Come si calcola il rischio reale per il tumore al seno

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
@marina sicily:
Tenuto conto che ho una mastopatia fibrocistica e degli esiti cicatriziali, oggi, dopo aver eseguito l'autoesame, mi è venuto un mezzo infarto perché tanto facile il mio seno non è. Anche lui è un seno fuori di seno, tanto che ho programmato una visita, ma se ne parlerà a fine mese... Me la sono cercata, forse, non lo so, ma ho fatto una ricerca sul motore del forum e mi è parso di capire che il dr Catania non è proprio favorevole a questa pratica...

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https://www.medicitalia.it/libri/senologia/120-conoscere-vuol-dire-prevenire.html

Questo e' un libretto che avevo scritto anni fa con la collaborazione di Paolo Veronesi.
Non e' raccomandabile l'autopalpazione quando, come nel suo caso, il seno diventa oggetto di una ossessione. Sono piu' I danni psicologici che i vantaggi.
Noi raccomandiamo non di imparare la tecnica dell'autopalpazione ma di imparare a CONOSCERE il proprio corpo a partire dal seno,

Staccando dall'idea di "andarsi a cercare un cancro". E' sufficiente per il seno la settimana dopo l'arrivo delle mestruazioni e nel corso della doccia spalmando il sapone con la mano a piatto o spalmando una crema.

https://www.medicitalia.it/libri/senologia/120-conoscere-vuol-dire-prevenire.html
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@marina sicily
@marina sicily

La ringrazio per il chiarimento, dottore...
Ancora una volta le esperienze personali, ma anche quelle riportate, mostrano quanto rispetto ad un problema che riguarda non solo la salute, ma anche il proprio approccio alla vita, i concetti di "giusto" e "sbagliato" assumano caratteri estremamente complessi!
Ho recentemente letto un libro di Kabat-Zinn, medico controverso e istruttore di mindfullness, che mi ha molto colpito. Parla di "autoguarigione", non nel senso di debellare, con il pensiero e la consapevolezza, la malattia organica, ma nel senso di reggiungere un equilibrio nonostante la necessità ineludibile di abbracciare a volte una "intera catastrofe", come una malattia, un lutto o un problema familiare. Con i dovuti distinguo, naturalmente, mi chiedo quanto conoscere (come Lei suggerisce) o essere consapevoli possa davvero aiutare a superare paure, ostacoli, solitudini...
Ma intanto, "consapevole" che oggi è sabato sera ed è meglio alleggerirsi per tutti, mi congedo e vi abbraccio.
Marina S.

Utente 329XXX
Utente 329XXX

Buongiorno a tutti e buona domenica. Volevo chiedere al Dottor Salvo una sua autorevole opinione circa il trattamento Car-T che è già in fase di somministrazione negli USA. Ho letto che oltre che sulle leucemie (uso principale) può avere la sua efficacia anche sui tumori solidi ( polmone e seno, per esempio). Cosa ci possiamo aspettare? Arriverà anche in Italia ? Esistono qui laboratori in grado di "gestire" la somministrazione?? ( si parla anche di effetti collaterali abbastanza forti).
Un grande abbraccio a tutti ed a tutte voi. Anche se è dura..... Non molliamo!!!!!!
Francesco, Sassari

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
Bentornato Francesco



Poiche' si tratta di una terapia sofisticata , complessa ed impegnativa e quindi riservata ad alcuni centri iperspecializzati, non saprei darle indicazioni precise'.
Pertanto coinvolgeremo anche il dr. BARBIERI


sO CHE FOSSE DISPONIBILE NEGLI USA, e che alcune sperimentazioni sarebbero partite anche in Italia, ma di piu' non saprei.

