Non ritrovo più me stessa.

Buongiorno dottori, sono una ragazza di 24 anni che ha bisogno di capire in maniera un po’ più lucida cosa sta succedendo alla mia vita.
A inizio giugno il mio ex fidanzato della mia stessa età ha deciso di chiudere 10 anni di relazione in una manciata di minuti. Rimasi sbigottita, non capii. Due settimane dopo, quella che era la mia migliore amica, mi disse che in realtà lui mi aveva tradito, lei ne era al corrente ma entrambi non avevano avuto il coraggio di dirmelo. Io ho chiuso ogni tipo di rapporto con entrambi.
Fidanzato da 10 anni e migliore amica da 18 anni.
È stata una batosta terribile constatare di aver dato tutta me stessa a due persone così.
Arrivo al dunque.
Mi sono fidanzata che avevo 14 anni, in questi anni sono cresciuta affianco al mio fidanzato plasmandomi a lui con il risultato che ad oggi non riesco bene a capire dove finiva lui e iniziavo. Non capisco bene chi sono io davvero.
Ho scoperto di essere molto determinata, ambiziosa, tenace e forte.
Ciononostante, le conoscenze maschili che sto avendo nell’ultimo periodo sono una catastrofe su tutto il fronte. Da un lato penso che ho bisogno di stare da sola per ritrovarmi, dall’altro quando ricevo lusinghe ed apprezzamenti mi fanno molto piacere.
Tra i vari contatti che avevo, ho conosciuto su un social un uomo, più grande di me di 15 anni, sposato e con figli dove il matrimonio scricchiolava un po’. Mi ha raccontato la sua vita e mi ha detto che era la prima volta che azzardava un passo simile, che non era un fedifrago incallito.
Insomma, avrei avuto il ruolo dell’amante. Inizialmente ero fredda e distaccata ma con il passare delle settimane mi resi conto che le sue parole avevano grande effetto su di me. Mi faceva stare bene. È stato sempre presente anche se non fisicamente.
Non ci siamo mai incontrati perché non abitavamo vicini ma Skype ci ha aiutato in tal senso e nei progetti imminenti c’era la volontà di incontrarsi.
Oggi ho deciso di troncare tutto perché mi sono accorta che stava crescendo in me quella gelosia della sua vita aldilà di quella che aveva con me. Non volendo rovinare i suoi equilibri ho preferito farmi da parte io. Solo che sto male. Non capisco come sia possibile che io mi sia attaccata così tanto ad una persona che oltretutto non ho mai incontrato di persona eppure al giorno d’oggi il telefono è uno strumento capace di far sentire vicino anche chi non lo è.
Mi rendo conto che vorrei essere serena, felice ed appagata anche senza un uomo affianco e non so come fare. Da quando sentivo lui (circa 100 messaggi al giorno più telefonate e Skype) ero sempre sorridente. Adesso sono di nuovo a terra.
Sono forte e mi rialzerò ma non capisco come uscire da questo circolo vizioso in cui necessariamente per essere felice devo mettere i miei sentimenti nelle mani di qualcuno. Non capisco perché la mia felicità non possa dipendere da me stessa ma deve per forza essere qualcuno di esterno a rendermi felice.

Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile ragazza,
non c'è nulla di anormale nel cercare la felicità negli affetti, nelle relazioni. Sono proprio queste ultime a darci la possibilità di provare a dare e ricevere amore.
Forse dovrebbe piuttosto interrogarsi sulle modalità ricercate, sul tipo di relazioni instaurate che non sono risultate sufficientemente soddisfacenti o durature.
Uno psicologo dovrebbe poterla aiutare a risolvere eventuali difficoltà.

Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
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Disturbi psicologici e mente-corpo

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dopo
Utente
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Buongiorno dottoressa,
Grazie mille per la celere risposta.
Con il mio messaggio non volevo intendere che cercare la felicità negli affetti sia un problema, anzi! Io sogno e lotterò per avere una famiglia felice nel mio futuro altroché.
È che adesso, dopo 10 anni di relazione, forse ho voglia di essere più indipendente e riuscire ad essere felice senza che i miei sentimenti dipendano da qualcun altro.
Mi rendo conto che sono diventata molto esigente, non voglio più permettermi di accontentarmi. A volte ci riesco, a volte casco alle lusinghe di un uomo.
Solo che poi patisco perché i messaggi, la presenza seppur non fisica e tutto il contorno mi facevano piacere.
Probabilmente è dettato dal fatto che sono troppo sensibile e metto tutta me stessa anche in situazioni in cui dovrei mantenere più il distacco emotivo.