Invalidità con totale e permanente inabilità lavorativa al 100

Salve a tutti,vi scrivo perchè vorrei un chiarimento .Mia moglie è un'infermiera professionale,lavora presso un privato da due anni.Tre anni fa in seguito ad un intervento chirurgico di diversione biliopancreatica ed a una diagnosi di epilessia temporale parziale plurisettimanali,secondo me di tutto dubbio,a presentato la domanda di invalidità civile.Oggi gli è arrivata la relazione dell'asp che le ha riconosciuta l'invalidità con totale e permanente inabilità lavorativa al 100%.Ora vorrei sapere cosa le comporta questa invalidità in quanto ora mia moglie vuole continuare a lavorare (ha solo 25 anni)ha paura di perdere il lavoro che ha e anzi spera di poter fare quando uscirà e se uscirà mai qualche concorso per accedere all'ospedale pubblico.Lei ama il suo lavoro ma è anche vero che l'intervento l'ha subito e sinceramente ho il dubbio che le sue passati crisi siano epilessia o per lo meno non sono di carattere plurisettimanali in quanto la lesione temporale c'è ma le leggerissimi crisi ,che assomigliano a tachicardia,sono molto sporadiche anche ogni 1-2 mesi si verificano,e lei ha anche smesso da più di un anno di prendere le topomax.Principalmente vorrei capire se rischia il posto di lavoro e se può accedere ai concorsi pubblici.Grazie a tuttie nell'attesa dei vostri consigli Vi porgo i miei più cordiali saluti
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Gentile Utente,

nel verbale dell'ASL, proprio per evitare ripercussioni alla propria attività lavorativa, nel verbale viene aggiunta, subito dopo la valutazione del 100%, la frase "con residua capacità lavorativa".
Ne visto io personalmente un'aggiunta del genere proprio la settimana scorsa.

La valutazione del 100% con residua capacità lavorativa non esclude dal potersi iscrivere alle liste del collocamento protetto; questo requisito, secondo me, ma non ne sono sicuro, potrebbe essere tenuto in considerazione anche nei concorsi pubblici.

Cordiali saluti.

Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it

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Utente
Utente
Grazie Dr Corcelli per il suo interesse ed intervento ma purtroppo non ho chiare le idee!E da quando ho scritto al forum di medicitalia che mi informo anche in altri posti tra cui sindacati,patronati,servizi sociali ma senza nessun risultato.Ad oggi sono riuscito a capire solo che mia moglie come invalida civile al 100% può partecipare a qualsiasi concorso pubblico ma il problema può nascere al momento delle visite mediche ,sempre se supera gli scritti e gli orali.
Infatti ora l'unico problema e la domanda che ci assilla (la cosa ci preme anche perchè è uscito il concorso presso l'ospedale pubblico e scade fra 12 giorni e lo abbiamo saputo solo ieri) è se la patologia di "EPILESSIA PARZIALE LOCALIZZATA CON CRISI PLURISETTIMANALI IN TRATTAMENTO" E' COMPATIBILE CON L'ATTIVITà DI INFERMIERA PROFESSIONALE???
Rischia in una visita del medico competente del lavoro di essere dichiarata non idonea e incompatibile alle mansioni di infermiera a causa di questa patologia?????
Vi sarei infinitamente grato se mi potreste aiutare delucidandomi su questo quesito perchè qui si tratta del futuro lavorativo di mia moglie e quindi delle condizioni di vita che potremo avere nel futuro se lei lavorerà!!!Grazie anticipatamente per tutto quanto fatto.Cordiali saluti.A presto
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
In linea teorica non vedo problemi tra la patologia lamentata da sua moglie e l'attività di infermiera.
In pratica, però, tutto dipende dalla gravità della malattia neurologica di sua moglie, dal tipo di crisi e dalla loro frequenza, quali farmaci sta assumendo.
Se, in poche parole, è in grado di svolgere tutte le mansioni di una infermiera, compresi i turni nelle 24 ore e giorni festivi e se vi possa essere un qualche pericolo per i pazienti in concomitanza con le crisi epilettiche.

A meno che sua moglie non sia assunto nella quota invalidi dell'ospedale, potendo godere fin da subito di mansioni agevolate, esclusioni dai turni, assegnazione a settori di lavoro più leggerei, e via dicendo.
Le suggerisco di informarsi presso un Centro per l'Impiego della sua zona per sapere quale proceduta bisogna fare per l'assegnazione di un lavoro con collocamento protetto.
http://www.centroimpiego.it/

In ogni caso, visite pre-assuntive sono vietate per legge; perciò, il medico competente dell'ospedale non può fare la visita finalizzata a decidere sull'assunzione o sulla non-assunzione.
Però, l'ospedale che deve assumere sua moglie potrà chiedere che il servizio di medicina del lavoro dell'ASL si esprima sulla idoneità alle mansioni.
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Utente
Utente
Gentilissimo Dr Corcelli la patologia di mia moglie è stata definita come una forma di epilessia semplise e non complessa in quanto è parziale e localizzata.Lei avverte questi stati paragonabili ad una lieve tachicardia prima che arrivino e dopo che arrivano durano dai 10 ai 30 secondi.Inoltre queste forme di crisi avvengono al massimo 3-4 volte al mese e a volte non si presentano per 2-3 mesi.La terapia che segue è di una pillola di TOPOMAX da 200mg ,e comunque non è sempre costante proprio perchè non sono forti queste specie di crisi.
So che non è corretto dire quello che voglio io ,ma in realtà vorrei capire se a mia moglie conviene allegare al concorso il suo certificato di invalidità in quanto sarebbe compatibile a fare l'infermiera oppure mi conviene tenerlo chiuso in un cassetto e dimenticarlo concorrendo normalmente.Non voglio sembrare il solito italiano furbo ma purtroppo mia moglie ha solo 25 anni ha studiato con tanto amore per fare l'infermiera ed ora non è il caso di rischiare di perdere un lavoro,specialmente qui in Calabria,solo perchè è stata un pò sfortunata con la salute.Rivolgersi qui da noi ad un centro impiego per invalidi vorrebbe dire di sperare a prendere un posto di lavoro fra 20 anni,e questo lo dico perchè lo so!!!
Grazie di cuore per il vostro interessamento e vi pregherei se qualcuno può darmi un giudizio medico a riguardo di aiutarmi. Cordiali saluti
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99 53
Gentile Utente,

