La chirurgia estetica delle palpebre: blefaroplastica superiore ed inferiore

claudiobernardi
Dr. Claudio Bernardi Chirurgo generale, Chirurgo plastico

Se correttamente indicata ed eseguita, la blefaroplastica corregge i difetti senza alterare le caratteristiche peculiari dell’individuo e produce un miglioramento che non rimane confinato solo nella regione oculare ma si estende in tutto il viso, donando un senso di freschezza e di ringiovanimento generalizzato

Introduzione

Un viso con lo sguardo appesantito e stanco, anche quando l’individuo è riposato, è la conseguenza diretta dell’eccesso di cute nelle palpebre superiori  e delle cosiddette “borse di grasso“, in particolare a carico delle palpebre inferiori.

La blefaroplastica è l’intervento chirurgico che consente di asportare le pliche cutanee in eccesso e  di correggere le  borse adipose, con l’obiettivo di  donare al paziente un aspetto più riposato, fresco e giovanile.

L’intervento non riesce ad eliminare completamente le rughe sull’esterno dell’occhio (zampe di gallina), specie se molto accentuate, ma esse appariranno sicuramente meno evidenti dopo la distensione della pelle. Eventuali trattamenti medici specifici per le rughe perioculari potranno essere effettuati successivamente all’intervento chirurgico.

 

Esame obiettivo

Nella palpebra superiore possiamo osservare eccessi cutanei di vario grado. Nei casi iniziali, compare una piega di cute che sovrasta il solco  e la paziente riferisce di avere qualche difficoltà nel truccarsi; successivamente si può arrivare alla vera e propria scomparsa del solco palpebrale, fino al caso in cui la cute è così abbondante che con il suo peso ostacola il sollevamento della palpebra superiore.

In questi casi, soprattutto la sera, l’individuo riferisce di provare sollievo allorché alza il sopracciglio con le mani. Mentre nel primo caso l’intervento chirurgico migliora l’aspetto estetico, nel secondo assume il carattere di una vera e propria operazione correttiva, necessaria a riportare la normalità ed a migliorare la qualità di vita.

Tra i vari elementi da valutare durante l’esame obiettivo, è importante saper riconoscere un’eventuale ptosi palpebrale e controllare la tonicità del muscolo orbicolare, in modo da poter associare alla blefaroplastica estetica eventuali trattamenti correttivi.  

 

Note di tecnica chirurgica

La blefaroplastica superiore si esegue generalmente in anestesia locale   e, se associata a quella inferiore, si preferisce praticare anche una blanda sedazione anestesiologica. L’intervento chirurgico viene condotto in sala operatoria, ove vengono sempre attuati tutti i mezzi necessari per garantire la massima sicurezza, è di tipo ambulatoriale e dopo qualche ora è possibile tornare a casa.

Nella palpebra superiore, l’eccesso cutaneo da asportare deve essere valutato e disegnato pre-operatoriamente, così da effettuare una correzione adeguata ma non eccessiva (Foto 1).

 

Alcune manovre chirurgiche come la rimozione del tessuto adiposo in eccesso delle borse mediali e laterali vengono eseguite praticamente di routine, mentre se necessario si possono effettuare trattamenti chirurgici più specifici, come la correzione di ptosi della ghiandola lacrimale, la creazione del solco palpebrale o altre. (Foto 2-3)

Foto 2

Sopra: Preoperatorio - a livello della palpebra  superiore  si nota  una plica cutanea eccessiva che copre il solco palpebrale e poggia sulla base delle ciglia, causando pesantezza dello sguardo.

Sotto: Postoperatorio - la paziente dopo blefaroplastica superiore ha riacquistato uno sguardo più naturale.

Foto 3

Sopra: Preoperatorio - marcata plica cutanea superiore , più accentuata a sinistra

Sotto: Postoperatorio - la paziente dopo una semplice blefaroplastica superiore ambulatoriale ha uno sguardo luminoso.

 

Nella palpebra inferiore si sceglie la tecnica adeguata per la risoluzione dei problemi del singolo paziente, mediante lembo muscolare o l’approccio trans-congiuntivale oppure la tecnica del doppio lembo cutaneo-muscolare .
Quest’ultima, modificata da l’Autore, anche se tecnicamente più complessa, ci consente non solo rimuovere eccessi di cute e di borse adipose, ma anche ridistribuire la cute residua, distendendola adeguatamente.

