Ho un problema a relazionarmi con le ragazze...

Buongiorno,
vi scrivo perché come da titolo penso di avere un grave problema nel creare un rapporto con una ragazza, o meglio nell'innamorarmi. Credo tutto sia riconducibile al fatto che trovo infranto il mio ideale di amore, e certe volte mi trovo a pensare a ciò e più penso più ne soffro.
Vedo di spiegare la mia situazione, o almeno ci provo.... da ragazzo ho avuto le mie prime esperienze amorose; le classiche di quell'età, durature o meno, poi verso l'età di 23 anni (due anni fa quindi) conobbi una ragazza coetanea e per la prima volta provai quel che per me significava star bene con una persona: c'era affinità, era simpatica, intelligente, bellissima.... certe volte mi stupiva anche quanto fossimo sulla stessa lunghezza d'onda, quasi telepatici e c'era inoltre un'ottima intesa sessuale. Passai così sei mesi fantastici, i presupposti per una relazione duratura c'erano ma lei purtroppo abitava - e abita tutt'ora - un po' distante da me percui non ci si vedeva ogni singolo giorno, ma in ogni caso più volte a settimana.
Racconto idilliaco se non fosse che scoprii che era fidanzata, riusciva a gestire la situazione grazie alla distanza, ma era fidanzata da 6 anni! Disse in lacrime che me lo stava per dire, che era confusa e le ho fatto dubitare di amare l'altro e che d'altro canto non poteva buttare via e cancellare ogni ricordo di quei 6 anni ecc. A quel punto mi rendo conto che sbagliai ma la tenni come amica (e lo è ancora un'amica intima), potevo diventare l'amante ma non lo feci perché da lei volevo altro, e ogni volta che si scendeva in argomenti sessuali seppure ci si punzecchiasse si rimaneva ciascuno al proprio posto, anche perché ero bloccato dall'idea del fidanzato e non ho mai osato oltre.

Mi son dilungato su questa storia perché credo il mio problema nasca da qui, veniamo ad oggi... dopo la sofferenza di quell'inizio dimezzato di relazione ho rivalutato la mia idea di amore: era come mi avessero detto che babbo natale non esiste e mi chiedevo come una ragazza che diceva e dimostrava di aver trovato una grande affinità e una ''persona meravigliosa'' la gettasse via così. Mi son in sostanza reso conto di come l'innamorarsi fosse dettato dall'ordine cronologico degli eventi (chi si conosce prima) e non dalla persona in se, come se dipendesse più dagli eventi che dalla personalità del compagno o della compagna. In sostanza non esiste una sola persona (o comunque pochissime persone) “fatte” per stare con noi, ma un po' tutte vanno bene, infatti per riprendere il mio caso avessi conosciuto prima quella ragazza probabilmente sarebbe stata con me piuttosto che con l'altro.
Ragionamento stupido perché evidente, può essere, ma per me è stata una sorta di disillusione che mi ha resto triste i mesi seguenti “l'abbandono”, poi col tempo ho casualmente conosciuto altre ragazze ma da due anni a questa parte “cambio” ragazza ogni 1-2-3 mesi, il tempo di conoscerla e poi mi distacco (saranno già 20 così). Alcune di esse non mi coinvolgono, altre son davvero bellissime ragazze sia come persone che a livello di aspetto, ma a ognuna riservo la stessa “fine”: dopo un po' le lascio e dato che ognuna di loro mostra interesse nei miei confronti, piange all'abbandono e nessuna mi rifiuta in fase di conoscenza non fanno altro che ravvivare la mia disillusione sull'amore; non ci si avvicina o ci si innamora per affinità, ma basta solo dare attenzioni a una persona e farsi conoscere per far innamorare e ciò non fa altro che ravvivare la mia disillusione e la mia triste apatia sentimentale.

Tutto questo racconto per dire che vorrei uscire da questo pensiero, o semplicemente accettare che sia questo l'amore, ma non ci riesco e ne soffro immensamente perché segretamente non vorrei fosse così...
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
credo che l'esperienza precedente forse non ben elaborata abbia lasciato tracce e concorso a creare in lei questa idea, attraverso la quale forse si preserva da un'eventuale futura disillusione.

Altro non sappiamo di lei oltre a quanto ci ha riferito per comprendere se possibili altri fattori possano concorrere al suo modo di pensare e al conseguente comportamento in ambito affettivo/sentimentale (che sembrerebbe anche un po' "punitivo"con le ragazze che tengono a lei)
Comportamento che non fa altro che rinforzare lo status quo, ma che non risolve il problema, probabilmente la sua paura di innamorarsi e di soffrire nuovamente.

<ma basta solo dare attenzioni a una persona e farsi conoscere per far innamorare ...
Praticamente lei ha un'ipotesi in testa e fa in modo di confermarsela continuamente, anziché cercare di confutarla.

