Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

Che bello aver letto tutti questi ritorni per festeggiare il blog! Non ci lasciate RFS, rimanete un pochino con noi ♥️

E che bello leggere le vostre storie, alcune così “vecchie”. Tante caratterizzate dall’incontro con il Dottore.

Sarebbe così bello pensare ad un nuovo convegno… 15 anni sono tanti, sarebbe una buona ricorrenza da festeggiare ♥️

vale laura Avete ragione bellissimo vedere quante rfs stanno rientrando x gli auguri al blog...sapere che loro sono ancora qui Dopo più di 10/15 anni è x noi motivo di grande gioia...c mette in un atteggiamento positivo....

Oggi ho fatto la mia solita figura fa Pierino...ero a fare la radio e come al solito 2000 domande...xche hanno cambiato lato? Perché la macchina si mette in un dato modo? Alla fine il tecnico con cui sono entrata in confidenza.....e che ha capito il soggetto...mi ha chiesto...cosa stesse partotendo la mia mente malata...e io con la faccia colpevole ho chiesto...ma voi che vedete dal PC la radiografia vedete che c è qualcosa che non va?
E lui ti sei diagnosticata da sola una recidiva immaginaria...
E io
E lui...vattene e smetti di abusare di ciò di cui fai uso.

Sai Vale che fatico a comprendere la domanda? Mi spiego meglio, non comprendo come il pensiero positivo possa nuocerti, anche tenendo conto della consapevolezza che dimostri. Io ho sempre cercato di spostare il pensiero in là, di preoccuparmi degli esami nel momento degli esami, dei problemi quando si presentano. Anche ora, nonostante vari altri impicci che le terapie mi hanno creato voglio che esami e visite siano un intervallo della mia vita e non viceversa. Io non credo come diceva anche Robe che ci sia un modo giusto per affrontare questa esperienza, ognuno fa il meglio che può con quello che ha, con il suo carattere e con il suo vissuto. Ma pensare sempre a quello che potrebbe andare storto è sicuramente il modo sbagliato. La morte fa parte della vita, anche della vita di prima, ne rappresenta il rinnovamento, se ci pensi con la chemioterapia chiediamo a una parte di noi, ad un gruppo di cellule assetate di immortalità , di morire perché noi possiamo vivere. Siamo consapevoli della nostra precarietà, la accettiamo, ma perché permetterle di rovinare il bello che abbiamo? Spero di farti sorridere, ma mi hai fatto venire alla mente la mitica scena del film Non ci resta che piangere in cui il frate trappista ripete ossessivamente a Troisi "ricordati che devi morire". E la sua meravigliosa risposta "aspe' che mo' me lo segno". Un abbraccio

Fra76 Fiduciaria
♥️♥️🌈🌈🥰🥰🥰

Maryca
Mi hai fatto sorridere Maryca, tanto 😊
Non so neanche io spiegare bene il senso di questa domanda, forse un po’ la paura di una dissociazione così forte da non starmene accorgendo manco io 😅
La cosa più incredibile é che ho passato anni ad avere paura di avere un tumore, paura così forte da farmi stare male, che quando poi é arrivato la paura si é fatta da parte e ha fatto scoprire una fiducia immensa, una serenità che non mi aspettavo di avere - al netto delle logiche ansie e paure di cui non faccio mistero.

Buona sera blog 🌈🌈🌈🌈

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mi rivedo vale anche io avevo paura di avere qualcosa...oggi in alcuni giorni riesco a dimenticare il mostro che mi ha fatto visita...anche se a volte poi ho paura ci sia ancora nonostante sia stato tolto e tutto il resto...insomma alla fine la vita va e noi con lei

Io ci sono

io ci sono

Marzia Mi sembrano ottime notizie, festeggiamo con te

Che bello rileggere le “vecchie” Rfs.
Onde, Michi, Morgana