c'è qualcosa che mi sfugge in questo caso.
Mi pare di capire che le crisi epilettiche non sono generalizzate, sono assai discontinue, nel senso che si possono presentare 3-4 volte al mese ma anche non presentarsi per due-tre mesi.
Mi pare anche di capire che la terapia non è stata mai costante e che da un anno è stata addirittura sospesa.
Le crisi, peraltro, si manifestano solo come una tachicardia.

Metto l'ipotesi che la forma epilettica possa essere stata stata sopravvalutata dalla commissione invalidi, evidentemente incorsa in una errata interpretazione della certificazione medica esibita.

Ma le chiedo? se sua moglie già lavora presso un privato, per quale motivo ha chiesto l'invalidità civile?

Se le forma clinica dell'epilessia sta nei termini da lei descritti, il solo consiglio concreto che posso darle è quella di farla revisionare dalla commissione invalidi sia sotto l'aspetto clinico che medico-legale.

Naturalmente questa mia opinione si basa esclusivamente su quanto lei descrive; un giudizio più puntuale non può essere dato in un consulto online, perchè sarebbe necessario avere sotto mano la storia clinica precisa, la documentazione medica dettagliata e la situazione clinica attuale.

Cordiali saluti.
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Utente
Gentilissimo Dott.Corcelli,

effettivamente la documentazione di mia moglie che è stata tenuta in considerazione dalla commissione è quella presentata al momento della richiesta di invalidità che risale a tre anni fa.A oggi la situazione appare migliorata,perchè infatti allora aveva 5-6 attacchi a settimana.Poi non ho documentato più niente e siamo rimasti in attesa di essere chiamati dalla commissione che ha valutato le carte che aveva giustamente.Al momento che fu presentata la domanda di invalidità mia moglie doveva ancora laurearsi.Infatti ha preso lavoro l'anno dopo nel settore privato.Il motivo che io allora ho voluto presentare la domanda d'invalidità fu per cautelare mia moglie e le sue condizioni di salute che non sapevo come sarebbero andate a finire e poi sapendo che un invalido civile ha più opportunità di lavoro la cosa era a suo favore in un eventuale concorso,ma non abbiamo valutato il fatto che la patologia ci avrebbe creato questi grossi problemi,forse.Infatti sarebbe bastato presentare le cartelle cliniche dell'intervento di diversione bilio-pancreatica e le sue complicanze per arrivare a prendere anche il 90%,ma tutto è stato fatto in buona fede.Ringraziandola per la cortesia le porgo i miei più cordiali saluti e spero che qualcuno possa conoscere la risposta alla mia domanda e cioè se la mansione di infermiera professionale è compatibile con l'epilessia parziale localizzata con crisi plurisettimanali in trattamento?Intanto il concorso esce ora e devo capire se mi conviene allegare il verbale ASP di invalidità o non mi conviene,e se non mi conviene quindi concorrere senza invalidità e nel frattempo chiedere una revisione.Ancora cordiali saluti e grazie.
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Dr. Maurizio Golia Medico legale, Medico del lavoro 1.9k 95
La mansione d'infermiera professionale non è compatibile con una epilessia parziale con crisi plurisettimanali in trattamento.
Le suggerisco di fare una rivalutazione specialistica dal neurologo.
Generalmente, nei soggetti giovani, considerando che molto spesso i neurologi certificano quello che il paziente riferisce riguardo alla periodicità delle crisi, si concede una invalidità e si dispone una revisione dopo 2-3 anni al massimo e si rivaluta con altro certificato. Naturalmente, se in commissione si presenta un epilettico che porta un certificato di crisi mensili o settimanali, si segnala il caso alla motorizzazione per una revisione della patente di guida (l'epilessia determina una non idoneità alla patente per almeno 2 anni dall'ultima crisi).

Dr. Maurizio Golia Specialista Medicina Legale e Medicina Preventiva Lavoratori tel. 339/7303091
Brescia - Cremona - Bergamo - Verona

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Gentilissimo Dott. Golia,
La ringrazio per il suo intervento e per la sua cortesia.Credo che farò concorrere mia moglie senza far valere la relazione dell'asp e nel frattempo(gia da domani) mi metterò in contatto con il neurologo per farla rivalutare e far fare una revisione dell'invalidità,in quanto è evidente oramai che mia moglie sotto l'aspetto neurologico sta molto meglio,anzi oserei dire bene,almeno da quanto si è visto negli ultimi 2 anni.Purtroppo questa patologia può restare latente anche per anni per poi ripresentarsi ma credo che con le cure di oggi mia moglie non avrà più problemi e potrà vivere una vita molto normale raccogliendo ,spero,quello che ha seminato con gli studi.Grazie ancora.Cordiali saluti