Balbuzie- risalire alle cause

Salve, dopo 15 anni di balbuzie latente (quella che gli altri spesso non notano, ma che è soprattutto un disagio interiore, che impedisce di esprimersi liberamente e pienamente in ogni occasione), sto cercando di capire come tutto è iniziato.
Ricordo solo che la prima volta che si manifestò avevo 6 o 7 anni, ero in classe e dovevo leggere un testo. Fino a quel momento ero l'unica bambina della classe che riusciva a leggere fluentemente (nel senso che leggevo come 'un grande', speditamente), improvvisamente quel giorno la mia mente "percepì" di non riuscire a pronunciare alcune lettere. La lettura fu disastrosa, la maestra pensò che non mi fossi preparata a sufficienza a casa su quel testo, mi "rimproverò" per questo dandomi un brutto voto, e da quel momento entrai nel pallone, e nel tunnel della balbuzie. Ogni lettura in classe diventava per me una tortura.
Quello che posso dire è che in quel periodo era da poco nato il mio fratellino, e io, figlia unica da 6 anni, probabilmente ne risentii. Questo è quello che dicono gli altri, perchè razionalmente non ricordo nessun tipo di risentimento o gelosia nei suoi confronti, e nemmeno verso i miei genitori, i quali non cambiarono attegiamento verso di me. Ma ripeto, non so dire quello che realmente provavo dentro di me, inconsciamente. Certo è che ero una bambina estremamente sensibile.
L'unico evento scatenante plausibile mi sembra questo (anche i miei parenti all'epoca lo sostenevano).
Quello su cui vorrei chiedere un parere è: quale può essere stato il motivo per cui, in risposta all'arrivo del fratellino (evidentemente percepito da me come traumatico), io abbia inconsciamente deciso di balbettare? Quali "vantaggi" vedeva allora il mio inconscio e soprattutto quali sono quelli che potrebbe percepisce ancora oggi nel balbettare? Insomma come potrei scardinare le radici di questo mio problema?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile Utente,
la ricerca delle cause è spesso come cercare un ago nel pagliaio.
Ma Lei ci scrive per questo oppure perchè questa problematica le porta del malessere "oggi"?

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Purtroppo perchè i disagi continuano ancora oggi, che sono ad un passo dalla laurea (e quindi dalla discussione della tesi), e mi rendo conto di quanto questo problema mi abbia profondamente influenzato negli anni.
Sto cercando di scavare nel passato perchè sento che oggi sono veramente pronta nel farlo.
Il problema è che per quanto mi sforzi non riesco davvero a ricordare nè immaginare il motivo per cui quella mattina a 6 anni io abbia deciso di balbettare.
Quello che è molto chiaro invece è perchè ho continuato a farlo: per tutta una serie di esperienze negative, feedback che non hanno fatto altro che rafforzare questa mia identità di balbuziente. Chiaramente per una bambina che fino al giorno prima era la più brava della classe, sentirsi rimproverare dalla maestra ingiustamente per una cosa che nemmeno io sapevo spiegare ha segnato una svolta.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"quale può essere stato il motivo per cui, in risposta all'arrivo del fratellino (evidentemente percepito da me come traumatico), io abbia inconsciamente deciso di balbettare? Quali "vantaggi" vedeva allora il mio inconscio e soprattutto quali sono quelli che potrebbe percepisce ancora oggi nel balbettare? Insomma come potrei scardinare le radici di questo mio problema?"

Gentile Utente,

oltre al fatto che, se oggi Lei è balbuziente, rispondere a queste domande NON è di alcuna utilità, vorrei anche sottolineare un aspetto fondamentale a scanso di equivoci per ulteriori richieste di consulto o per altri lettori.

Il tornaconto secondario derivante da una malattia o invalidità non è preconfezionato, ma dipende dal singolo caso e dal singolo pz. Quindi, se proprio volesse conoscere le cause inconsapevoli di ciò che ipotizza, sappia che Lei è la prima e più autorevole esperta di se stessa. Con uno psicoterapeuta di persona e in un percorso potrebbe co-costruire tali significati personali, ma non con un consulto on line.

Poi non è mica detto che Lei abbia in qualche maniera deciso di balbettare per l'arrivo del fratellino: le possibilità possono essere molte, dipendono dalla situazione, dal contesto, ecc...

E' invece molto sensata la Sua richiesta su come scardinare questo problema OGGI: chieda ad uno psicologo che lavora con un logopedista, in modo tale da avere una valutazione ed eventuale trattamento.

Se oggi Lei è una persona ansiosa, queste domande sulle radici del problema non solo non aiutano, ma fanno parte del problema stesso....

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Quello che è molto chiaro invece è perchè ho continuato a farlo: per tutta una serie di esperienze negative, feedback che non hanno fatto altro che rafforzare questa mia identità di balbuziente."

Io partirei da qui per scardinare il meccanismo che sostiene tutto.
Proprio perché vicino alla laurea, non perda altro tempo, se questa circostanza è diventata problematica.

Cordiali saluti,
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dopo
Utente
Utente
Grazie per le risposte. Senz'altro, come lei dice, la cosa più utile da fare è proprio scardinare il meccanismo partendo dalla fine.
Tuttavia ho pensato che conoscere comunque il motivo per cui tutto era partito potesse essere utile per una "guarigione" più profonda e duratura.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Di solito non è così, soprattutto per problematiche che hanno a che vedere con l'ansia. Se Lei avesse paure di prendere ad es. la metropolitana, l'obiettivo primario sarebbe quello di poter imparare ad andare in metropolitana da sola senza averne timore e NON capire come mai un bel giorno ha iniziato a temere qualcosa che fino al giorno prima faceva senza problemi.

Inoltre, a seconda dell'approccio, rischia di usare male il Suo tempo: se anche Lei conoscesse le ragioni, OPERATIVAMENTE a che cosa Le servirebbe saperlo?
Quindi Le auguro di risolvere presto il problema delle balbuzie, soprattutto se lieve sono certa potrà risolverlo velocemente.

Cordiali saluti,
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
"Sapere e capire" non coincidono con il "risolvere e cambiare".

Quante cose sappiamo, di quante siamo consapevoli... eppure non cambiamo di un solo millimetro.
Se la risposta a #1 è che anche "oggi" tutto ciò Le porta malessere, si occupi dell'oggi.
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dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per aver smentito questa mia credenza allora, e cercherò di muovermi su altre vie.