Amore o Umore - Sindrome bipolare e relazioni sentimentali

matteopacini
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze

Le persone umorali hanno tipicamente storie con ondate e risacche, in cui quel che prima sembrava la cresta dell'onda dopo è il detrito che scivola via verso il fondo. Un ciclo tipo fuoco e cenere, insomma. Le relazioni spesso cambiano, hanno battute di arresto o si raffreddano proprio perché l'umore cambia, viene meno il "mordente", che non era dato dal potere del partner, ma dal potere dell'umore. L'amore è umore, insomma, si potrebbe semplificare. In una canzone di Enrico Ruggeri questo cambiamento della prospettiva amorosa con il mutare dell'umore è riassunta in due semplici frasi contrapposte, nella variante di un ritornello. La canzone è "Speranza", e nel primo ritornello si dice "prenditi gioco di me ma dimmi che mi vuoi, come fossi la sola speranza che chiedi per te". La persona in fase eccitata si innamora, ma il suo amore ha sempre qualcosa di malinconico, come una consapevolezza della precarietà e della inconsistenza, e si capisce dal sarcasmo: l'amore è vissuto per gioco, ma non importa, è un gioco che appaga fin quando durerà la voglia e l'animo di sostenerlo. La persona euforica accetta anche la presa in giro, l'evidente mancanza di profondità o la presenza di interessi che non hanno a che fare con l'amore, ma in quella fase di appaga di questo, di essere voluto, desiderato, di crederci, anche per gioco. Questo capita specialmente in persone più adulte, o anziane: l'amore è fasullo ma lo si vive con traporto lo stesso, come se fosse vero, illudendosi di essere per qualcuno "la sola speranza" che chiede dalla vita. Quando l'umore si spenge, finiscono le smanie, gli ardori, e allora si richiede invece qualcuno che badi a noi, che si occupi di noi senza chiedere spiegazioni o pretendere prestazioni di nessun tipo. Allora il ritornello diventa "Prenditi cura di me, non dirmi che mi vuoi", come nella seconda parte della canzone. Prenditi gioco quando sono euforico, prenditi cura quando sono depresso. Così succede al bipolare, che purtroppo invece si ritrova ad essere abbandonato e trascurato da partner che effettivamente si sono "presi gioco" di lui o di lei. Peccato che non ci siano sempre due metà, una buona per l'euforia e l'altra buona per l'umore basso. Le relazioni amorose dei bipolari sono spesso cicli di illusione/delusione, in cui la persona soffre per la presa in giro che improvvisamente diventa "pesante", dopo essere stata un gioco che sembrava però più valido della realtà.

In queste circostanze la persona dovrebbe rivolgere questo sguardo a sé, lasciando perdere la visione dei suoi cambiamenti come provocati da fuori. A prendersi gioco di sé è stato innanzitutto un umore, che prima gioca al rilancio, poi al ribasso. Se errore c'era, il seme era nella fortuna, e non nella sfortuna. L'euforia contiene il presupposto della depressione, proprio per il suo giocare sulla realtà, il suo falsare le carte che poi non torneranno all'ultima mano.

http://www.youtube.com/watch?v=e2HsqFcktJs

Data pubblicazione: 05 agosto 2011

Autore

matteopacini
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1999 presso Università di Pisa.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Pisa tesserino n° 4355.

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1 commenti

#1
Ex utente
Ex utente

Raccontami di te, se hai voglia ancora di parlare,
un po' di verità stasera non può farmi male,
aiutami così almeno a non dimenticare
la vita che cos'è, raccontami, raccontami di te,
di come riesci a respirare
questi giorni soffocati dalla solita allegria,
vuoti a perdere sui prati, che la gente butta via,
questo tempo senza tempo, che non ci accarezza mai,
dentro a un labirinto di cemento, questa fabbrica di eroi.

Raccontami di te, da quando mia hai lasciato solo,
soffrendo più di me, spiccando il volo verso un'altra te,
teneramente forte come sei, insegnami a non vergognarmi mai
d'innamorarmi dell'amore.

