I preliminari della separazione e la separazione

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Quando una coppia va in contro ad una crisi coniugale, questa solitamente non insorge come un fulmine a ciel sereno, ma tutta una serie di "preliminari della separazione" erano già chiari e visibili, anche se non adeguatamente decodificati ed attenzionati

Quando una coppia precipita nel baratro della separazione, questo avvenimento non è quasi mai un fulmine a ciel sereno, ma solitamente viene preceduto da tutta una serie di segnali abbastanza chiari ed inequivocabili, che preannunciano l’imminente crisi o processo separativo.

Molti sono i segnali che testimoniano la sofferenza in una coppia: umori, malumori, prolungati silenzi, arrabbiature, grida, spalle girate pur rimanendo sempre nello stesso letto, addormentamenti sempre più in differita temporale, camere e cuori separati.
I figli, la casa, i non trascurabili impegni economici, spingono la coppia a rimanere insieme, facendo finta di non ascoltarsi e non ascoltare il malessere che serpeggia dentro ognuno di loro.

E’ spesso un malessere cupo, sordo, nutrito da dispetti e disprezzi taciuti, una sorta di “sincronia triste” e spesso immobile. La vita sessuale della coppia, nel tempo, intimità dopo intimità ed arrabbiatura dopo arrabbiatura, diventa sempre più scadente, fino alla sua totale estinzione, a volte protratta anche per anni.
Alla sessualità inesistente, spesso si unisce anche una riduzione della comunicazione verbale di tipo emozionale a favore di una comunicazione di servizio, con tutta una serie di informazioni riguardanti cose concrete, i figli, cose da fare, ecc. ecc..

Dire con chiarezza cosa viene prima e cosa dopo, non è affatto semplice, solitamente la coppia inizia a perdersi di vista sul piano affettivo e di conseguenza ne risente la sfera della sessualità, così come talvolta è vero il contrario, una sessualità disfunzionale non affrontata e curata, porta la coppia verso possibili mareggiate matrimoniali.
I malumori ed insofferenze dilagano in tutte le stanze della vita della coppia ed anche il dialogo, diventa più una punizione che un reale scambio tra i partners.

Le verbalizzazioni cambiano contenuto velocemente, da tiepide e quasi inesistenti, diventano aggressive, minatorie, ricattatorie, con toni sempre più esacerbati ed offensivi.

Le abitudini della coppia in crisi cambiano e lentamente si trasformano; avviene un incremento di assenze sempre più prolungate da casa, un investimento emozionale nei confronti del lavoro, che lentamente, ma costantemente diventa una sorta di “intimità sostitutiva”, divenendo fortemente erotizzato e sostitutivo di “altro”, così lo spazio di qualità da dedicare alla vita di coppia, tenderà a ridursi con modalità preoccupanti ed esponenziali.

La vita virtuale diventa spesso una dolce compagnia, per lenire frequenti solitudini mascherate, mal celate e tenute in vita dal malessere di fondo e dall’incapacità nel prendere una decisione.

La tecnologia con le sue seduzioni, spesso conferisce l’illusoria sensazione di potersi sottrarre all’infelicità, alla mancanza d’amore dell’altro, della reale dimensione di appagamento psico-corporeo.

Alcol, cibo, droghe reali o virtuali, sembrano compensare la mancanza di emozioni.
La dimensione odierna pullula di coppie totalmente scompaginate sul piano affettivo-emotivo, ma “tristemente unite” nel silenzio e nella dimensione degli obblighi, che si stordiscono di tantissimo altro, piuttosto che incontrarsi con i loro reali bisogni.

Compaiono gli amanti, dalle avventure sessuali senza trasporto alcuno, aventi come unico scopo quello di lenire la paura dell’invecchiamento o della morte, alla nascita di vere e proprie “relazioni satellite”, amori paralleli, che nutrono autostima, narcisismo, psiche e, paradossalmente lo stesso matrimonio instabile.

 

Quali sono le reali motivazioni per cui la coppia, già “separanda sul piano psichico”, decide di rimanere insieme?

Motivazioni concrete, simboliche, paure, ansie per il futuro, figli, cos'altro?

il senso del dovere, spesso contribuisce a  mantenere la coppia unita, segue l’educazione ricevuta, evitare un dolore ai genitori, figli, amici, incita la coppia alla finzione, al falso sé; strategie confusive, ma funzionali alla recita a copione, si intersecano con elementi di realtà, quali mutuo, figli, casa ecc..

Una lotta perenne tra il principio del piacere e quello del dovere, amplificata e ben nutrita da tantissime altre difficoltà concrete.
Se una coppia è ormai diventata il “luogo del disadorno psichico”, il luogo dell’acredine, dell’infelicità, del silenzio dei sensi, dell’assenza dell’altro pur nella presenza, quanto conviene rimanere ancora coppia?

