Lo stress e disturbi gastro-intestinali

monicacappello
Dr.ssa Monica Cappello Psicologo, Sessuologo

LO STRESS E I DISTURBI GASTRO-INTESTINALI

L’intestino a causa di brusche sollecitazioni, pensieri inquietanti, preoccupazioni ripetute e arrabbiature di tutti i giorni, diventa ipersensibile. Questo aumento di reattività dell’intestino comporta contrazioni più intense della sua muscolatura, con la comparsa di dolori e diarrea. In alcune persone si verificano anche difficoltà digestive, senso di pienezza dello stomaco e pancia gonfia. Se l’apparato digerente viene sottoposto ad accertamenti specifici, non si riscontrano danni o malattie, ma solo un’alterazione del suo normale movimento (peristalsi). Questi fenomeni interessano tutto l’organismo (sudorazioni, palpitazioni, difficoltà nel dormire) e la psiche (ansia e crisi di panico).

Secondo una recente teoria elaborata da uno scienziato americano, Michael Gershon, l’intestino è come un “secondo cervello”, che elabora emozioni, smista informazioni e reagisce alle sollecitazioni dell’ambiente circostante. Secondo Gershon, stress e ansia alterano l’intestino e i disordini intestinali provocano variazioni del comportamento e dell’umore.

Quando si escludono cause organiche come il fumo, l’obesità, l’alcool, la sedentarietà, l’assunzione di antinfiammatori, si parla di DISPEPSIA FUNZIONALE, ovvero di una situazione non dipendente da cause organiche, ma da fattori stressanti che alterano la motilità dell’apparato digerente.

In conclusione, per evitare che le tensioni emotive finiscano col ripercuotersi in modo fastidioso sul proprio organismo, è importante analizzare il proprio modo di essere, di relazionarsi agli altri ed elaborare costruttivamente i molteplici stimoli esterni, ponendosi in atteggiamento positivo con la vita e con se stessi.

Data pubblicazione: 30 dicembre 2011

11 commenti

#1
Ex utente
Ex utente

Ho letto la scheda e mi ci sono ritrovato in pieno. Complimenti dottoressa! Ora vorrei sapere quale è la terapia da seguire per risolvere concretamente la DISPEPSIA FUNZIONALE: farmaci (e se sì quali)? psicoterapia (e se sì quale)? Situazioni come quelle descritte diventano invalidanti e quindi prima se ne esce e meglio è. La prego dottoressa, mi aiuti a trovare la soluzione.

#2
Dr.ssa Monica Cappello
Dr.ssa Monica Cappello

Gentile utente, per ciò che concerne un'eventuale terapia farmacologica, le consiglio di fare una domanda al medico di competenza (gastroenterologo), direttamente qui sul sito di MEDICITALIA. Per quanto riguarda l'aspetto legato alla causa psicogena, può essere utile un percorso psicoterapeutico, che aiuti a gestire meglio lo stress e l'ansia, con l'obiettivo di affrontare più serenamente le diverse difficoltà che quotidianamente possono presentarsi.

Cordiali saluti.

#3
Ex utente
Ex utente

Gentile dottoressa è proprio così io purtroppo per colpa dello stress lavorativo sto avendo seri disturbi ho perso peso pur mangiando eppure sto bene ovviamente ho fatto analisi e visite. L' intestino come dice Lei è un secondo cervello e io purtroppo non riesco a controllarlo. Ho provato ad andare da uno psicologo ma sono stata peggio, continuo a soffrire d' ansia a causa del mio lavoro. Non riesco ad abituarmi alle resposbilità che mi mette addosso il mio lavoro e soffro il non avere un buon rapporto con il mio superiore. Questo mi porta ansia continua e stress. Vorrei essere più serena ma non ci riesco e non sò perchè. Ha qualche consiglio ? Distinti Saluti

#4
Dr.ssa Monica Cappello
Dr.ssa Monica Cappello

Gentile signora, lei somatizza tutte le tensioni legate alle responsabilità lavorative, perchè probabilmente vive con il timore di non essere all'altezza delle aspettative che hanno i suoi datori di lavoro. Dovrebbe imparare a pensare in modo più positivo ed ottimistico, credendo maggiormente nelle sue capacità, cercando di sviluppare una più alta autostima. Lei afferma di essersi già rivolta ad uno psicologo, ma non ha visto miglioramenti. Forse non si era instaurato con questo professionista, un rapporto di fiducia, fondamentale per il buon esito della terapia.

Un saluto.

