Trauma dito mano dx

Buonasera,
il 20 novembre scorso, una pallonata a pallacanestro mi ha provocato un trauma al terzo dito della mano destra.
Immediatamente il dito si è gonfiato, l'ultima falange è rimasta piegata verso il basso con l'impossibilità di estendere il dito in posizione completamente diritta.
Sono stato al pronto soccorso dove dopo la radiografia non sono state evidenziate fratture e mi hanno applicato una fasciatura steccata per 5 giorni.

Dopo di che, visto che il dito non sembrava tornare alla "normalità", sono stato anche dal medico curante, che mi ha indicato di fare degli impacchi d'argilla e di tenere il dito diritto grazie ad un tutore.

Successivamente, visto che provavo ancora dolore e non riuscivo a piegare il dito, mi è stata prescritta una risonanza magnetica che però non ha evidenziato nulla di irregolare.

Al momento, però, il dito presenta ancora un leggero gonfiore e avverto ancora dolore nel flettere l'ultima falange.
A cosa può essere dovuto tale dolore? Sono passati ad oggi due mesi.

Grazie per la vostra cortese attenzione.
Riccardo
[#1]
Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Gentile Signore,

potrebbe essersi verificato un danno dei tessuti molli, non valutabili radiograficamente.

Inizialmente riferiva che la falange ungueale restava flessa, mentre ora dice che non riesce a fletterla.

Ho capito bene ?

Dr. Giorgio LECCESE

NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buonasera,
la ringrazio per la cortese risposta.

All'inizio, l'ultima falange rimaneva leggermente flessa verso il basso, di circa 20°, poi, tramite un tutore essa si è raddrizzata. Ora il dito è completamente diritto, ma non riesco a flettere l'ultima falange (es. stringere il pugno)

La ringrazio per la sua cortese attenzione.


[#3]
Dr. Giorgio Leccese Chirurgo generale, Chirurgo della mano 9.7k 317
Mi sembra molto strano che questo si sia verificato con soli 5 giorni di immobilizzazione.

Potrebbe trattarsi di una rigidità articolare, ma la valutazione deve essere fatta da uno specialista.