Ansia prestazione ed eiaculazione precoce

Illustrissimi dottori, vi illustro rapidamente il mio caso. Dopo diversi anni di fidanzamento con una ragazza che, per convinzione religiosa, non intendeva avere rapporti sessuali prematrimoniali, ho conosciuto una nuova compagna, con la quale viviamo un rapporto animato da un fortissimo sentimento. Lei non ha le stesse inibizioni della precedente, tra l'altro ha avuto molta più esperienza in materia di me, e,pertanto,dopo due mesi di conoscenza siamo arrivati al momento fatidico. Purtroppo io sono andato subito in crisi: prima molta tensione, agitazione, ipereccitazione e dopo, anche a seguito della masturbazione che mi ha praticato lei, non sono stato assolutamente in grado di controllare l'eiaculazione. Un secondo tentativo non è riuscito perchè l'erezione non è tornata consistente: ero come interiormente spossato. Un secondo incontro a distanza di circa due settimane, non ci vediamo regolarmente poichè abitiamo in due città distanti, ha ripetuto lo stesso copione con qualche differenza. Apparentemente mi sentivo rilassato, ma, mentre la masturbavo, ho perso parte dell'erezione, così quando lei ha cercato di rinvigorire la mia erazione, prima di passare ad un rapporto, si è ripresentato l'incidente della volta precedente. Insomma,nessuna capacità di controllo. La mia compagna è molto comprensiva e mi ha tranquillizzato, ma non vi nascondo che ho il timore che questa situazione si reiteri ed inizi a serpeggiare un pò di frustrazione anche da parte sua. Ho pensato che forse influisse negativamente a livello psicologico anche il luogo, visto che siamo stati ambedue le volte nella casa di famiglia al mare e mi sentivo oppresso, visti i contrasti avuti per l'utilizzo con i miei genitori. Ma non voglio darmi eccessivi alibi, sto già pensando di fissare un appuntamento da un andrologo. Al momento vorrei avere un vostro parere. Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Giuseppe Maio Urologo, Andrologo 668 23
La sua scelta di andare a fondo alla cosa è assolutamente condivisibile, ed è la scelta più saggia.
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Utente
Utente
Grazie per il sostegno. Ho prenotato la visita di cui parlavo nel precedente messaggio, probabilmente venerdì 10 dicembre; ne attendo la conferma. Tempi lunghi, dovuti anche al fatto che il 4 dicembre prossimo, ero impossibilitato. Avrei voluto scrivere avendo già in mano un consulto, ma debbo attendere.
Tuttavia, gentili medici, non vi nascondo che sono abbastanza preoccupato. Vorrei, nel frattempo, in attesa della visita, che mi deste qualche parere; tenendo fermo che, come, spesso ripetete, non sostituiscono una diagnosi svolta di persona. In particolare, pensate che i miei problemi siano dovuti maggiormente a cause psicogene, alla scarsa esperianza, o vi sia un concorso di più cause, non esclusi disturbi organici?
Vi ringrazio moltissimo
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Dr. Giuseppe Maio Urologo, Andrologo 668 23
I sintomi ed il suo vissuto sembrano deporre per una forma psicogena ma non si possono escludere cause fisiche. Pertanto non resta che attendere la visita e gli esami necessari.

Cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazzo,
mi ssocio al DR.Maio nella risposta.
Dopo un'accurata valutazione andrologica, che possa escludere cause organiche correlate alle sue difficoltà, sarebbe utile, unitamnete ad uno psico-sessuologo, effettuare una diagnosi differenziale, comprendere a fondo le sue difficoltà sessuali e, correlarle alla sua storia di vita, sessuale e di coppia, al fine di ritrovare salute , serenità sessuale e qualità di vita.
Cari auguri

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Gentili medici, vi ringrazio sentitamente per i vostri pareri; attendo la visita e le analisi, come ribadito anche dal Dott. Maio, per poi farvi sapere gli sviluppi ed eventualmente sentire la vostra opinione.
Ancora grazie.
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dopo
Utente
Utente
Gentili medici, dopo circa due mesi mi rifaccio vivo;nel frattempo ho svolto diverse analisi e controlli, che hanno escluso problemi organici. Purtroppo, causa impegni levorativi e distanza della sede lavorativa dalla località di residenza, non ho potuto sottopormi a tutte le analisi in tempi celeri, ma ho dovuto dilazionare. Nel frattempo, mentre svolgevo questi controlli, l'andrologo mi ha prescritto il cialis, basso dosaggio per un mese per contrastare le mie cadute di erezione e per darmi un pò di fiducia; ma i risultati non sono cambiati granchè per quanto concerne l'ansia da prestazione e l'eiaculazione. Assunzione sospesa ai primi di gennaio Alla conclusione, dopo l'ultimo incontro con l'andrologo, col quale ho iniziato il percorso, constatata l'assenza di problemi fisiologici, ci siamo spostati sui fattori psicologici. La sua proposta è stata di passare ad un'approccio psicoterapeutico, mi ha consigliato uno specialista del settore, e nel mentre assumere un ssri a basso dosaggio giornaliero, per un mese, per contrastare quest'ansia situazionale e sfruttarne anche gli effetti inibitori dell'eiaculazione; ciò dovrebbe aiutarmi anche a riprendere il controllo sul mecanismo fisico che la regola e ridarmi fiducia. Gentili medici, per il momento, ho soprasseduto, perchè volevo rifletterci: ho un certo timore, non della psicoterapia, ma di questi farmaci, anche se mi ha spiegato che l'uso andrologico è diverso da quello psichiatrico. Prima di ritornare dal medico, vorrei sentire anche i vostri pareri e saperi in quali dosaggi eventualmente vanno assunti tali farmaci, questo per avere un termine di paragone.
Vi ringrazio cordialmente, saluti
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