Influenza suina 2009-2010: tiriamo le somme?

mariocorcelli
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista

Passata la prima ondata dell'influenza suina, è già tempo di tirare le somme? Secondo me no. Ha fatto flop la campagna vaccinale, ma fortunatamente anche il virus ha fatto flop, graziandoci, per ora. Ma in futuro?

Passata la prima ondata dell'influenza suina, è già tempo di tirare le somme?
Secondo me NO.

Vero, l'allerta lanciato dall'OMS si era trasformato in un ingiustificato allarmismo, anche grazie ai mass media, stampa, televisioni e internet.
Su internet i detrattori delle vaccinazioni in genere non si sono lasciati scappare la ghiotta occasione per parlare a sproposito dei vaccini, campando mai dimostrati pericoli legati ai conservanti e agli adiuvanti.

Gli operatori sanitari pubblici hanno di fatto boicottato la vaccinazione antinfluenzale, rifiutandosi loro per primi di farla su se stessi.

Si è aggiunta, in Italia, un ritardo nell'approvvigionamento e una disorganizzazione nella distribuzione del vaccino alle ASL.

Inoltre, l'epidemia è arrivata in netto anticipo rispetto alle previsioni, rendendo di fatto per molti soggetti ormai contagiati inutile la vaccinazione.

Dulcis in fundo, a confondere ancora di più l'opinione pubblica, anche da parte di esponenti autorevoli è stato adombrato il sospetto che dietro l'incentivazione alla vaccinazione ci fossero solo interessi economici.

Tanto rumore per nulla?

E' presto per dirlo e ve ne illustro i motivi.
Il mio MinForma "Vaccinarsi contro l'influenza: sì o no?" si concludeva con queste frasi:

"Bisogna anche considerare che un soggetto sano, quindi con uno stato immunitario ben funzionante, è in grado di guarire dall’influenza anche senza essere vaccinato"

e

"Io personalmente non mi sono mai vaccinato né lo hanno fatto le mie figlie, mia moglie sì; d’altra parte, se tutti volessero vaccinarsi, le dosi di vaccino immesse in commercio non sarebbero sufficienti.
Per concludere, conviene o no vaccinarsi contro l’influenza? Ciascuno deve decidere, in piena libertà, consultandosi con il proprio medico di famiglia, valutando l’effettivo rischio di contagio e di complicazioni…
"

Essendo stata la mia una posizione equidistante tra i fautori della vaccinazione ad oltranza e tra i suoi acerrimi detrattori, posso permettermi di tirare un bilancio oggettivo e sereno in quanto osservatore imparziale della vicenda.

Certamente la campagna vaccinale ha fatto "flop" per tutte le suddette ragioni, ma fortunatamente ha fatto flop anche il virus H1N1, perché ha provocato una influenza dal quadro clinico lieve, con basse complicazioni e bassa mortalità.

L'enorme stoccaggio di vaccini, costato alla collettività in Italia, più di 250 milioni di euro, che avrebbe dovuto garantire dosi per il 40% della popolazione, è rimasto in gran parte inutilizzato. E' stato uno spreco di soldi pubblici? Solo apparentemente.

L'epidemia ha dato forme cliniche lievi e il virus non è mutato; ma immaginiamo cosa sarebbe successo se il virus fosse mutato, se invece di dare forme lievi avesse cominciato ad un certo punto a dare forme più gravi e con alta mortalità, se vi fosse stata una successiva ondata di un virus mutato; in tal caso, l'enorme volume di vaccino stoccato sarebbe stato provvidenziale.

Io che sono sempre stato molto critico contro lo sperpero di denaro pubblico, devo dare atto che questa volta le Autorità Sanitarie hanno agito in maniera corretta, con le dovute cautele, ma dobbiamo ringraziare il virus che ha reso superflua la vaccinazione.
Meglio 250 milioni di euro spesi per niente piuttosto che avere migliaia di morti, se si fosse verificato uno scenario epidemico diverso.

Col senno di poi era impossibile prevedere che sarebbe andata così.
Coloro che lo dicevano fin dall'inizio parlavano a vanvera, ed ora cantano vittoria perché "il senno di poi" ha dato loro ragione; ma, credetemi, era impossibile prevedere che il virus non sarebbe mutato.
Chiunque abbia un minimo di conoscenza e di esperienza in fatto di virus sa bene che il comportamento dei virus, di qualsiasi virus, resta del tutto imprevedibile.

Detto questo, oltre ad avere perso un mucchio di soldi, è stata persa anche una buona occasione per immunizzare tante persone contro il virus H1N1; una campagna vaccinale, a volte, se apparentemente può servire poco nel periodo in cui la si fa, può servire per le future epidemie, aumentando il numero delle persone immuni.

Infatti, non sappiamo cosa potrà succedere in futuro; il virus H1N1 non se n'è andato per sempre, può darsi che un bel giorno torni a far parlare di sè, a dare nuove epidemie.
Non sappiamo, nel momento in cui dovesse tornare, come si comporterà, se da gentiluomo come nella scorsa epidemia o se da assassino feroce.
Non bisogna dimenticare che vi sono state epidemie influenzali che in passato di morti ne hanno fatto a milioni e che nulla può impedire che ciò avvenga ancora in futuro.

Ecco perché, quando si parla di vaccini, bisogna parlare a ragione veduta; molte persone, anche tra i medici, soprattutto quando il loro ragionamento è basato su pregiudizi al limite della filosofia, fanno solo pericolosa disinformazione.
Ma quello che è peggio, è mancata la fiducia del pubblico verso le Istituzioni ed il pericolo che tale mancanza di fiducia si ripresenti, come nell'aneddoto di "al lupo! al lupo!" nel caso che un domani si presenti veramente il lupo, cioè una epidemia influenzale per davvero micidiale.

Non voglio dire che non vi siano stati anche interessi di tipo commerciale, soprattutto nel promuovere la vendita di farmaci antivirali, che hanno una efficacia modesta e solo sintomatica, ma non si sono rivelati più efficaci di altri trattamenti sintomatici meno costosi e meno nocivi, come, per esempio, il paracetamolo.
Pare che anche altri rimedi del tutto inutili, come ricostituenti, mascherine e disinfettanti abbiano avuto vendite da record.

Purtroppo è questo il pericolo per il futuro; se la stessa disinformazione fosse stata possibile ai tempi della vaccinazione antipolio o antivaiolosa, oggi queste due terribili malattie farebbero ancora milioni di vittime.
Fortunatamente a quei tempi non esisteva internet, ma ciò non è una bella consolazione, perché internet è anche progresso, libertà, presa di coscienza, potente strumento di informazione ma, purtroppo, anche di disinformazione.

Per concludere, voglio dire che errori di comunicazione sono stati compiuti da più parti e, mentre noi si litigava sul vaccinarsi sì o vaccinarsi no, fortunatamente anche il virus H1N1 ha fatto flop, graziandoci per ora.
Con l'auspicio che non ne approfitti in futuro.

Approfondimenti

Data pubblicazione: 06 luglio 2010

Autore

mariocorcelli
Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1974 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 15857.

Iscriviti alla newsletter