Spesso, l’unica strada per poter fare chiarezza, è rappresentata dalla possibilità di una  consultazione psicologica: setting protetto, riservato ed in totale assenza di giudizio, deputato all’ascolto ed alla decodifica delle problematiche, conflittualità e pieghe psichiche della coppia.

La psicoterapia di coppia, nel caso in cui la coppia lo desiderasse e ne comprendesse l' utilità, rappresenta la strada verso la chiarezza e magari una possibile riconciliazione o serena separazione, senza le conseguenti manipolazioni nei confronti delle coniuge e dei figli.

Coppie immobili nel silenzio, coppie separate in casa, dopo le consultazioni, decidono di guardarsi dentro e quando non vi sono più margini per un possibile recupero, la separazione, sebbene dolorosa e destabilizzante, diventa l’unica strada possibile per riprendersi la propria vita.

 

La separazione, dal dolore all’elaborazione

La fine di un rapporto è tra gli eventi più dolorosi e destabilizzanti che l’essere umano possa sperimentare, è al pari livello di un lutto, rappresenta infatti il crollo psichico,un lutto, la fine di un “aspetto psicologico”, relativo al vivere in coppia, che lentamente, entrambi i partners avevano costituito. L’identità, durante le faticose tappe della vita, va incontro a numerose ristrutturazioni: dall’adolescenza, dall’inizio della vita di coppia alla nascita del primo figlio, una malattia invalidante, degenerativa oppure una separazione, un divorzio.

Quando due partners decidono di vivere insieme, affrontano una mediazione, un adattamento al vivere in coppia, uno accanto all’altro. Si inizia quindi a condividere la propria vita con un individuo che prima di allora era un perfetto sconosciuto, tutto questo comporta una ristrutturazione di personalità.

Durante la separazione, quando comincia il doloroso processo separativo, inizia parallelamente una sorta di destrutturazione di personalità, soprattutto da parte del partner meno attento a cogliere i segnali di mareggiata e che continua a vivere ignaro nell’illusione dell'amore.

La maggior parte delle coppie, soprattutto quando si parla di primi matrimoni, si formano sulla base di scelte inconsce, spesso non aderenti alla realtà, scelte che soddisfano il bisogno di allontanarsi da casa, di diventare adulti e genitori, il potenziale partner diventa quindi solo un mezzo attraverso il quale realizzare questo desiderio.

Molte coppie si scelgono, sperando poi che l’altro magicamente cambi, si modifichi, in funzione dell’amore, della pazienza per la vita comune, ma questo spesso non avviene e l’illusione d’amore, si trasforma nel tempo in una catastrofica scoperta di solitudine estrema.

Il malessere che da inizio al processo separativo, inizia non solo quando la coppia si è formata sulla base di una “collusione di bisogni”, ovvero quando i partners si sono scelti, in funzione di "scelte proiettive", di desideri inconsci, ma anche quando la fatica del vivere quotidiano ed il disinvestimento del legame d’amore, portano poi a non concimare ed innaffiare più il giardino dell’amore, del legame, lasciandolo in balìa delle intemperie e delle seduzioni della vita.

I protagonisti del legame, in realtà hanno smarrito la dimensione della cura, dell’accudimento, della creatività di gioco, della sessualità creativa, della magia, spezie necessarie all’amore ed al progetto d'amore.

Le varie tappe simboliche della vita, gli svariati giri di boa, i figli che crescono, la paura di invecchiare e della morte, aprono la strada al “nuovo”, all’altro, alla speranza che la vita non sia ancora finita.
Le relazioni “altre” dal matrimonio, a volte paradossalmente rinforzano il legame, regalando vita emozionale e sessuale fuori dalle rassicuranti mura domestiche, altre volte invece avviano il processo separativo, che era lì immobile ed in sordina e che aspettava solo una possibile miccia per poter esplodere.

 

Bibliografia

  • “Illusioni d’amore” Jole Baldaro Verde Raffaello cortina editore 2012
  • Alberoni “Innamoramento ed amore” Garzanti Milano 1979
  • Jole Baldaro Verde “Donne, maschere ed ombre”Raffaello Cortina 1987
  • Jole Baldaro Verde “Identità sessuali, tra mito e scienza” Franco Angelo Milano
  • Psini “Contraccezione e desiderio di maternità” Feltrinelli 1975
  • Kaplan “Dare un senso al sesso” Feltrinelli 1982
  • Klein “Amore, odio e riparazione” Astrolabio 1969
  • Kaplan “I disturbi del desiderio sessuale “ Mondadori 1982
Data pubblicazione: 16 maggio 2013

Autore

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Laureata in Psicologia nel 1992 presso La Sapienza-Roma.
Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Sicilia tesserino n° 1048.

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