È una sorta di «auto-trapianto manipolato», efficace soprattutto nei bambini, e linfomi aggressivi e indolenti, diverse forme di leucemia e mieloma, anche in adulti

È una grande promessa per la cura di molti tumori del sangue: una strategia innovativa per ora sperimentata soprattutto su pazienti gravissimi, ai quali restano pochi mesi di vita. La terapia Car-T ha dato esiti molto incoraggianti contro linfomi aggressivi e indolenti, diverse forme di leucemia e mieloma, in adulti e bambini. Questa sorta di «auto-trapianto manipolato» è un trattamento molto sofisticato (e altrettanto rischioso per i potenziali gravi effetti collaterali che comporta) ed è stato al centro dell'attenzione degli esperti riuniti al congresso annuale della Società Americana di Ematologia (Ash), tenutosi in California

Quando si sviluppa un tumore vuol dire che il nostro sistema immunitario non è stato in grado di reagire contro le cellule tumorali. In particolare i linfociti T, un cui sottotipo è deputato alla sorveglianza antitumore, sono inefficienti. La tecnologia Car-T (T appunto da linfociti T, in inglese Chimeric antigen receptor T cell) è molto sofisticata e consiste nell'isolare le cellule tumorali del paziente e i suoi linfociti T. Per far questo è sufficiente una semplice leucaferesi, ovvero una procedura di raccolta dei linfociti e altre cellule (in pratica il metodo prevede di estrarre, con una semplice raccolta di sangue che dura un paio di ore, alcuni linfociti T del malato). La cosa difficile è immettere nei linfociti T del paziente, tramite un pezzetto di un virus particolare, un particolare recettore (Car) specifico per le cellule tumorali del paziente rendendo così i linfociti T del paziente nuovamente reattivi contro le cellule tumorali.


Per questo si parla di «auto-trapianto manipolato»?
. Una volta estratti, i linfociti T vengono maneggiati in laboratorio per equipaggiarli con due potenti "munizioni": un recettore da mettere sulla superficie esterna (come una sorta di "rilevatore di nemici") in grado di riconoscere la proteina presente nella maggior parte delle cellule cancerose del tumore in questione (leucemia, mieloma), molto più potente del recettore originale e in grado di eludere alcuni meccanismi di resistenza adottati dalle cellule tumorali; e un meccanismo posto all'interno del linfocita T, che lo stimola a espandersi e proliferare nel momento in cui si attacca alla proteina malata, dopo averla riconosciuta. A questo punto i linfociti T potenziati vengono espansi in vitro e poi reinfusi nel paziente e incominciano la loro azione riconoscendo le cellule tumorali ed eliminandole. Un aspetto particolarmente positivo di questa strategia è che l'azione contro le cellule tumorali è continua e dura sostanzialmente per sempre: ovvero, se la malattia si ripresenta i T-Car identificano le nuove cellule cancerose e ricominciano a ucciderle
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salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Girero' la sua richiesta con una mail alla


del dr. BARBIERI

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Utente 329XXX
Utente 329XXX

Grazie come sempre. Nel frattempo la guerra ( di trincea) continua!!!
Un saluto a tutti
Francesco

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo
329211:
Grazie come sempre. Nel frattempo la guerra ( di trincea) continua!!!Un saluto a tuttiFrancesco

Se la

o se

....noi qui ci saremo sempre !!!!
Per ribadire di non PERDERE MAI LA SPERANZA !

P.S.
Non ci scambi pero' per il PADRE ETERNO !
Daniela Sicilia
Daniela Sicilia

Buon giorno a tutte ma per affrontare una guerra ci vogliono le armi..e mi chiedo ci sono le armi??Che Dio ci aiuti..buona domenica

Lori Fiduciaria
Lori Fiduciaria

Chiamata in causa, Lori CONFERMA esattamente il " mio miracolo " e il proseguo di una vita serena e normale dopo più di cinque anni. Questa è la mia SPERANZA e mi auguro che possa servire a tutti.

Francesco, un caro saluto a te e Elena. Grazie delle informazioni che infondono fiducia e speranza in un futuro migliore dove la "guerra" avrà solo VINCITORI e come diciamo spesso noi RFS il cancro sarà solo un segno zodiacale!!!!

Lori

Lori Fiduciaria
Lori Fiduciaria

Dott. Catania, come sempre Lei ci mette davanti una visione di speranza con le Sue precise informazioni e La ringrazio. Volevo solo raccontarLe di una mia amica ammalata di tumore al polmone da cinque anni non operabile, sottoposta a chemioterapia in diversi cicli e che vive contrariamente alla diagnosi nefasta di cinque anni fa. Le sarò più precisa sulle terapie e la diagnosi perché possiamo meglio rendercene conto. Determinante è comunque e sempre che venga preso in tempo, però PERCHE' NON SPERARE ?

