito !

Ciao Angy, mi fa piacere rileggerti

Veramente l'hai detto tu a me!!!

In ritardissimo faccio i complimenti per il traguardo 800.000.....
Un abbraccio a tutte voi e al Dott.Catania.
Buona serata 🌼🌼🌼🌼🌼🌼

Isabella2708
Intanto buona guarigione, spero ti riprendi presto
Io so che c’è il sandalo o scarpa fatto a posta per tenere il piede dritto.
Per legge, se su un impegnativa c’è l’urgenza, se non c’è posto con impegnativa, ma c’è a pagamento, l’ospedale dovrebbe occupare il posto riservato alle visite a pagamento, perché l’urgenza deve essere garantita. Cosa che in realtà non tutti gli ospedali fanno, soprattutto quelli convenzionati. Però c’è anche da dire che se alcuni medici di base, non facessero le urgenze a chiunque che si lamenti o solo perché altrimenti fa storie, e soprattutto chi sta bene (paziente) se non rompesse i bobboni, ci sarebbero più posti liberi per chi ha davvero bisogno. NB: ho detto alcuni medici, ed alcuni ospedali.

Isabella2708
Isabella, io a Luglio ho girato per tutto il mese con un sandalo infradito stile francescano perché una notte svegliandomi per chiudere la finestra ho sbattuto l'ultimo dito del piede contro uno spigolo. Mi era capitato tante volte ma stavolta il dolore non è passato come le altre volte, anzi non potevo nemmeno infilare i sandali perché il solo contatto con la scarpa mi faceva male. L'ideale era girare scalza ma non potendo presentarmi in servizio scalza ho trovato queste ciabatte infradito che mi lasciavano il dito scoperto. Il mio capo servizio voleva che andassi al PS ma io gli ho detto che la settimana dopo dovevo portare mio figlio al mare, in ferie, e non ci pensavo proprio. Si sa mai volessero ingessarmi poi come facevo a guidare.... Ho fatto un mese con la calzatura terapeutica (io la chiamo così) e adesso sto bene e non mi fa più male, ho potuto reindossare i miei sandali chiusi. Però le scarpe col tacco ancora no. Ma va bene cosi. Vedrai che, dita scoperte, passerà anche a te in un mesetto.

Marinella49
Ma grazieeeeeeee Marinella
Che bello leggere i tuoi fantastici racconti e che belle esperienze hai vissuto!
Aspetto con ansia la prossima puntata 😘

Cose dei pazzi