#5
Ex utente
Ex utente

Buongiorno Dr.ssa la Ringrazio per la Sua Risposta. Per quanto riguarda lo psicologo non è stato un problema di fiducia, ma un problema mio non riuscivo più. Tirare fuori quello che si ha dentro non è facile e con lui c'ero riuscita, il problema è stato che poi stavo male io. Anche lo psicologo mi disse che somatizzo troppo le tensioni del lavoro. Io sono consapevole delle mie capacità, nonostante tutto e tutte le responsabilità il mio lavoro mi piace, ma il cattivo rapporto ormai instaurato con il mio superiore che tra l' altro è una donna, è davvero pesante ed è peggiorato con il tempo. Provo tutti i giorni a dire a me stessa di essere più serena ma non ci riesco. Fino ad un anno fà potevo fare qualsiasi cosa, adesso invece mi sento sempre stanca e con poca voglia di affrontare il mondo esterno e il problema del mio peso mi sta diventando un problema per me stessa.
Saluti

#6
Utente 280XXX
Utente 280XXX

Dopo un periodo di due mesi molto difficili, conclusosi con il decesso del mio caro Papà, il mio intestino è impazzito (flautolenza, diarrea ) non risco più ad avere una vita normale, mangio poco e naturalmente perdo peso perchè vivo con il timore di avere scariche mentre sono fuori casa. Ho eseguito esami del sangue, delle urine e delle feci e per ultino una colonscopia con esiti tutti negativi. Cosa posso fare? E' difficile . Grazie

#7
Dr.ssa Monica Cappello
Dr.ssa Monica Cappello

Gentile utente, la perdita di una persona cara è forse l'evento più doloroso da vivere, per ognuno di noi. Lo stress scatenato da un lutto è sempre, per tutti, molto difficile da gestire, e può causare disturbi gastrointestinali fastidiosi, oltre a sintomi ansioso-depressivi. Ritengo possa esserle utile un supporto psicologico, per imparare ad elaborare il lutto.

Un saluto!

#8
Utente 334XXX
Utente 334XXX

Gentile Dr.ssa Cappello,
ho 27 anni e questa estate ho sofferto di dolori al colon, fatto analisi e radiografie da cui non è stato riscontrato nulla e perciò mi hanno dato come diagnosi quella della sindrome da colon irritabile. Sono una persiona ansiosa e stitica, e probabilmente l'imminente laurea e quello che ne consegue hanno fatto aumentare la mia ansia tantochè adesso ho dei dolori al petto.
Ho un problema legato al mio intestino: ogni volta che devo partire ( soprattutto aereo, ma anche pullman a volte) mi viene un forte mal di pancia e devo andare in bagno. La cosa strana è che stamattina è partita mia sorella per vacanza e io ho avuto gli stessi sintomi, come se dovessi partire io. Mi sa spiegare come mai ho somatizzato una situazione che non era mia? La terapia potrebbe aiutarmi a superare questi problemi?

#9
Dr.ssa Monica Cappello
Dr.ssa Monica Cappello

Gentile ragazzo, per poter dare una spiegazione a quanto accaduto, sarebbe necessario approfondire la situazione emotiva che sta vivendo, per comprendere meglio i pensieri che hanno portato il disturbo psicosomatico. Ritengo che un percorso terapeutico possa essere utile per imparare a gestire l'ansia, riducendo notevolmente i disturbi intestinali e i dolori al petto. Un saluto e buona giornata!

#10
Utente 316XXX
Utente 316XXX

Gentile dottoressa,
Sto attraversando una fase di stress acuto.
Sono molto spaventato di avere una malattia grave a causa di un dolorino alla schiena a sx sotto la scapola.
Ho lo stomaco chiuso, mangio poco e ho perso peso.
Non ho febbre né altri fastidi.
Secondo lei è "solo" ansia?
Il mio curante è fuori per un convegno e ho già preso appuntamento per lunedì

#11
Utente 444XXX
Utente 444XXX

Salve Dr.ssa, sono circa tre mesi, dopo un episodio violento di dissenteria con muco ecc ecc, che mi sto sottoponendo a controlli colonscopia ecc, ovviamente tutti negativi, eppure ad oggi ho ancora problemi a mangiare e ad andare di corpo, ho perso circa 7 kg che sul mio fisico gia piuttosto longilineo sono molti; ma la cosa che più mi preoccuppa è che in questo ultimo mese ho iniziato ad avere problemi alla vista, dopo una accurata visita oculistica con esami del fondo oculare tutti negativi , mi è stato riscontrato un astigmatismo ed ora ho gli occhiali, la domanda è , le risulta che un periodo di stress sfociato con i problemi che ho avuto possano determinare una varazione così significativa della vista in un solo mese ?
grazie saluti

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