Non risolve tuttavia "collezionando" conquiste e abbandoni, lasciando sulla sua strada cuori infranti, ma facendo chiarezza in lei e sul suo modo di pensare e stare nei rapporti.
Lei sta facendo di tutta l'erba un fascio per un amore andato male.
<ne soffro immensamente > e come potrebbe essere diversamente dato il suo modo attuale di intendere l'amore? perché segretamente non vorrei fosse così... > e allora ascolti questa voce interiore se davvero vuole in qualche modo smettere di soffrire e trovare l'amore che ora si sta negando.

Prima del rapporto che l'ha delusa ha avuto altre storie? Se si come sono andate?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Inizio dal fondo della sua cortese risposta: precedentemente ho avuto altre 2 ragazze una storia finita in un annetto, mentre l'altra durata 3 anni e conclusasi perché crescendo ci eravamo allontanati, sia mentalmente che fisicamente (trasferita).
Però con nessuna ragazza precedente a quella di cui ho parlato sopra potevo dire essere così affine.

Proseguendo nella sua risposta posso dire che il problema è proprio quello: il fatto che vedo l'amore come qualcosa che non dipende da me, ma che una ragazza (e probabilmente anche un ragazzo ma ovviamente parlo per la controparte femminile che è quella con cui mi relaziono) si innamori di un uomo solo perché è arrivato prima di un altro e non solo per le sue qualità uniche e individuali. Il problema dell'elaborazione è vero, si gioca li tutto, ma il fatto è che a me sembra di aver aperto gli occhi solo dopo quella botta in testa che mi son preso e che mi abbia mostrato come fosse sbaglaito il mio ideale fiabesco cioè che se fossi arrivato tra 100 anni dalla ragazza giusta se mi avesse riconosciuto come tale si sarebbe innamorata di me e non del ricordo di 6 anni passati, solo perché quella persona ha avuto più tempo di me di conoscerla e non può cancellare tutto.
E più cerco di confutare la nuova visione dell' "uno vale l'altro" (perché non vorrei confermarlo, ma confutarlo) più vedo che ragazze starebbero bene con me perché evidentemente son arrivato prima di un altro e lascio la "presa" perché non è questo che vorrei; vorrei una mi dicesse "no non vai bene, non sei quello giusto" e forse potrei ricredermi.
In tutte le esperienze di due anni a questa parte ho poi lasciato, tanto come si suol dire "IL MARE È PIENO DI PESCI " (frase che dimostra ancora una volta che uno/una vale l'altro/a, basta pescarne uno a caso) e di certo non sarò la persona della loro vita, perché non credo più esista, non credo inoltre di valere tanto per far così male a loro, cosa che non vorrei davvero fare. Ma son sicuro nessuno soffra più di tanto per il mio abbandono e per questo mi permetto di farlo.

Il problema è che i fatti mi dimostrano questa visione, ma io segretamente (e riprendo il termine apposta) vorrei non fosse così, vorrei vedere l'amore come una volta anche se è un'illusione infantile e fiabesca, ma non ci riesco. D'altra parte se un membro di una coppia trova un altro individuo con cui sta bene e casomai si innamori è definito traditore ed è meglio aggiustare la vecchia coppia piuttosto che tentare con quello nuovo solo perché l'altro è arrivato prima, e nessuno ammette che magari il secondo è meglio del primo (forse perché uno vale l'altro ma solo con uno si ha più tempo alle spalle?)...

Ora io vorrei smettere questa sofferenza, perché sebbene sembra parli in modo distaccato in realtà soffro molto, e credo l'unico modo sia accettare questa nuova visione piuttosto che tornare a quella fiabesca, romantica e falsa di un tempo, ma non so come fare ad accettare la realtà. Ho semplicemente sbattuto il muso sul muro realtà e mi ha distrutto, ma come la elaboro?...
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Partendo da premesse sbagliate si arriva a conclusioni altrettanto sbagliate.

Se uno valesse l'altro, come sostiene, lei non si sarebbe innamorato di quella ragazza in particolare, diversamente da come è stato per le precedenti storie. infatti dice <Però con nessuna ragazza precedente a quella di cui ho parlato sopra potevo dire essere così affine.>

Semplicemente lei è incappato in una ragazza impegnata che le ha nascosto la verità... inutile andare oltre da qui ...le questioni di coppia non sono mai omologabili le une alle altre...

<ma come la elaboro?...>
Il modo migliore che ha per farlo è quello di incontrare direttamente un nostro collega, non è sufficiente scrivere qui dove non possiamo fare interventi diretti per i limiti del mezzo virtuale, ma solo fornirle spunti di riflessione e orientarla .

I migliori auguri di serenità
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Mi rendo conto scrivere qui sia solo un primo passo, ma è stato comunque un grande passo per me dato che fatico ad ammettere tutto ciò, sono timido su queste cose e dagli amici son quasi visto come un don giovanni e dovrei esser sereno dato che come dicono "loro manco trovano una ragazza" e son quindi sicuramente più giustificati a lamentarsi... si peccato sia uno pseudo don giovanni inetto, malinconico, triste e abbandonato solo nei miei pensieri e questo non lo sanno. Ed è stato un passo importante aprirmi.