Foto 4 e 5

Sopra: Preoperatorio - scomparsa del solco palpebrale superiore, borse adipose inferiori e ipertrofia del muscolo orbicolare inferiore con effetto “rigonfiamento” del bordo palpebrale.

Sotto: Postoperatorio - la paziente dopo blefaroplastica superiore ed inferiore, con creazione del solco superiore. Inferiormente si noti l’effetto migliorativo della ridistribuzione cutanea, mediante la tecnica del doppio lembo cutaneo-muscolare.

 

Nelle prime 24 ore dopo l'intervento compare  un certo gonfiore, accompagnato quasi sempre da ecchimosi, ma in genere non c’è dolore. E’ normale una modesta lacrimazione che scompare rapidamente. Le suture vengono rimosse precocemente (3–5 giorni).

L'edema e le ecchimosi scompaiono gradualmente in una settimana. I pazienti possono riprendere rapidamente, ma gradualmente, le normali attività. Nel primo mese, è opportuno evitare attività fisica intensa, sportiva ed esposizione al sole. Le cicatrici residue, quasi sempre impercettibili, sono all’interno del solco palpebrale superiore e nel bordo ciliare inferiore.    

 

Discussione e conclusione

E’ indubbio che lo sguardo lascia trasparire i particolari stati d’animo dell’individuo ed è estremamente importante nella vita di relazione. Correggendo  i difetti estetici e funzionali della regione palpebrale con l’intervento di blefaroplastica, il chirurgo plastico restituisce ai pazienti un aspetto normale, coerente con la condizione di riposo o con l’età.

Sempre più spesso alla blefaroplastica vengono associati altri interventi chirurgici come il lifting cervico-facciale o il rimodellamento della punta nasale, trattamenti mini-invasivi come il lipofilling oppure procedure di medicina estetiche complementari come peeling, filler, tossina botulina o altri.

In conclusione, se correttamente indicata ed eseguita, la blefaroplastica superiore ed inferiore corregge i difetti senza alterare le caratteristiche peculiari dell’individuo e  produce un miglioramento che non rimane confinato solo nella regione oculare ma si estende in tutto il viso, donandogli un senso di freschezza e di ringiovanimento generale. (Foto 6-8)

Foto 6 e 7


Sopra: Preoperatorio - paziente con eccesso cutaneo e borse adipose responsabili dell’effetto “protusione” del bulbo oculare.

Sotto: Postoperatorio - dopo blefaroplastica superiore ed inferiore, si noti lo sguardo più aperto, la correzione dell’effetto “protusione” del bulbo e la cute più levigata.

 

Foto 8

Sopra: Preoperatorio - scomparsa del solco palpebrale superiore, marcate borse adipose  superiori ed inferiori.

Sotto: Postoperatorio - la blefaroplastica superiore ed inferiore ha regolarizzato la regione orbicolare, dando maggior luminosità a tutto il viso.

 

Pubblicazioni dell’autore:

  • Blefaroplastiche complesse: valutazioni preoperatorie“. Rivista Italiana di Chirurgia Plastica, vol. 24 supplemento, 401, 1992.
  • La versatilità del lembo cutaneo nella blefaroplastica inferiore: revisione della casistica”. Atti 45° Congresso Nazionale S.I.C.P.R.E. Perugia, 14/17 Ottobre, 1996.
  • Trattamento chirurgico della blefaroptosi: nostre esperienze“, Atti Congresso S.I.C.P.R.E. Ancona 1994.
  • Blefaroplastica inferiore: nostre indicazioni di tecnica“. Atti Congresso S.I.C.P.R.E. Ancona, 1994.
  • Treatment of orbicolaris oculi muscle hypertrophy in lower lid blepharoplasty”. Aesth Plast Surg 22:349-351, 1998.

 

 

Data pubblicazione: 20 settembre 2014

Autore

claudiobernardi
Dr. Claudio Bernardi Chirurgo generale, Chirurgo plastico

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1981 presso roma.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 31438.

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