La circoncisione

Gentilissimi dottori,

sono un ragazzo di 26 anni che si è sottoposto giovedì 13 ottobre ad intervento di circoncisione parziale. L'intervento era dovuto a una presunta fimosi: l'urologo che mi ha visitato e operato sosteneva che potessi non soffrirne.
Mi spiego meglio: non sono mai stato in grado di retrarre la pelle e venire a contatto col glande, il quale è sempre stato caratterizzato da ipersensibilità. Persino le visite sono sempre state un problema, dato che involontariamente andavo a bloccare le mani del medico che provava a scoprirmi, terrorizzato.

Vi riassumo la mia problematica raccontandovi questi giorni:

Giovedì – Intervento. Fasciatura compressa. Urinazione dolorosa e con sangue. Notte trascorsa senza problemi.
Venerdì – Nuova medicazione in ospedale. Sostituzione della fasciatura compressa con due garze avvolte da un cerotto alla base del pene. La medicazione della pelle del pene (insaccato in se stesso) mi ha provocato fortissimi dolori. Urinazione ormai regolare. Notte con erezioni spontanee dolorose.
Sabato e Domenica – Mantenuta la medicazione di venerdì. Pene sempre insaccato. Erezioni notturne dolorose, ma nella norma.
Lunedì – Cominciano i problemi. Il medico mi rimuove le garze e mi lascia 'libero'. Dice che dovrei essere in grado di retrarre la pelle dal pene completamente, ma sforzandomi moltissimo riesco ad arrivare appena a metà, sudando terrorizzato. Il pene rimane dunque insaccato; inizio terapia con Cortison chemicetina, che lascio cadere sulla pelle in prossimità del glande e 'rientrare' così da toccarne la punta. Prima mi lavo con Saugella sciolta in acqua tiepida, raccolta con un bicchiere di plastica e lasciata gocciolare pazientemente sul pene. Di notte, durante un'erezione, il glande viene per un istante a contatto con le mutande: stavo dormendo, mi sono svegliato in preda a un atroce dolore e saltato in piedi.
Martedì – Continuo a lavarmi con acqua e Saugella e ad applicare Cortison chemicetina sulla pelle attorno al glande. Non riesco ancora a scoprirlo. Passo tutta la notte a tenere larghe le mutande con una mano per impedire che nelle erezioni il glande venga a contatto col tessuto.

Ad oggi, mercoledì, a 6 giorni dall'intervento, non sono ancora minimamente in grado di scoprire il glande. E' troppo sensibile. Durante le erezioni notturne, quando sfiora il tessuto, è come se qualcuno mi toccasse un nervo vivo del corpo.
Mi ritrovo da capo a dodici. Ho fatto la circoncisione per scoprirlo, ma non sono ancora in grado di farlo. L'urologo che mi ha operato sostiene che sia un mio blocco psicologico. Sicuramente è così, ma io avverto anche del vero dolore se ci provo. Esco pazzo, letteralmente.

Mi ha suggerito di comprare la pomata Elma, anestetizzando la parte per provare a retrarre la pelle come si deve. Io però ho il drammatico sospetto che non ci riuscirò mai così.
Secondo voi è solo un problema nella mia testa o c'è qualcosa che posso fare per agevolare questo dramma che vivo?

Grazie infinite
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

segua le indicazioni ricevute, sono condivisibili.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dr. Beretta,

la ringrazio per l'attenzione.
Se posso abusare della sua pazienza, le chiedo: è normale la mia condizione di assoluta incapacità di retrarre la pelle e venire a contatto col glande a tutt'oggi? Nel corso dei giorni sarà più naturale e meno traumatico/doloroso o l'unico modo per uscirne è che io vada contro a ogni fibra del mio corpo e mi sforzi a scoprirlo?

Ancora grazie.
[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dr. Beretta,

mi scuso sin da subito per il secondo post consecutivo, ma ci tenevo ad aggiornarla sulla situazione.
Rispetto a ieri nulla è cambiato. Ho passato la notte in bianco per via di ogni minimo e istantaneo contatto tra il glande e il tessuto, tenendo una mano dentro le mutande per allontanarle dal pene con il dorso della mano.
Ieri ho provato ad applicare la crema Emla, cosparsa sulla pelle in prossimità della punta del glande (l'unica parte visibile) e lasciandola rientrare pazientemente. Ho atteso 10 minuti e provato a scoprire: niente. Mi sono sciacquato nuovamente e ho ritentato: ancora niente.
Questa mattina ho riapplicato Cortison chemicetina e fatto altri 3-4 tentativi di scoprire il glande. Mi fermo sempre pressoché all'inizio. Non mi sento sicuro, la pelle è come se mi dicesse che non può scorrere, e maneggiare il pene non è facile dati i dolori alla base del glande dati dai punti (presumo, dato che non sono mai riuscito a vederli).

E' solo una mia grave componente psicologica? Oppure ci può stare che serva altro tempo? I miei due grossi problemi pre e post circoncisione sono sempre quelli: glande estremamente sensibile (sfiorarlo equivale alla sensazione che qualcuno mi stia ficcando un dito dentro i nervi del corpo) e pelle che, già alla punta del glande, mi sembra non riuscire a scorrere più giù.

Ringrazio ancora di cuore per la pazienza.
[#4]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Gentile lettore,

non "è normale la sua condizione di assoluta incapacità di retrarre la pelle e venire a contatto col glande ".

Per questo bene risentire in diretta il suo andrologo od urologo di riferimento.

Un cordiale saluto.