Egresso toracico italia

Salve,
da circa un anno dopo varie peripezie tra cui intervento di bursectomia e acromion palstica alla spalla dx mi è stata diagnostica la sindrome dell'egresso toracico bilaterale. ho effettuato diversi esami ANGIO TAC TRIDIMENSIALE (negativa) ELETTROMIOGRAFIA (sospetta sindrome degli scaleni) ACO COLOR DOPPLER (positivo alla sindrome)non so perche' ancora oggi non riesco a farmene una ragione e dopo un anno di terapia farmacologia e fisioterapica il medico che mi sta tenendo in cura è giunto all'idea dell'intervento poiche la mia situazione parestesie crampi pesantezza degli arti irrigidimento del collo braccia edematose è andata nel tempo peggiorando considerando che sono una massaggiatrice sportiva. durante quest'anno ho abbandonato l'attivita poiche la mia situazione è attualmente invalidante. forse la negativita' di alcuni esami mi fanno pensare o non mi fanno essere certa realmente di questa sindrome poiche' avendo girato mezza italia con gli stessi esami alcuni danno conferma altri no. Posso sapere a chi rivolgermi per sapere con esattezza la mia situazione o se ci sono altri esami da effettuare onde evitare interventi dannosi per la mia salute.
[#1]
Dr. Paolo Scanagatta Chirurgo toracico, Chirurgo pediatrico 1.1k 59 2
Buonasera,

le confermo che gli esami da lei eseguiti (Angio-TAC tridimensionale, elettromiografia e eco-color-doppler) sono gli esami che, assieme ai sintomi che accusa, servono per porre diagnosi della sindrome dello stretto toracico superiore (o TOS).
La diagnosi non è solo strumentale, ma anche clinica, ed è una patologia "professionale", tipica di chi usa molto, per lavoro, la muscolatura di collo e braccia.

Nei pazienti in cui si osserva il fallimento della terapia conservativa, con il peggioramento dei sintomi, l'indicazione è chirurgica (in genere l'intervento che offre maggiori garanzie di successo prevede non solo la sezione dei muscoli scaleni, ma anche l'asportazione delle prime coste).

Questo intervento viene eseguito routinariamente in molti reparti di Chirurgia Toracica in Italia, oltre al mio reparto (per Lei un po' fuori mano), le segnalo per conoscenza diretta gli ottimi centri di Verona, Padova e Brescia.

Cordiali saluti

Dr. Paolo Scanagatta
Direttore UOC Chir.Toracica SONDALO
http://sites.google.com/site/dottpaoloscanagatta/Home

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
intento la ringrazio per la risposta, volevo chiederle ancora se lei è a conoscenza di un' eventuale terapia ovviamente dopo esami del sangue e capillaroscopia con anticoagulanti .ho saputo di questi esami al quale non sono stata sottoposta da altri soggetti con tale problematica .
[#3]
Dr. Paolo Scanagatta Chirurgo toracico, Chirurgo pediatrico 1.1k 59 2
Buongiorno,
nella mia esperienza vi è efficacia nella terapia con anticoagulanti orali per i pazienti con sintomi di compressione vascolare (pazienti che hanno avuto una trombosi venosa profonda della succlavia, che hanno uno pseudo-Raynaud con mani bianche e fredde), mentre purtroppo non vi sono miglioramenti sensibili nei pazienti con prevalente sintomatologia da compressione nervosa (parestesie, deficit nei movimenti, etc.).

Cordiali saluti