Dopo i sessant'anni con il testosterone tanti vantaggi!

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Il trattamento a lungo termine con il testosterone in uomini maturi, arrivati alla terza età, con disturbi dell'erezione ed ipogonadismo, sembra diminuire l’obesità, la sindrome metabolica, sempre legata alla carenza di questo ormone, migliorando così la salute in generale e la qualità della vita in particolare.


Molecola di Testosterone

Questo è quello che emerge da un recente ed importante lavoro, condotto da alcuni ricercatori del Dipartimento di Urologia di Braunschweig, dell’Istituto di Urologia ed Andrologia di Amburgo, dell’Università Internazionale di Dresda e del Dipartimento di Epidemiologia e Statistica dell’Università di Boston.

L’ipogonadismo, a comparsa tardiva negli uomini arrivati sui 60 anni, è caratterizzato da una riduzione del testosterone nel sangue e da una secondaria comparsa di sintomi spiacevoli, come alcuni disturbi dell’erezione, una ridotta densità delle ossa (detta anche osteoporosi), una riduzione del tono e dell’elasticità dei muscoli e da un aumento della massa grassa, la cosiddetta “pancetta” dell’uomo maturo.

La mancanza di testosterone è a volte associata anche ad un’insulino-resistenza con tutti i relativi problemi metabolici connessi.

Compensare questo deficit di testosterone negli uomini cosiddetti maturi ha sicuramente benefici effetti e può risolvere alcuni dei sintomi fastidiosi, prima descritti, ma non si conoscono ancora perbene i potenziali effetti collaterali di questa terapia quando viene somministrata per un lungo periodo di tempo.

Il lavoro ora pubblicato, di tipo prospettico, osservazionale, longitudinale, cerca di aprire un orizzonte in questa direzione attraverso lo studio preciso ed attento di un gruppo di 261 uomini, con un’età media di circa 60 anni, ipogonadismo, disturbi dell’erezione e sindrome metabolica da insulino-resistenza, trattati con testosterone undecanoato a lento rilascio, somministrato per via intramuscolare per un periodo di tempo piuttosto lungo.

La ricerca ora pubblicata sembra essere arrivata a queste conclusioni: il trattamento a lungo termine con del testosterone undecanoato ha migliorato in modo significativo tutti i sintomi negativi come l’obesità (peso corporeo, circonferenza addominale, indice di massa corporea), ha ridotto il colesterolo totale, i trigliceridi, la glicemia nel sangue e la pressione arteriosa anche oltre i 5 anni di verifica osservazionale.

Il testosterone sembra pure migliorare la risposta sessuale e le relative erezioni di questi maschi, il tono muscolare e i dolori articolari. Tutto questo ha naturalmente contribuito anche ad un miglioramento generale della loro qualità di vita.

Altro dato interessante che si è osservato è che non si sono trovate evidenze e correlazioni significative tra questa terapia a lungo termine con testosterone ed un aumento del rischio di insorgenza di un carcinoma della prostata.

Dati tutti positivi da meditare e da ben considerare quando si presentano quadri clinici simili in uomini “stagionati” e non più in “tenera” età.

 

Fonte: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/jsm.12523/abstract

Per avere più informazioni: 

https://www.medicitalia.it/minforma/andrologia/229-la-menopausa-dell-uomo-esiste-l-andropausa.html

 

Data pubblicazione: 22 aprile 2014

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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2 commenti

#1
Ex utente
Ex utente

E' sempre un piacere leggerla Dott. Beretta.
Comunque, a mio parere, c'è troppa ignoranza su questo tema, sia da parte dei medici che spesso demonizzano a priori determinati trattamenti ormonali, sia da parte degli uomini che soffrono di problemi legati ad un deficit androgeno.
Penso che la pratica medica abituale ed attuale, sia prescrivere il solito viagra senza preoccuparsi di verificare il livello ormonale del paziente.

#2
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile lettore,
purtroppo le sue osservazioni sono molto vicine all'attuale situazione clinica, vissuta da molti pazienti ogni giorno, e difficilmente non sono condivisibili.
Un cordiale saluto.

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