Lori

Ex utente
Ex utente

Lory

hai ragione "perché non sperare" sempre a dispetto di diagnosi funeste?
Senza mai dimenticare la prevenzione

Ho letto con molta attenzione gli ultimi post del Dr. Catania, che ringrazio, perché essere informati è fondamentale per tutte noi
Sapere di queste nuove ricerche e terapie fa ben sperare sul futuro

Un caro saluto a Francesco ed Elena

Didi

salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo


SECONDO CONVEGNO NAZIONALE RAGAZZE FUORI DI SENO

Lecco Novembre 2017



Venerdi' 24 Novembre ore 14- 19,30



http://www.senosalvo.com/lecco.htm

https://www.google.it/maps/place/GB+Mangioni+Hospital/@45.8515514,9.3860041,16z/data=!4m5!3m4!1s0x0:0x26fc5bfc2b0685c2!8m2!3d45.8500921!4d9.3882883

Hanno già aderito

1-2- 3-4 ) Luigia fiduciaria(Lombardia), Annalisa, Rosaria, Milena (Lombardia)
5-6) Rossella (Lombardia) e marito
7) Salvo Catania @ (Lombardia)
8-9) Marina (Friuli), Franca (Friuli) e amica
10-11) Daniela (Sicilia) e marito
12-13) Elisa fiduciaria @ e Massy @ (Lombardia)
14-15)) Onde e marito (Lombardia)
16) Francesca Fiduciaria @ (Emilia)
17-18) Laura fiduciaria@ (Lombardia) e Maria Paola @ (lombardia)
19-20 ) Sonica (Piemonte) e mamma
21) Vera (Basilicata)
22) Maria (Lombardia)
23) Cinzia (Emilia)
24) Chiara Lestuzzi @ (Friuli)
25) Elsa (Lombardia)
26) Fernando Bellizzi @ (Lazio)
27) Patty (Campania)
28) Barbara Scola @ (oncologo Lecco)
29) Villa Micaela (oncologo)
30) Elisabetta (Veneto)
31) Lori-fiduciaria @(Veneto)
32) Rosa @ (Lombardia)
33) Valentina (Veneto)
34) Didi -fiduciaria (Emilia)
35) Nadine (Toscana)
36) Antonella @ (Sicilia)
37) Mantovan Michela @ (Corriere della Sera)
38) Silvia Z. @ (Lombardia)
39) Stefania A. (Lombardia)
40-41) Carla e marito (Veneto)
42) Roberta (Lombardia)
43) Valter Vita (Resp. Medicitalia)
44-45) Elena e Francesco (Sardegna)
46) Carolina R. (Lombardia)
47) Manuela R(Lombardia)
48) Dal Pino Daniela (Ginecologo Lombardia)
49-50) Lella e amica (Lombardia)
51-52-53 ) Fiorella, Rosella e madre di Rosella (Lommbardia)

@ ha partecipato al Primo Convegno RFS Milano novembre 2013



In attesa di conferma
54) Vito Barbieri (Calabria)
55) Veronica (Lombardia)
56) Maura (Emilia)
57) Teresa (Lombardia)
58) Lucia (Lombardia)
59) Barbara (Lombardia)
60) Sonia (Lombardia)
61) Vanessa (Lombardia).
62-60) Dina (Campania) e mamma
63) Fiorella (Lombardia)
64-65) Giulia e marito (Toscana)
66-67) Michela e marito (Lazio)
68) Antogiallodorato (Calabria)




« Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d'essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso. Quanto più si avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quell'ampiezza uniforme; l'aria gli par gravosa e morta; s'inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campicello del suo paese, alla casuccia a cui ha già messo gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprerà, tornando ricco a' suoi monti.
Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell'avvenire, e n'è sbalzato lontano, da una forza perversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia que' monti, per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere, e non può con l'immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno! Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s'imparò a distinguere dal rumore de' passi comuni il rumore d'un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l'animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov'era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l'amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de' suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande. »


salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Ricevo una mail privata di una utente del forum che partecipa poco e che mi pone il quesito :

