Un gastroenterologo che mi fa eseguire una serie

Buongiorno
Vorrei chiedervi un parere riguardo un problema che sto seguendo con il medico di base e lo specialista gastroenterologo.
Circa due mesi fa ho accusato un brusco risveglio dopo alcune ore essere andato a letto con sensazione di malessere generale e nel contempo di non aver digerito la cena. Il malessere comportava sudorazione tachicardia ed un senso di nausea. Ho preso una biochetasi e una camomilla. E' leggermente calato e mi sono riaddormentato.

Il giorno successivo avevo un senso di spossatezza e di ingombro intestinale che si è risolto ( sembrava) con un'abbondante diarrea acquosa con muco.

La cosa e perdurata ( diarrea con dolori addominali e senso di pienezza gastrica) per alcuni giorni dopo i quali ho consultato il medico di base che da una visita con palpazione addome mi riscontrava il colon gonfio ed infiammato.

Dieta in bianco e antispasmina colica. Con la dieta i dolori all'intestino sembrano attenuarsi ma non sparire , sostituisco l'antispasmina con lexil in quanto più efficace.

Passo le ferie ( 3 settimane) a dieta integrando plasil per la nausea ed al bisogno lexil.

Permangono un dolore che sopraggiunge circa 2 ore dopo il pranzo o la cena ( non sempre) che si concentrato sotto la costola dx fino all'inguine a volte pulsante sull'ultimo tratto inguinale. La lexil attenua i disturbi. Spesso sono emaciato e stanco. ( la dieta continua con piccole variante nella frutta e nel secondo , in ogni modo tutto poco condito ed elaborato).

Effettuo una eco addome completo in cui non c'è niente di rilevante, Mi reco per la prima volta da un gastroenterologo che mi fa eseguire una serie di esami del sangue :

ft3, ft4,tsh,anticorpi antitireoglobulina,anticorpi anti tpo, sangue occulo nelle feci,cea, ca 19 9,pcr,ves,emocromo,alfa1 glcoproteine acida,fibrinogeno,sideremia,ferritina,alfa fetoproteine, IgA, IgG, 13c urea,test H.B.
Ecografia anse intestinali.

Gli esami del sangue sono tutti buoni eccetto la sideremia a 177 ( range max 158) e cea 4,74 ( range da 0 a 4).

Il gastroenterologo ( che nel frattempo mi ha prescritto Normix 2 cp al mattino 2 cp la sera e ha attenuato la diarrea mattutina ) informato dell'esito mi rassicura dicendomi che essendo fumatore il valore del CEA non è preoccupante.

Ora devo eseguire una l'ecografia alle anse intest. e una gastroscopia che avevo già prenotato.

Il medico di base ritiene che essendo un tantino ansioso e soffrendo periodicamente di disturbi intestinali il mio problema sia da ritenersi di natura nervosa ( colon irritato) , perso che anche il gastroenterologo vada in quella direzione in quanto terminato il Normix mi ha indicato un Pentacol 3 volte al di.

Mi scuso per essermi dilungato e vi ringrazio anticipatamente per uno gentile e autorevole parere.

[#1]
Dr. Giovanni Piazza Chirurgo generale, Chirurgo oncologo, Colonproctologo, Chirurgo apparato digerente 464 13
Gentiliswsimo Signore,
non concordo con queste facilissime e quanto mai comode diagnosi di colon irritato,irritabile e chi più ne ha più ne metta.Inoltre credo che si debba ben indagare su alcuni aspetti:
L'assunzione di antispastici ad libitum comporta seri problemi di inquadramento clinico al medico che successivamnte visita il paziente.
Lei asserisce che la dopo la terapia antibiotica visto il perdurare dei sintomi ci si rivolge verso un problema psicosomatico!
Intanto continua il suo fastidio!
Inoltre vista la batteria di esami credo che la Tiroide sia a posto che ( a 40 anni!!) non sia celiaco!
Rivaluti con il collega bene la Diagnosi di Colon IRREQUIETO!
Rimango a sua disposizione (nel caso mi risponda sulla mia E-Mail)
Cordialmente Dr.Giovanni Piazza

Dr. Giovanni Piazza
Chirurgo Oncologo
www.Gruppopalermomedica.blogspot.com
www.drgiovannipiazza.blogspot.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per l'attenzione prestata e le integro alcune informazioni.
La diagnosi del mio medico curante è dovuta alla ripetitività del fenomeno nell'arco di circa 15 anni che sono in cura con lo stesso ( la frequenza e un fenomeno ogni circa 2 anni che può durare anche 3/4 mesi).
Ritengo che questa volta, pur avendomi cretao spossatezza, inapetenza e disorine alimentare come di solito , forse a causa dell'età, mi abbia provato un tantino di più.

