Melatonina: sonni tranquilli e meno cancro alla prostata

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Buoni livelli di melatonina sembrano ridurre il rischio di contrarre un cancro alla prostata aggressivo.

Questo sembra emergere da uno studio presentato, in questi giorni a San Diego, in California, alla Conferenza Annuale dell’America Association for Cancer Research su Advances in Prostate Cancer, dal Dipartimento di Epidemiologia della Harvard School of Public Health di Boston.

La melatonina è una sostanza prodotta da una ghiandola posta alla base del cervello, l’epifisi, ha la funzione di regolare il ciclo sonno-veglia e viene sintetizzata esclusivamente in assenza di luce, infatti poco dopo la comparsa dell’oscurità notturna le sue concentrazioni nel sangue aumentano rapidamente e raggiungono il loro massimo tra le 2 e le 4 della notte per poi ridursi gradualmente fino alle prime luci dell’alba.


Struttura molecolare della Melatonina

La melatonina sembra giocare un ruolo importante nel modificare la produzione e il ruolo di altri ormoni che possono influenzare l’insorgenza di alcuni tumori, come quello al seno o alla prostata.

Dormire poco, problemi e patologie che determinano bassi livelli di melatonina sono associati a disturbi del ritmo circadiano e si può ipotizzare che tutto questo sia capace di scatenare patologie importanti, come appunto un tumore prostatico.


Ghiandola Pineale - Epifisi

I ricercatori americani ipotizzano che uomini che presentano più bassi livelli di melatonina nelle urine hanno un rischio di sviluppare un cancro prostatico aggressivo del 75% più alto rispetto a chi ha livelli di melatonina più alti.

Questi dati richiedono ancora naturalmente ulteriori studi e conferme sui reali rapporti tra tumore, durata, disturbi del sonno e livelli di melatonina ma indicano, già da ora, come è importante, per rimanere sani, dormire bene e mantenere un regolare ciclo sonno-veglia.

 

Fonte: http://www.urotoday.com/Prostate-Cancer/melatonin-may-lower-prostate-cancer-risk.html

 

Altre informazioni

  

Data pubblicazione: 24 gennaio 2014

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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25 commenti

#1
Dr. Riccardo Ferrero Leone
Dr. Riccardo Ferrero Leone

Grazie Giovanni per la segnalazione.
Prescrivo con soddisfazione la melatonina da molti anni per le sue numerose indicazioni generali e come coadiuvante nella terapia contro il cancro;
mi fa molto piacere che comincino ad arrivare evidenze ufficiali in favore della sua efficacia terapeutica, per i pazienti, e per i colleghi che hanno insistito per anni con determinazione sulla sua importanza.
Un caro saluto.

#2
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Caro Riccardo,
è l'ultima segnalazione ma molto significata e lanciata da una struttura famosa per le sue ricerche epidemiologiche.
Il mio messaggio positivo sulla melatonina poi si allunga ai corretti stili di vita che dovrebbero permetterci di invecchiare il meglio possibile.
Sempre un caro saluto.

#3
Ex utente
Ex utente

Non ho trovato scritto il nome del Professor Luigi Di Bella.
Sarà una svista di sicuro.

#4
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile lettore,
Luigi Di Bella con questa ricerca epidemiologica non ha nulla a che vedere!
Qui non è stato somministrato alcun farmaco od altro medicinale contenente la "melatonina di Di Bella"
Cordiali saluti

#5
Utente 335XXX
Utente 335XXX

L'articolo parla del ruolo della melatonina.
Se si sta parlando dei livelli della melatonina endogena non è per sola curiosità evidentemente, ma per le possibili implicazioni nella prevenzione e cura del tumore alla prostata, è questo che interessa alla gente, visto che qui si parla di medicina.
La "melatonina di di Di Bella" è pur sempre melatonina che viene usata nel metodo Di Bella a scopo di prevenzione e di cura (efficace nel mio caso)
Cordiali saluti.

#6
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile lettore,

forse sulla prevenzione possiamo discutere ma per la cura di un tumore della prostata con la melatonina lei sta prendendo lucciole per lanterna.

Il vero messaggio lanciato in questa news è: "Questi dati richiedono ancora naturalmente ulteriori studi e conferme sui reali rapporti tra tumore, durata, disturbi del sonno e livelli di melatonina ma indicano, già da ora, come è importante, per rimanere sani, dormire bene e mantenere un regolare ciclo sonno-veglia."

La "melatonina di Di Bella" è purtroppo una prospettiva, da un punto di vista clinico e scientifico, drammaticamente diversa che, le ripeto, nulla ha a che vedere con questo studio.

Cordiali saluti.