Riprendendo credo lei abbia centrato il problema, sta tutto nell'elaborazione della cosa, però i fatti parlano chiaro e mi sembrano avversi. D'altra parte sull'infinità di individui al mondo quante persone magari giuste manco si troveranno, eppure ipoteticamente sarebbero persone più giuste di certe coppie di fatto; oppure si troveranno in momenti sbagliati e negheranno una conoscenza solo perché impegnati. Pensare a questo mi lede e mi fa comportare così, diciamo che la mia storia mi ha fatto aprire mille domande e gli eventi (le molte ragazze a cui son sembrato il ragazzo giusto in quel momento) sembrano mostrare vada proprio come immaginavo.

Cercherò di perseguire i suoi consigli e auguri di serenità,
Grazie mille :).
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Lieta di averla ascoltata, ci può riaggiornare in futuro se crede.

Un caro saluto
[#6]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Certo, al momento sto cercando uno specialista nella mia zona, perché può sembrare un problema di secondo piano e che fa un po' sorridere ma credo che per un essere umano (un essere sociale) sia importante creare dei rapporti anche duraturi. In tal modo come diceva potrei indagare con l'aiuto di uno specialista tale problematica. Inizierò i primi di settembre perché ora vado in vacanza ed agosto è un mese in cui credo molti specialisti siano in ferie... nel frattempo prego di non conoscere altre ragazze che mi intrighino anche solo inizialmente per non combinare altri disastri.

A tal proposito mi stavo chiedendo: in qualche modo è possibile "togliere" (suona male ma non ho trovato verbi meno crudi) la voglia di creare una relazione? Perché in tutto questo quel che mi fa ancora più soffrire è che sento di desiderare una relazione e se "eliminassi" questo desiderio all'origine in effetti eliminerei qualsiasi altro problema. Non avrei istinto di approfondire una conoscenza e non lascerei poi di conseguenza creando problemi ad altre ragazze...
È forse solo una stupida curiosità, ma mi son posto questo quesito.

La ringrazio molto :).
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<è possibile "togliere" (suona male ma non ho trovato verbi meno crudi) la voglia di creare una relazione? Non avrei istinto di approfondire una conoscenza>

Non è questo il modo di risolvere il problema, né di affrontarlo. Il suo desiderio è sano, è il suo modo di pensare e di conseguenza i comportamenti che mette in atto nelle relazioni che sono da prendere in considerazione, ma direttamente con l'aiuto di un esperto. <diciamo che la mia storia mi ha fatto aprire mille domande> è continua a girarci intorno in un continuo arrovvellarsi e rimuginare sui suoi pensieri, premesse sbagliate conducono a conclusioni sbagliate.

Ha forse risolto il problema in questo modo? O si sta complicando la vita?
Non ci sono ricette da dispensare da qui purtroppo.

Buone vacanze e al ritorno metta in atto il suo proposito di incontrare un nostro collega.
[#8]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Certamente ho già preso contatti con un professionista iscritto all'ordine.
So bene che qui non potrò avere risposte perché non è possibile tramite un mezzo così asettico come uno schermo far trasparire emozioni, paure ecc.. ed è anche più complesso dalla vostra creare un'anamnesi o avere un quadro compelto.

Comunque ho aspettato due anni e un altro mese non peggiorerà di certo le cose, insomma sono abituato a conviverci con questa sensazione. Diciamo che scrivere qui mi ha aiutato per avere un confronto diretto, vedere un altro punto di vista in attesa del vero e proprio consulto.
Resto comunque dell'idea che alla fine dei conti ci siano mille persone che vanno bene mantenendo fisso un menmbro della coppia, è sempre il caso a dettare chi incontrerà chi (e magari alcuni non si incontreranno mai), questo è un dato di fatto non sindacabile e spero lo specialista mi aiuti ad accettare questa aleatorietà, mi faccia digerire il fatto di non pensare una relazione come unica tra due persone uniche come sarebbe bello fosse... ma che mi faccia accettare la realtà che mi ha un po' scottato e mi turba ancora oggi non permettendomi di creare una delle tante possibili coppie che abbiano me come uno dei due membri e conseguentemente vivere bene.

La ringrazio per avermi ascoltato ancora.

PS: volevo aggiungere solo una cosa, che il desiderio di avere una compagna sia sano son d'accordo, però è altrettanto sano non voler costruire nulla se uno realmente non avesse quel desiderio e stesse bene così. E dato che mi importa stare bene e far star bene altri l'ho pensata come possibile soluzione, o forse semplicemente mi sarebbe piaciuto non avere queil desiderio, anche se mi rendo conto per me essere infattibile.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<ho già preso contatti con un professionista iscritto all'ordine.>

Benissimo,
avrà così la possibilità di confrontarsi direttamente e di essere accompagnato a conquistare migliore serenità e diversa apertura e qualità nelle relazioni affettive/sentimentali.

I miei migliori auguri
[#10]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
:-) Buona estate