Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno
Anche queste mi sembrano ottime notizie!!!


Mi spiace essere arrivata solo adesso per inviare i miei fili a Vale_ che iniziava chemio, Va...le che iniziava pure lei, Robe che aveva risonanza.
Ragazze, fili in ritardo a voi, serviranno per evitare gli effetti collaterali e per il buon esito della Pet
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Mi associo a te e chiedo scusa se non ho mandato il mio in bocca al lupo oggi.
Approfitto x rialacciarmi al Dott. Catania sul discorso della medicina narrativa: non perdiamo di vista chi ha veramente bisogno del ns sostegno e diamogli la visibilità che merita.
Qui siamo arrivate per un serio problema di salute: il cancro al seno, e sto blog è nato per questo.
Un abbraccio
Possiamo fare qualcosa ?
Avete suggerimenti ?
Dottore, mi scusi, ma io faccio davvero fatica a capire che cosa intende dire con storytelling vs medicina narrativa. Può fare qualche esempio di scritti storytelling e scritti medicina narrativa?
Ciao Laura si . Ma
Tu stai facendo chemio ancora e già lo prendi ?
Non mi è chiaro questa cosa .
Perché mi ha detto dato che stata prendendo inibitore per bloccare estrogeni , serve qualcosa che impedisca osteoporosi.
Grazie Laura 🫂♥️
Io la faccio già dal primo K di 5 anni fa e non ho mai smesso.
Sì sto ancora facendo chemio, prossima puntura la devo fare a novembre.
La terapia ormonale può aumentare il problema delle ossa.
La tua mamma ha fatto la moc? 😘
Buone notizie
Dottore, ho letto la sua spiegazione e ho capito, grazie😉
Io non ci ho capito un granché 🙄
Dottore mi metto in fila anche io per capire meglio.
A parte la classica Netiquette, c'è qualcosa, qualche argomento da evitare?
Forse abbiamo fatto qualche off topic di troppo? ☹️
Mamyblue
Ma di che vi scusate! Voi ci siete forte e chiaro ♥️ Io vi sento così
🤣🤣🤣 Era questo il vero scopo, vero Mar?
Faccio coming out.
Mi occupo di storytelling a livello psicoterapico: invito i miei pazienti a scrivere, narrare, illustrare storie che parlino di loro. Esclusivamente di loro.
La storia, in quel caso, serve a mettere la giusta distanza tra loro stessi e il loro vissuto in modo tale da affrontarlo meglio, da vedere zone a loro sconosciute. In questo percorso io mi inserisco per aiutare a tessere/srotolare la trama. “Ogni storia merita un romanzo” scriveva Polster, e penso che sia proprio vero. Questo lavoro qui, però, é un lavoro solitario: i miei pazienti scrivono a casa, mi inviano i loro scritti e ci lavoriamo su in seduta, in un setting duale.
Il blog, invece, nasce come gruppo AMA sui principi della medicina narrativa: nessuna storia qui dentro può diventare un romanzo perché, il romanzo, come ci ricorda il dottore, lo stiamo scrivendo tutte assieme. Nessuna storia può e deve essere accentratrice di attenzioni, qui non facciamo terapia di gruppo (ma anche nella terapia di gruppo avrei qualcosa da dire) ma ci sosteniamo a vicenda, ci prendiamo per mano, accogliamo tutte le voci e quando le voci restano per un po’ in silenzio le invitiamo a farsi sentire: questo è il significato che do a quell’io ci sono.
Dottore se ho scritto castronerie per lei me lo dica pure 😊 e soprattutto, nel caso divesse rintracciare qualcosa nei miei scritti che non rispetta l’intendo narrativo del blog me lo dica, per favore.
Seli, sono contenta per la tua PET!!!


Graziee
Sara, sono contenta per te, dai, speriamo pian piano di venirci a capo
Ok ora mi e chiaro . Indipendentemente da una diagnosi di k, può essere data . Moc un anno fa novembre e a novembre di quest anno dovrà rifarla .
La storia, in quel caso, serve a mettere la giusta distanza tra loro stessi e il loro vissuto in modo tale da affrontarlo meglio, da vedere zone a loro sconosciute. In questo percorso io mi inserisco per aiutare a tessere/srotolare la trama. “Ogni storia merita un romanzo” scriveva Polster, e penso che sia proprio vero. Questo lavoro qui, però, é un lavoro solitario: i miei pazienti scrivono a casa, mi inviano i loro scritti e ci lavoriamo su in seduta, in un setting duale.
Il blog, invece, nasce come gruppo AMA sui principi della medicina narrativa: nessuna storia qui dentro può diventare un romanzo perché, il romanzo, come ci ricorda il dottore, lo stiamo scrivendo tutte assieme. Nessuna storia può e deve essere accentratrice di attenzioni, qui non facciamo terapia di gruppo (ma anche nella terapia di gruppo avrei qualcosa da dire) ma ci sosteniamo a vicenda, ci prendiamo per mano, accogliamo tutte le voci e quando le voci restano per un po’ in silenzio le invitiamo a farsi sentire: questo è il significato che do a quell’io ci sono.
Grazie Vale_ per questa spiegazione chiara e professionale. È veramente un valore per noi averti qui❤️