#10
Utente 335XXX
Utente 335XXX

Confermo la sparizione del mio commento dopo più di 12 ore di permanenza, segnalato dal utente Utente 302140.
C'era anche un filmato dove il prof. Di Bella illustrava le caratteristiche della melatonina.
Ci può cortesemente dire, dr. Beretta, il motivo di questa censura?
Cordiali saluti.

#11
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Alcuni utenti, in modo un pò truffaldino, vorrebbero utilizzare questa mia news per fare una scorretta pubblicità al metodo Di Bella.

Ribadisco che nel mio intervento non hanno trovato scritto il nome di Luigi Di Bella non per una mia svista ma perché in questo lavoro sarebbe stata una citazione fuori luogo.

Ribadisco pure che è scorretto pubblicizzare o citare a sproposito strategie terapeutiche non validate e che ancora non hanno superato tutti i normali e regolari controlli predisposti dalle varie comunità scientifiche e dalle autorità internazionali preposte a questa tipo di attività.

Con queste considerazioni finali invito chicchessia a non scrivere più, in questo mio blog, altri "messaggi promozionali" inutili e pericolosi sull'utilizzo terapeutico della melatonina, anche quella "particolare" che sembrava utilizzata dal Di Bella.

Poi, se qualcuno afferma di aver risolto il suo problema oncologico con il "metodo Di Bella", bene; consegni ai medici che lo hanno seguito tutta la documentazione relativa; saranno loro poi con una eventuale e relativa pubblicazione a comunicarlo a tutta la comunità scientifica, soprattutto agli organismi di controllo preposti, urologi compresi, interessati a studiare questa complessa e difficile problematica oncologica e confermare le relative terapie ed gli eventuali risultati ottenuti.

#14
Ex utente
Ex utente

Gentili dottori e gentili utenti,

vogliate scusarmi se mi permetto. Ho letto la discussione e, riguardo alle risposte riportate, ci sono 30 persone che hanno fornito la documentazione clinica e 16 persone che hanno "superato" i criteri di valutazione, tanto che ne è uscita una pubblicazione proprio di recente. Questo è il link con tutti le caratteristiche di quella pubblicazione:

http://beatingcancercenter.com/2012-11-24-22-46-43/medical-reports/scientific-publications/466-prostate-cancer-study-on-16-patients.html

Cosa ne pensate? Al di là del basso IF di NEL, anche se questo è di interesse relativo se non scarso visto che l'Australia da 4 anni ha abolito l'IF come fattore di merito, come oltremodo riportato sullo stesso sito con tutta la documentazione alla "San Francisco Declaration" (nota numero 1, l'unica presente).

#17
Utente 335XXX
Utente 335XXX

Scusi se insisto a commentare (forse inutilmente) ma voglio segnalare uno studio sulla melatonina pubblicato sul International Journal of Molecular Sciences e che ha raggiunto in poco tempo 1.600 download su 1.800 visualizzazioni dell'abstract.
http://www.mdpi.com/1422-0067/14/2/2410

#18
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentili lettori,

consiglio, se ben motivati ed attrezzati culturalmente e scientificamente, a leggere la corposa sintesi del collega Catania; al "Utente 326209" invece consiglio l'attenta rilettura della sintesi sulle conclusioni del lavoro (tutto ancora da vagliare)"pro Metodo di Bella", da lui inviato e che riguarda questa strategia terapeutica ed indicata in presenza di un tumore della prostata:

"CONCLUSIONS: This preliminary study shows that patients with early and advanced forms of prostate cancer, not previously treated by surgery and/or chemo-radiotherapy, can achieve a more than positive clinical benefit with the protocol foreseen by the Di Bella Method. Further clinical investigations are strongly recommended."

In sintesi si arriva solo a dire che :"Ulteriori ricerche cliniche sono fortemente raccomandate"!!!

E con ciò si chiude questa discussione specifica e complessa che per altro è fuori tema rispetto all'argomento trattato dalla mia news.

#19
Ex utente
Ex utente

Gentili dottori e genitli utenti,

mi sento un minimo in dovere di fare un paio di riflessioni.

La prima, il link a MedBunker. Quel sito presenta, in quel dossier, un certo numero di, chiamiamole, "irregolarità" e "decontestualizzazioni". Ne elenco solo due giusto per essere sintetico e per evitare polemiche sterili e inutili oltremodo fini a se stesse.

a) Quando viene illustrata, e descritta, la storia di una signora con tanto di screenshot ripresi da Facebook voglio far presente che conosco quella storia e la signora in questione venne ricoverata per frattura in seguito ad una caduta e non per un aggravio della patologia che si vuole fare intendere. Tant'è che ho suggerito ad un avvocato di far partire una denuncia attraverso i famigliari della signora. Cosa stiano facendo ora, però, non saprei.


b) La seconda, e questo è un mio "vanto" (se mi posso permettere in questo ambito la parola). Quando si fa una ricerca su un database la prima cosa da evitare sono le parole comuni e di tre lettere. Ad esempio "il", "con", "gli", "più" in Italiano e analoghe in Inglese (with, for, etc).