" Sono impaurita dal fatto che avendo subito una mastectomia ed introduzione di un espansore e' che quest'ultimo, ed in seguito la protesi definitiva, possano rendere impossibili o poco efficaci l'interpretazione delle mammografie ed ecografie. E' un problema che si pongono anche alcune mie amiche che hanno fatto una mammoplastica per ragioni estetiche e non a causa di un tumore "


Premessa : sapete bene che io rispondo SEMPRE a tutte le mail (molte sono di sconosciuti e neanche utenti del forum), se avete un problema personale e particolare, ma perche' non inserire qui alcuni quesiti su problemi comuni a tutti ?

Andiamo in ordine ed occorre distinguere
cliccare per ingrandire

1) Eliminiamo il primo pregiudizio : espansori e protesi non presentano rischi per le donne, nel senso che non aumentano la incidenza di tumori

2) Occorre distinguere, poiche' la nostra utente fa riferimento anche a interventi ricostruttivi non per tumori, che l'inserimento di una protesi puo' in generale puo' essere sottoghiandolare o al di sotto del muscolo pettorale


mediante un espansore che via via viene gonfiato o per mezzo di una protesi definitiva
In oncologia chirurgica ci riferiamo quindi a seguito di una mastectomia di espansori o protesi sottomuscolari

3) Essendo posizionati al di sotto del muscolo anche con l'autoesame e' facile riconoscere la presenza di noduli.
Non ci sono problemi neanche con gli esami diagnostici , tra cui l'ecografia , che consente di controllare anche l'integrita' della protesi, che con il tempo possono dare segni di usura.
La mammografia invece puo' avere qualche limite , soprattutto se la componente ghiandolare e' molto ridotta. Non vi sono comunque controindicazioni ad eseguire l'esame, perche' come abbiamo visto , la protesi o l'espansore sono sottomuscolari e quindi le paure per un eventuale danneggiamento sono spesso ingiustificate.
E' opportuno ovviamente rivolgersi a centri specialistici che hanno esperienza sulle portatrici di protesi e dove conoscono bene gli accorgimenti nelle portatrici di protesi, tra cui la cosiddetta manovra di Eklund che consisterebbe nel tirare indietro la protesi verso il torace in modo che non venga compressa e portare in avanti il tessuto mammario. Inoltre sono diffuse le mammografie con tomosintesi, che prevedono l'acquisizione di proiezioni mammografiche da diverse angolazioni in modo da costruire immagini tridimensionali, che consentono quindi di esaminare il tessuto mammario anche al di la' della protesi.
Pur con I suoi limiti la mammografia resta l'esame piu' importante

4) E in casi selezionati resta comunque la Risonanza Magnetica CON mezzo di contrasto e senza mezzo di contrasto (se si vuole controllare l'integrita' della protesi)



http://www.senosalvo.com/approfondimenti/quando_perche_fare_RMM.htm

vitobarbieri
vitobarbieriMedico Chirurgo
329211
I Dott. Catania ha già dettagliato molto su questa nuova terapia.
In realtà sono già diversi anni che si conoscevano i risultati favorevoli delle sperimentazioni nelle leucemie e solo ora, data la complessità dell'esecuzione della terapia, che si è arrivati all'uso clinico in USA.

A parte le leucemie, gli studi sono andati avanti usando recettori di tumori diversi, per attivare contro di essi i linfociti T. In particolare sono stati condotti studi sfruttando il noto recettore HER2 delle cellule di tumore mammario. Tuttavia gli studi vanno ancora avanti con cautela perchè ci sono state anche morti tossiche, per una reazione particolare che si può scatenare con il sistema immunitario così stimolato (sindrome da citochine).

Difficilmente questa cura sarà applicabile presto ad altri tipi di tumori oltre le leucemie.
salvocatania
salvocataniaMedico Chirurgo

Grazie Vito per il puntuale e prezioso contributo !

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