Continui dolori cervicali a seguito nuovo incidente stradale

Buongiorno dottori,
a metà del mese di giugno scorso ho subito un incidente stradale. i miei dolri cervicali si sono ripresentati, molto forti
appena giunto in pronto soccorso in ambulanza a seguito dell'incidente, eseguiti rx, tac visita neuorologica e fisiatrica.

Referto RX:
Non addensamenti pleuro-parenchimali a focolaio in atto. Regolare distribuzione del circolo polmonare.
Seni costofrenici acuti e pervi. Immagine cardio-vascolare nella norma.
Si riscontra presernza di derivazione encefalo-peritoneale.
Non evidenti fratture nè lesioni ossee strutturali. Rapporti articolari a contenuto calcico conservati.
Lieve deformazione della superficie articvolare esterna del capitello radiale in rapporto a iniziali alterazioni artrosiche.

Referto TC
L'esame TC dell'encefalo è stato eseguito in acquisizione volumetrica in condizioni basali, in regime di urgenza con quesito diagnostico di trauma cranico per incidente stradale.
Non si osservano lesioni ischemico-emorragiche di significato recente.
Le cavità ventricolari sono marcatamente ridotte di volume per la presenza di derivazione ventricolo-peritoneale bilaterale. La linea mediana è in asse.
Si riconosce modesta dilatazione dei solchi cerebrali della convessità di iniziale significato atrofico e regressivo
non si riconoscono segni di frattura alla teca cranica, al massiccio facciale e al rachide cervicale.
si segnala presenza di estese calcificazioni meningee in sede parieto-occipitale sinistra.

Al mattino mi sveglio molto più contratto di quando vado a dormire, e con molto più dolori a livello cervgicale-collo-.spalle, spesso con formicolio a tutte e due le braccia e fino alle mani, e con il mento praticamente attaccato al petto, nonostante stia abbassando sempre di più il cuscino
il fisioterapista suggeriva, l'ipotesi che potesse essere il catetere che mi "tira" in giù muscoli

La neurochirurga, crede verosimile questa ipotesi e sostiene che potrebbe essere che non ho più bisogno della derivazione. Mi prescrive una rx per valutare il posizionamento del catetere

RX Torace. Non lesioni pleuro-polmonari a focolaio in atto. Ombra cardiomediastinica nei limiti della norma.
RX addome diretto. ombre renali mal visibili. Presenza di catetere di derivazione ventricolo peritoneale il cui estremo distale si proietta nello scavo pelvico in sede paramediana destra.
Ho un appuntamento a metà settembre per far vedere questo referto alla neurochirurga.

sono stato anche dal dentista per sospetto bruxismo. Prima di preparami il bite, lui propenderebbe per l'estrazione di tutti e 4 i denti del giudizio, ma prima vuole un parere di uno gnatologo e mi indirizza lui da un professore che mi dice essere molto valido. ma anche questo appuntamento è fissato per metà ottobre.

visti questi lunghi tempi di attesa chiedo a voi un parere in merito.

è giusta secondo voi la strada che sto percorrendo?
c'è qualche altro accertamento, più urgente che dovrei fare?

Grazie per la vostra gentile disponibilità
Cordiali saluti
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
Egregio Utente,
il catetere distale della derivazione ventricolo-peritoneale può, specialmente nei casi inveterati, determinare una fibrosi lungo il suo decorso che crea una trazione che è peraltro evidente già all'esame ispettivo nei punti meno ricoperti da tessuto adiposo sottocutaneo e si apprezza alla palpazione come un cordone duro. Tutto ciò deve essere ovviamente valutato attraverso un esame fisico. In relazione al tipo di idrocefalo (se cioè è un idrocefalo tetraventricolare o triventricolare), previa esecuzione di una Risonanza Magnetica può essere presa in considerazione la ulteriore necessità di permanenza del sistema derivativo e se può essere sostituito con una terzoventricolocisternostomia.
Caso da valutare con molta cautela.

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dott. Colangelo,
la ringrazio per la risposta.
Effettivamente sì, la dottoressa (neurochirurga) durante la visita ha seguito con il dito il percorso del catetere.
Per quanto riguarda la permanenza del sistema derivativo anche lei ha detto che non è possibile toglierlo, ormai sono passati molti anni (più di 30)
Lei si limitava a dire che potrebbe essere tolto la parte dopo la valvola, in modo da eliminare la rigidità muscolare. Mi ha proposto, dopo valutazione delle radiografie di provare a "chiudere" il catetere e valutare cosa succede, se i ventricoli si dovessero gonfiare o meno.

Approfitterei ancora della sua disponibilità per chiederle una cosa riguardo la Risonanza Magnetica: non ho mai eseguito una risonanza, neanche a livello cervicale, perchè c'è il sospetto che la valvola che ho posizionata, possa contenere parti metalliche, e nessun dottore finora si è sentito di escluderlo con certezza.

