Non sto bene da sola

Fin da piccola sono sempre stata una ragazza piuttosto timida e riservata. In particolare, da adolescente tendevo a legarmi sempre ad una sola persona. Ancora oggi, a quasi 22 anni, ho molte più amicizie singole ma nessun gruppo grande: tendo ad uscire con una o due persone alla volta, non prediligo i grandi gruppi di persone.
Da qualche mese mi sono lasciata con il mio primo ragazzo, con cui sono stata 4 anni, e che era diventato il mio punto di riferimento: nonostante le diverse amicizie, infatti, era lui la persona con cui ero più in confidenza, con cui parlavo quando volevo di qualsiasi cosa, che vedevo sempre. Ne ero così legata che, quando le cose sono iniziate ad andare male tra di noi, non ho saputo comunque distaccarmene, sopportando comportamenti scorretti nei miei confronti per più di un anno.
Ora che sono single mi sento sola, "persa", senza un punto di riferimento. Le amiche ci sono e le vedo il più possibile (le cosiddette "poche ma buone"), ma non sostituiscono la presenza del mio ex. Non è l'uscita la sera o la cena insieme a sostituire la presenza e la confidenza che avevo con il mio ragazzo. La mia non è solo nostalgia della relazione finita, ma vera propria incapacità di costruirmi una vita senza la presenza costante di una persona al mio fianco. E' come se la mia felicità dipendesse completamente da un compagno a cui dare completamente me stessa... Questo a volte mi crea pensieri ansiogeni o negativi, bassa autostima, mi sembra di non poterne uscire, ma allo stesso tempo mi vergogno di questi problemucci che considero stupidi e decisamente adolescenziali.
Tutto ciò è amplificato dal fatto che certamente non sono la persona più estroversa del mondo, e non mi è facilissimo costruirmi nuove compagnie...

Mi sembrano pensieri così sciocchi!
[#1]
Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
il suo sembra più uno sfogo o una sorta di confessione che una richiesta vera e propria di un consulto...

Cosa fa nella vita?
Come riempie le sue giornate?
Quali sono i suoi interessi? Quali le sue passioni?
Come giudichierebbe i rapporti con la sua famiglia?
Ha fratelli/sorelle?

Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
dopo
Utente
Utente
Probabilmente si tratta di uno sfogo, che però è accompagnato da un certo malessere che si sta ripresentando in maniera più o meno costante negli ultimi due mesi. Non mi sono ancora rivolta ad un professionista pensando di non averne bisogno, ma ho voluto cominciare a parlarne qui. Mi sento "svuotata"...
Sono una studentessa universitaria, sono al terzo anno di Scienze agrarie. Non ho esami indietro, non ho grandi problemi dal punto di vista scolastico, anche se le sessioni esami (come quella invernale in cui mi trovo ora) mi impegnano moltissimo tempo e spesso mi creano un po' d'ansia.
Al di fuori della scuola ho diversi interessi, mi piace disegnare, andare al cinema, uscire e ogni tanto fare sport... da questo punto di vista sono una ragazza "normale" e comune come tante altre.
Per quel che riguarda la famiglia, sono figlia unica e 3 anni fa ho perso improvvisamente mio padre (a cui ero davvero molto legata) a causa di un incidente stradale: questo trauma mi ha causato diversi problemi, soprattutto di salute (contrattura del pavimento pelvico che ha comportato sintomi fastidiosissimi e abbastanza pesanti per anni, ancora oggi non sono del tutto guarita ma sto decisamente meglio). Ora che non posso neanche più contare sulla presenza del mio ragazzo mi sento persa, quando sono sola mi faccio prendere da mille ansie o paranoie, che non riescono a farmi vivere serenamente... Non ho più un punto di riferimento