Un discorso a parte vale per "and", "or", "not" se, e solo se, vengono usate con opportuna sintassi in una espressione logica condizionale come operatori logici.

Questo per dire che non può contrapporre alla frase "somatostatin and cancer" che è riportata quasi sempre dal vostro collega Dr. Giuseppe Di Bella, la sua frase (quella del dossier intendo) "sex and cancer". Semplicemente perché la seconda (cioè "sex and cancer") fornisce una marea di falsi positivi. Lo stesso risultato, marea di falsi positivi, si avrebbe con la frase "sugar and cancer" e simili.

Diverso è il discorso "somatostatin and cancer" la quale da luogo ad un numero di risultati tali da avere pochissimi falsi positivi come potete facilmente verificare. Pertanto da questo punto di vista è sicuramente più corretta di "sex and cancer" e non paragonabile assolutamente ad essa perché "sex" è troppo generico ancorché di tre lettere e c'è l'uso improprio del termine "and"

Ma, c'è sempre un ma, anche nella frase "somatostatin and cancer" c'è l'uso improprio di "and" che nel modo indicato non è utilizzato come operatore logico nell'espressione condizionale nel senso di:

"Se nella ricerca c'è insieme somatostatina E cancro"

ovvero l'operazione logica "1 and 1 = 1", allora inseriscila come risultato della ricerca e passa alla successiva pubblicazione. Allora la corretta sintassi, volendo utilizzare in maniera corretta l'operatore logico AND in una espressione logica condizionale, il tutto dovrebbe essere scritto:

(somatostatin) AND (cancer)

Questo per dire che se si vuole continuare a linkare MedBunker liberi di farlo (siamo tutti grandi e vaccinati e ognuno è responsabile delle proprie azioni), ma che almeno qualcuno gli riferisse di rimuovere almeno queste due "incongruenze" perché chi ha scritto quel dossier dimostra di non saper fare le ricerche nel database di PubMed. Personalmente c'ho provato almeno tre volte a farglielo notare e sulla pagina FB e sul blog, ma mi ha segato (scusate il termine) tutte le volte il commento nel breve volgere di qualche secondo! Che devo dire, contenti loro...


Arriviamo alla seconda riflessione, che in realtà contiene due osservazioni, e per farla mi rivolgo direttamente a Lei gentile Dr. Beretta.

Prima osservazione. Lo so che le conclusioni sono quelle riportate, ma proprio per questo non pensa che sia, in ambito clinico, necessario un approfondimento in tal senso? Mi riferisco a considerazioni personali, ad una idea propria, quindi alla persona/cittadino Sig. Giovanni Beretta. Lasciamo stare tutto il possibile iter da seguire (consensi dei pazienti, eventuale comitato etico, etc).


Seconda osservazione. La melatonina "particolare" del Prof Luigi Di Bella altro non è, come ben sapete meglio di me, che "melatonina+adenosina+glicina" e questo per renderla solubile in acqua e quindi per permetterne la massima biodisponibilità nell'organismo. Se poi esiste un altro metodo ben venga, non sarò di certo a dirgli di no. Di sicuro quel metodo costa "2 penny" e personalmente la assumo da 2 anni a dosi di 10mg giornaliere. Oltremodo i lavori del Di Bella sulla melatonina vengono citati ancora oggi in diversi studi, l'ultimo il 9 gennaio scorso che richiama proprio la pubblicazione riportata dal gentile utente "335475".


Per concludere, scusandomi per la lunghezza del post, io mi sono sentito in dovere di riportare quste mie riflessioni. A voi la scelta se tenerlo o meno (il post intendo) e grazie per l'attenzione.

#24
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile utente,
vedo che non ha compreso i miei interventi a tutte queste "informazioni pro Di Bella" ma qui per l'ennesima volta ribadisco che: "Luigi Di Bella con questa ricerca epidemiologica, da me citata, non ha nulla a che vedere! Qui non è stato somministrato alcun farmaco od altro medicinale contenente la melatonina".
Poi altro discorso sono le possibili strategie terapeutiche oncologiche e naturalmente, anche come cittadino e persona, sono interessato a tutti gli approfondimenti possibili ed immaginabili ma senza inutili forzature miracolistiche o spot pubblicitari fuori tema, sollevati per altro in altri contesti o dibattiti scientifici.
Ancora cordiali saluti.

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