Grazie
Cordiali saluti
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
Egregio Signore,
se è stato sottoposto allo procedura di shunt V-P da più di 30 anni è molto verosimile che le parti metalliche del sistema derivativo non siano compatibili con la RM. La chiusura temporanea del catetere distale e la valutazione clinico-strumentale (TAC) in stretto follow-up è la maniera consueta di procedere se si vuole verificare la possibilità di rimuovere lo shunt che, generalmente, è più agevole nel tratto inferiore ed alquanto rischioso (ma non impossibile) per il catetere ventricolare (che nel suo caso specifico è duplice).
Saluti
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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dott. Colangelo
la ringrazio nuovamente.
per "stretto follow-up intende che qualora si dovesse procedere con la chiusura della derivazione, l'intervento verrà eseguita in regime di ricovero?
Infatti era un mio dubbio capire, nel caso fossi stato mandato a casa, come avrei dovuto comportarmi in caso di malessere.

Grazie
Cordiali saluti
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
In casi come il suo, si effettua l'intervento di occlusione del catetere distale e si valuta la reazione del paziente nei giorni successivi. Qualora dovesse comparire nausea, cefalea ed altro indicativi di una condizione di ipertensione endocranica in evoluzione si procede alla riapertura del catetere.
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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dott. Colangelo, approfitto della sua disponibilità per un'ultima doman da:
se si dovesse procedere con l'intervento di occlusione del catetere, sarebbe possibile contemporaneamente rimuovere la valvola, eseguire una RM per la mia cervicale e poi riposizionarla?
O è solo una mia fantasia, perchè è un intervento troppo complicato e/o rischioso?

Grazie
Cordiali saluti
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
Egregio amico,
Lei comprende bene che questa è una situazione farraginosa che La esporrebbe a notevoli rischi che deve in ogni modo valutare chi si prenderà cura del suo caso.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
avrei bisogno ancora di un suo parere o di qualche suo collega, più che altro per sapere se la strada che sto seuendo è giusta ed evitare inutili attese di tempo tra una visita e l'altra.
Io ho già prenotate due visite: a metà settembre in neurochirurgia, per valutare come già detto, il posizionamnto del catetere, ed una visita da uno gnatolgo a fine ottobre.

I dolori e la rigidità cervicale sono diventati il mio pane quotidiano, non mi abbandonano mai neanche un minuto (questo ormai da un mese, prima almeno durante il corso della giornata i muscoli "mollavano" e stavo meglio)
Mi sveglio molto presto al mattino a causa dei dolori (ormai sono allineato su 3 massimo 4 ore di sonno a notte)
Tutto questo nonostante farmaci antinfiammatori e miorilassanti.
Ieri sera ho preso una bustina di FASTUMDOL e una pastiglia di SIRDALUD 6mg
Il sirdalud mi era stato consigliato dal medico dell'INAIL durante il periodo di infortunio a giugno di quest'anno, in sostituzione del muscoril e la mia dottoressa, d'accordo, me lo aveva prescritto. Però non l'ho mai assunto come cura, forse ho sbagliato. Il sirdalud mi da sonnolenza ma se mi sveglio nel cuore della notte con dolori e rigidità cosa vuol dire?
La dottoressa si era molto raccomandata di prenderlo solo la sera dicendomi che è un farmaco che da sonnolenza
ma non avendo benefici dal punto di vista del rilassamento muscolare dopo 4-5 sere avevo smesso di prenderlo.
Devo insistere e prenderlo per più tempo (10-15 giorni)?
mi consigliate di provare ad aumentare il dosaggio, prendendolo magari anche al mattino?

Grazie
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
Sono molto spiacente di non poter esaudire stavolta la sua richiesta, ma questi consulti escludono la possibilità di dare indicazioni terapeutiche o consigli sulla posologia di farmaci: deve rivolgersi al medico curante.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottori,
vi ricontatto per avere un vostro consiglio.
Cinque giorni fa sono stato dalla mia dottoressa elei mi ha prescritto baclofene 10 mg da prendere una sola volta, la sera prima di coricarmi.
Il baclofene mi da una quasi immediata sonnolenza, anche più di quanta me ne dava il sirdalud, sonnolenza che si esaurisce e non si ripercuote sulla mattinata succesiva.
Paradossalmente però la rigidità del collo mi sembra anche aumentata.
Mi spiego meglio: ho come la sensazione che la testa sia meno sostenuta e se ne vada in giù verso il petto ancora più facilmente (questo sempre da coricato)
in poche parole non trovo efficace l'effetto miorilassante che dovrebbe avere il farmaco.
Due giorni fa, (quindi dopo che avevo assunto il baclofene per la seconda sera) mi mamma è andata per lei dalla dottoressa (abbiamo lo stesso medico di famiglia) la dottoressa le ha chiesto come andava e ha detto che questo (baclofene) è un farmaco molto forte e ha detto che se la rigidità muscolare persisteva avrei potuto provare ad assumere una seconda compressa da 10 mg però in un giorno in cui posso restare a casa, per l'eventuale sonnolenza che provoca.
proverò stamattina (essendo domenica)

Quello che chiedo a voi è come mai i muscoli posteriori del collo riescono comunque ad andare in tensione, quelli anteriori che "tirano" in giù la testa verso il petto mettendo in tensione quelli posteriori, nonostante l'assunzione di un miorilassante.
Inoltre la sensazione di stamattina è di essere come "accartocciato", ovvero sento la necessità di stirarmi schiena, braccia gambe, come per allungarmi

Cordiali saluti