Ptosi palpebrale

Salve, ho 57 anni e vivo a Roma. Da 6-7 ani sono affetto da ptosi bilaterale, più accentuata in OD con notevole riduzione del campo visivo. Mi sono sottoposto ad una lunga serie di accertamenti neurologici, in particolare una biopsia muscolare che ha evidenziato danni alla catena respiratoria e quindi una miopatia mitocondriale. Preciso che non ho sintomi di debolezza in altre parti del corpo. Vorrei sottopormi all'intervento chirurgico ed ho sentito due specialisti, un oculista ed un chirurgo plastico che mi danno pareri contrapposti. Il primo suggerisce l'intervento di accorciamento del muscolo elevatore della palpebra, mentre il secondo propende per l'intervento di sospensione al muscolo frontale. L'oculista dice che l'intervento di sospensione al muscolo frontale potrebbe darmi una espressione innaturale e problemi di lagoftalmo. In ogni caso suggerisce di effettuare prima l'accorciamento del muscolo e poi, in caso di risultato insoddisfacente, la sospensione al muscolo frontale. Il chirurgo plastico asserisce che se il muscolo palpebrale è malato andrei incontro a sicura recidiva ed è per effettuare da subito la sospensione al muscolo frontale. Sono abbastanza in ansia per la scelta da compiere. Cosa mi suggerite? Ringrazio anticipatamente.
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Dr. Dario Graziano Chirurgo plastico, Medico estetico 2.9k 103 6
Personalmente sono sempre più propenso a pensare che prima di effettuare un intervento di sospensione il "tentativo" di accorciare l'elevatore sia lecito anche se il rischio di recidiva è elevato. E' chiaro che se si opta per questa strada è bene che sia ben chiaro il fatto di una eventuale recidiva e quindi di un eventuale reintervento.

cordiali saluti

Dr. Dario Graziano
Specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva
ed Estetica
www.dariograziano.it
contatti@dariograziano.it

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Dr. Claudio Bernardi Chirurgo generale, Chirurgo plastico 2.3k 63 93
Gentile utente,
anch'io considero di prima scelta l'accorciamento del m. elevatore, perché è un intervento meno aggressivo. Oltre alla possibile recidiva, esiste anche la possibilità di una correzione insufficiente, sempre meglio comunque di una ipercorrezione, che richiederebbe correzioni ancor più complesse. Purtroppo dunque, se decide di operarsi, pur sperando tutti noi che possa risolvere bene e definitivamente il suo problema, dovrà mettere comunque in conto l'eventualità di un reintervento.
saluti

Dr. Claudio Bernardi
Chirurgia Plastica
www.claudiobernardi.it - www.lachirurgiaplastica.net