Sono qui a chiederli quali altri controlli mi consiglia e vista la mia non più velata ansietà quali possano essere le cause.

Le porgo i più sentiti saluti
[#3]
Attivo dal 2006 al 2009
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregio, dalla sintomatologia che lei presenta, suggerisce una celiachia latente, va chiaramente accertata con esami più incisivi, rispetto a quelli che ha eseguito. L’età, per la manifestazione della celiachia non ha nessuna importanza, non si può escludere tale patologia, soltanto in base all’età, la celiachia non è solamente ascrivibile al bambino. La ripetitività annuale degli episodi, la durata di questi, sono suggestivi per il sospetto di questa patologia.
Eliminando le cause sempre cercate, dell’ansia e dello stress, per favore, sarebbe opportuno non considerare più la natura nervosa dei sintomi presentati dalla persona.

Va considerato che la diagnosi di celiachia si basa su molti dati clinici e di laboratorio.
Nei dati di laboratorio gli anticorpi antiendomisio, transglutaminasi, gliadina, sono probanti ma se negativi, non escludono la diagnosi; l’espressione genica HLA classe I e II, se dimostra gli alleli DQ2-DQ8, è probante, ma in letteratura, vengono riportati anche la sola presenza del DQ--, e altri alleli, pertanto in ogni caso va sempre studiato confrontando i dati della letteratura. Per la probabile associazione con altre patologie di natura anche autoimmune, è sempre bene valutare l’HLA di classe I e II, completo. La gastroscopia con esame bioptico, è probante nel caso di positività, ma la sola colorazione ematossilina eosina, non può dimostrare la presenza dei linfociti intraepiteliali, che sono una dimostrazione certa, pertanto va eseguito il preparato congelato.
La diagnosi di celiachia è molto complessa e tutti i dati anamnestici, clinici, di laboratorio vanno analizzati, anche confrontandoli con la bibliografia internazionale.
Associata alla celiachia vi è sempre una gastrite linfocitaria, che ritarda la sensazione di benessere che può ottenere dopo la sospensione del glutine, inoltre l’organismo deve ripristinare tutte quelle alterazioni determinate dalla produzione di anticorpi anti cellule intestinali.
La celiachia è una malattia autoimmune molto complessa, ma anche molto trascurata, nella sua determinazione e prevenzione.
Purtroppo si pensa che la farina di grano, che contiene glutine, sia benefica, costituendo la base della alimentazione italiana, ma considerando i disturbi intestinali che tutti gli italiani presentano, non è così utile, anzi ha la proprietà di determinare quella iniziale infiammazione intestinale, che è alla base dell’inizio di molte patologie che interesano l’apparato digerente, soprattutto il supergettonato colon irritabile????.
Va tenuto presente l’alto contenuto di glutine che le farine attuali contengono, superiore del 30% rispetto a quelle di 40 anni fa. L’industria alimentare, richiede un contenuto in glutine alto, poiché è questo che panifica, tiene insieme la pasta, determina il sapore degli alimenti contenenti farina.
Niente viene fatto per determinare la predisposizione alla celiachia, attuando una prevenzione, si aspetta che la persona proceda nella sua patologia; niente viene eseguito nell’accertamento dell’innesco infettivo che si verifica nelle persone HLA predisposte.
Con questo, deve fare molta attenzione alla sua alimentazione, deve eseguire esami più approfonditi, anche per accertare la sua predisposizione genetica a questa malattia.
Saluti
moschinialberto@medicitalia.it

alberto.moschini@fastwebnet.it
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