Dietro un'astensione sessuale: isolarsi di fronte ad una presunta malattia dei genitali

luigilaino
Dr. Luigi Laino Dermatologo

Riporto un mio pensiero rispetto ciò che osservo in molti pazienti - soprattutto uomini - che hanno o pensano di avere una malattia sessuale (trasmissibile o non trasmissibile)

Spessissimo, secondo una personale esperienza (mi preme specificare che non riporto alcun dato metanalitico né studi randomizzati su campioni, ma questo è anche lo spirito del Blog, raccogliere le idee personali e le esperienze maturate sul campo) questi pazienti dopo il colloquio con lo Specialista, riferiscono di "astenersi da tempo" da ogni rapporto sessuale - soprattutto con il/la partner fissa per due motivi:

- astensione sessuale per paura di trasmettere qualcosa al partner (il timore e la fobia delle Malattie sessualmente trasmissibili)

- isolamento sessuale rispetto ad una presunta malattia dei genitali (il timore di avere una grave malattia - dal lichen sclerosus ai tumori dei genitali a tante altre forme magari reperite "per immagini" proprio via intenet)

Potrei asserire con sufficiente approssimazione che i pazienti più giovani siano quelli ascrvibili al primo gruppo, mentre accade più di frequente di osservare pazienti più maturi appartenenti al secondo gruppo.

Spesso, le scuse per evitare un rapporto sessuale con il/la propria partner divengono croniche, finchè nella coppia si arrivi ad un "adattamento" e ad una "cronicizzazione" di questa situazione.

In entrambi i casi si può derivare un assunto:

Sicuramente questi pazienti hanno atteso molto prima di farsi controllare da uno specialista e questo può accadere anche per il timore di avere la conferma dei propri sospetti.

questo breve post quindi, non vuole addentrarsi nelle patologie specifiche, ma intende dare a chi lo legge, magari con un presunto problema di questo genere, sia esso ascrivibile a sé stesso sia al proprio partner un consiglio:

Parlare.

Parlare con chi vi è vicino se vi è possibile: con il vostro partner in primis, ma soprattutto con il proprio medico di fiducia;

E' proprio con questa figura professionale difatti, che è possibile chiarire i primi dubbi, le prime perplessità e farsi accompagnare in un percorso diagnostico importante.

A dispetto delle patologie, che a volte ci sono - più o meno importanti che siano e nella stragrande maggior parte dei casi - curabili  - bisogna pensare che più tempo si passa ad isolarsi di fronte a questo problema, meno tempo si ha per vivere serenamente e in piena cosapevolezza la propria vita a fianco di chi ci vuole bene.

 

Data pubblicazione: 14 marzo 2011

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