Frattura v metacarpo

Buongiorno, a seguito frattura V metacarpo mano destra, in data 6 marzo u.s. sono stato sottoposto ad intervento per la riduzione della frattura con inserimento di 2 placche e 6 viti vicine alla zona metacarpo/falangea.
Iniziata fisioterapia dopo 14 gg. dall'intervento.
Ad oggi, dopo 2 cicli di 10 sedute ciascuno, mi ritrovo con una ridotta mobilità del mignolo e con un ispessimento della zona metacapo molto evidente e dura (circa il doppio rispetto alla mano sinistra).
Inoltre nel cercare di estendere completamente le dita della mano sento un dolore alla zona interessata.
Sembra inoltre che il mignolo sia ruotato sul proprio asse tanto che nel chiudere la mano tende a sovrapporsi all'anulare.
E' del tutto normale visto il poco tempo trascorso dall'intervento?
O è il caso di richiedere un consulto per verificare se l'operazione è stata eseguita correttamente?
Sono già in possesso di cartella clinica e radiografie pre e post-operatorie.
Grazie e cordiali saluti
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Dr. Federico Tamborini Chirurgo plastico, Chirurgo della mano, Medico estetico, Microchirurgo 926 51 6
Gentile Utente,

la ridotta motilità del 5° dito dopo 14 giorni di immobilizzazione è nella norma, così come l'edema nella sede del trauma. Se la rotazione del raggio non è corretta e in flessione interferisce tanto con il 4° raggio le consiglio una rivalutazione clinica.

Cordialmente,

Dr. Federico Tamborini
tamborini.federico@gmail.com

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dopo
Utente
Utente
Egr. Dottore,
nel ringraziarLa per la cortese risposta, approffito della Sua disponibilità per chiedrLe se è nella norma che ad oggi (45 gg. dopo l'intervento) l'angolo metacarpo-falangeo in flessione non superi i 30° e che con la mano appoggiata in piano il V metacarpo risulti sensibilmente più in alto rispetto agli altri?
Grazie infinite e cordiali saluti