Eliminare i capillari (Teleangectasie)

luciopiscitelli
Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale

La scleroterapia rappresenta a tutt'oggi il metodo di scelta per la terapia dei capillari (teleangectasie). Vengono illustrati i principi della metodica ed i risultati ottenibili.

Vene indesiderate degli arti inferiori, conosciute dai medici come teleangectasie o varicosità superficiali, sono capillari della pelle dilatati. Questi con il tempo possono diventare antiestetici e possono provocare un dolore sordo dell’arto dopo una prolungata stazione eretta.

La scleroterapia e la microscleroterapia sono tecniche di iniezione di una specifica soluzione in questi vasi (piccoli capillari o più voluminose vene varicose), usando un piccolo ago sottile, ancora più esile di quelli comunemente impiegati per la somministrazione dell’insulina.

La soluzione irrita e distrugge lo strato interno del vaso sanguigno così che esso non è più in grado di trasportare il sangue. L’organismo ripara poi questo minimo danno con un impercettibile tessuto cicatriziale; tutto ciò non danneggia la circolazione, anzi la migliora eliminando la vena malata e non più necessaria. Per una particolare area di teleangectasie possono essere necessarie varie iniezioni. La procedura è praticamente indolore. Ogni zona da trattare generalmente richiede da una a tre sedute.

In ogni seduta possono essere trattati da 10 a 40 capillari, compatibilmente con le dosi massime di farmaco da somministrare. La durata totale del trattamento non è quindi facilmente prevedibile e dipende dal numero delle zone da trattare, dalla loro estensione e dalla risposta individuale, che è molto variabile.

Le teleangectasie infatti scompaiono in un periodo di tempo molto variabile da soggetto a soggetto e a seconda del farmaco che è più opportuno utilizzare: a volte anche immediatamente, a volte tra due settimane e sei mesi. Lo scopo è quello di ottenere un miglioramento del 75-90 %. Le recidive possono comparire dopo un periodo di 1-5 anni; questo trattamento infatti non impedisce la comparsa di nuove teleangectasie.

La maggior parte delle persone sottoposte a scleroterapia andrà incontro a guarigione o per lo meno otterrà un notevole miglioramento. Circa il 10 % delle pazienti che si sottopongono a scleroterapia ottengono tuttavia scarsi risultati (“scarsi risultati” significa che i capillari non sono totalmente scomparsi o sensibilmente migliorati dopo sei sedute). In casi estremamente rari le teleangectasie possono peggiorare dopo la scleroterapia.

La scleroterapia, come ogni trattamento medico-chirurgico, può comportare effetti collaterali e/o complicazioni:

- intorno al vaso iniettato possono formarsi piccole bolle che si risolvono nel giro di un giorno o poco più;

- in rari casi possono comparire piccole macchie più o meno scure (come lentiggini) in prossimità del vaso iniettato; questo inestetismo (pigmentazione) si risolve nell’ 80% dei casi entro tre - sei mesi; pochissime pazienti hanno pigmentazioni persistenti per più di un anno;

- nel capillare iniettato si forma spesso un piccolo coagulo, che viene spontaneamente riassorbito; tale fenomeno può a volte assumere maggiore evidenza e durata, soprattutto se le calze elastiche consigliate non vengono indossate con assiduità;

- In meno dell’ 1 % delle pazienti che si sottopongono a scleroterapia può comparire una piccola ulcerazione sul luogo dell’iniezione, che guarisce lentamente nel giro di 30-60 giorni;

- In casi assolutamente eccezionali possono verificarsi reazioni allergiche nei confronti dell’agente sclerosante, di solito lievi; episodi estremamente rari di reazioni più gravi, anche mortali (anafilassi), vengono riferiti in letteratura. Tali reazioni tendono per lo più a manifestarsi in pazienti con anamnesi di farmacoallergia nota. I farmaci attualmente impiegati (Polidocanolo, Sodio tetradecile solfato) sono tra i più sicuri da questo punto di vista.

Esistono metodiche alternative alla scleroterapia, ma, allo stato attuale delle conoscenze, meno valide o convenienti:

Trattamento laser: metodica sicuramente valida se ben realizzata, trova applicazioni limitate soprattutto a causa dell’alto costo e della scarsa diffusione degli apparecchi effettivamente dotati di caratteristiche appropriate per questa specifica indicazione (esistono diversi tipi di laser per la cura di malattie diverse) e per il relativo elevato costo delle sedute. Non tutti i capillari sono ugualmente sensibili a questo trattamento e alle diverse apparecchiature. Il suo utilizzo non è indolore, né scevro di possibili inconvenienti (depigmentazioni, piccole ustioni). E’ sicuramente indicato nei soggetti allergici, per il trattamento dei sottili vasi del volto e per i vasi che non rispondono al trattamento iniettivo.

Elettrocoagulazione: questo metodo, ormai abbandonato, produce una distruzione non specifica dei vasi e della cute soprastante, determinando così un’alta incidenza di cicatrici.

Data pubblicazione: 13 marzo 2010

Autore

luciopiscitelli
Dr. Lucio Piscitelli Chirurgo vascolare, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1976 presso 2a FACOLTA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Napoli tesserino n° 13488.

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