Raccontami di te, se sei riuscita a perdonare
tuo padre che non c'è, non piangere, raccontami di te,
di come riesci a sopportare

questi eterni fallimenti di ogni splendida utopia,
la processione dei rimpianti, nel freddo dell'ipocrisia,
questo vivere aspettando che qualcosa cambierà,
in questo indifferente girotondo, oltre questa libertà!
Raccontami di te, adesso che ti sei sposata,
di quanta vita c'è in quel bambino che assomiglia a te,
perdutamente bella come sei da questo sogno non svegliarti mai,
lo sai quanto ti voglio bene!

La tua felicità è un treno in corsa verso il mare,
tu vivila per me, amore mio, raccontami di te.


Leggendo questo articolo, sono stata indotta a chiedermi cosa realmente dovrebbe essere l’Amore …
A tutti sembra di averne un’idea, di conoscerlo, ma se ci pensiamo un secondo di più vediamo che è difficile da identificare correttamente, da descrivere nella sua autenticità e forse troppo spesso lo confondiamo con altro.
Per meglio comprendere questo articolo ci servirebbe, come dire, un termine di paragone: una definizione inequivocabile di questo sentimento.
Visto che le descrizioni poetiche, prese anche dalle canzoni (come insegna il nostro caro Dr. Pacini ) sono quelle meglio riuscite, vorrei proporre anche a voi un ascolto di questa canzone di Marco Masini intitolata “Raccontami di te” , che mi sembra rispondere appieno alla domanda che mi sono posta, e che descrive l’Amore in tutta la sua purezza.
- Innanzitutto il sentimento che pervade questa canzone è concentrato sull’oggetto dell’amore e non sull’innamorato stesso, come si nota già dalla prima riga, in cui anche in una propria richiesta, si mette in primo piano (Raccontami di te) l’amata ed è quindi contrapposto all’egocentrismo.

- “Se hai voglia ancora di parlare” sta ad indicare un amore incondizionato.


- “Da questo sogno non svegliarti mai” è il desiderio del bene e della felicità dell’altra persona anche a costo di rinunciare alla propria. È contrapposto all’egoismo.
- Il desiderio di autorealizzazione dell’innamorato è dolcemente sfumato in un tentativo di far coincidere la propria vita con quella dell’altra persona, di identificarsi in un modo nell’altro con lei e con la sua vita allo scopo di condividerne la felicità senza intaccare il suo volere. E’ rispetto.

A differenza di tutto questo, un “amore euforico” è un qualcosa di costruito ed inconsistente ( quello vero esiste di per sé ed è spontaneo), è egocentrico ed egoistico.
- Da questa canzone emerge il coraggio di vivere l’Amore anche in una condizione indesiderata.
Lo si legge già nella seconda riga come intenzione di vivere comunque la realtà (anche se dolorosa).
In un “amore euforico” lo si vuole vivere per provare una gioia dovuta ad un’illusione.
Il resto della canzone si commenta da sé, io ho voluto solo mettere l’accento su alcuni aspetti che contrastano con quelli del falso amore.
Masini in più ci regala anche un esempio: i figli della donna della canzone vengono quasi contemplati per somigliare alla madre, diventando forse anche loro oggetto del suo amore anche se sono stati concepiti con un altro uomo. L’Amore puro non dovrebbe essere neanche gelosia.
Sembra una canzone triste se non straziante per la non corrispondenza di questo splendido sentimento destinato all’unilateralità che porta quasi ad avere pena per l’amante, ma secondo me non lo è perché il tema centrale è proprio l’amore che tutto è meno che sofferenza. Il cantante infatti lo identifica con la vita (“aiutami così almeno a non dimenticare la vita che cos'è, raccontami, raccontami di te”) o almeno con qualcosa che lo mantiene in vita o per cui valga la pena di vivere.
E forse per amare veramente qualcuno, bisogna prima “innamorarsi dell’amore”.
Non ci resta che ascoltare questa canzone e sognare insieme un sentimento come questo … (Magari ricambiato!!!) e riflettere.




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