Salute, migliora se il partner è felice

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

"Invece di aggiungere anni alla vita sarebbe meglio aggiungere vita agli anni."
  Rita Levi Montalcini
Vivere con un partner felice migliora la qualità della nostra vita!


Lo studio pubblicato sulla rivista Health Psychology da William J. Chopik e Ed O’Brien, due ricercatori dell'American psychological association (Apa), dimostra che l'appagamento del proprio compagno di vita influisce positivamente sul nostro benessere.

Sembra infatti che, vivere con una persona soddisfatta della propria vita, faccia davvero bene alla propria salute psico-fisica.

Un partner che brontola e che grida, che guarda in cagnesco o che rinfaccia ogni cosa, o che, peggio ancora, trasuda insoddisfazione ed acredine da ogni poro, sembra essere davvero contagioso ed anche nocivo per la nostra salute.

Una coppia, come sappiamo, è molto di più della semplice somma delle sue parti, così in questo gioco di alchimie e di incontri di anime, il malessere dell'uno si trasforma in somatizzazioni dell'altro, e viceversa.

 

 

  • Correlazione tra felicità e salute

Senza dubbio esiste una strettissima correlazione tra felicità e salute.

Quando siamo tristi ed infelici siamo sicuramente più propensi ad ammalarci.

Quando siamo insoddisfatti, passiamo da un malanno all'altro.

Quando siamo infelici, anche e soprattutto in amore, ci ammaliamo con più facilità.

Il corpo spesso, con l'unico linguaggio che conosce, cioè quello dei sintomi, grida di essere ascoltato.

 

La ricerca
La ricerca è stata condotta su 1.981 coppie eterosessuali, con un'età compresa tra 50 e 94 anni.

Gli autori hanno monitorato, per sei anni, i seguenti ambiti:

  • lo stato di salute
  • il livello di felicità
  • la quantità di attività fisica praticata
  • la qualità del rapporto sentimentale di tutti i partecipanti.

 

Conclusioni

  • Le persone che avevano accanto un partner felice godevano di buona salute più delle altre.
  • Questi risultati erano validi per i soggetti di entrambi i sessi ed erano indipendenti dal livello di felicità sperimentato a livello individuale.

 

 

Qualche esempio
Il lavoro va male?
Avviene spesso, anche inconsapevolmente, uno spostamento della tensione su "altro da se" (su chi, solitamente, è più vicino emotivamente)
Lo stress travalica il punto di non ritorno?
Ogni cavillo diventa l'occasione buona per litigare.
I figli recano preoccupazione?
Anche in questo caso avviene uno spostamento di tensione sul partner.

Un travaso di angoscia da un membro della coppia all'altro.

 

Riflessioni personali
Vivere in coppia non significa vivere un'osmosi continua di umori e malumori da un partner all'altro, ma avere il coraggio e l'onestà mentale ed emozionale di non trasferire - o meglio scaricare - le proprie insoddisfazioni, o infelicità, sull'altro.

Un coniuge soddisfatto - o meglio "risolto sul piano psichico", che magari abbia fatto pace con il suo passato - fornisce un reale sostegno al proprio compagno di vita, mentre un parter infelice ha maggiori probabilità di essere concentrato sui suoi problemi, o bisogni.

Un partner felice inoltre, tende a coinvolgere il proprio coniuge nello svolgimento di attività comuni, attività che creano empatia, condivisione ed armonia.

Amare significa rispettare.
Proteggere.
Volere il bene, ed il benessere, dell'altro.
Non significa sentirsi autorizzati ad invadere la vita altrui, ad occupare ogni spazio mentale e psichico, a colonizzare con la propria personalità - e malessere - quella altrui.
Oppure, immaginare che l'altro possa essere o diventare quello che a noi farebbe piacere che fosse.
Queste coppie, così poco equilibrate, vivono, senza dubbio, il loro legame sul filo del rasoio.

 

 

 

Fonte: http://salute24.ilsole24ore.com/articles/19167-salute-migliora-se-il-partner-e-felice

Data pubblicazione: 30 settembre 2016

11 commenti

#1
Dr. Magda Muscarà Fregonese
Dr. Magda Muscarà Fregonese

Cara Valeria, non facciamo che vedere, ogni giorno quanto sia .. contagioso il malumore, il malessere e come le somatizzazioni sfiorino il ricatto.. i vantaggi secondari.. dell'essere ammalati o di star male portano ad avere più attenzione in qualche modo..
cercare di stabilire un clima armonioso , cercare di essere anche amichevoli è una realistica modalità che migliora la famiglia e la salute, alla fine.. Brava per queste tue .. parole per dirlo..! !

#2
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Cara Magda,
grazie per le tue riflessioni.

Hai davvero ragione quando parli dei vantaggi secondari dei sintomi, in una coppia, spesso, umori e malumori si fondono e confondono, alternando causa ed effetto.

Il "clima armonioso" è davvero un presagio di speranza!

Un abbraccio e buon fine settimana.

Valeria

#3
Utente 362XXX
Utente 362XXX

Salve, Dottoressa Valeria.
Ultimamente mi "prendo" spesso a pensare che ho colpa del mio matrimonio essere un "disastro"... Ma, allo stesso tempo, non riesco a crederci in questo e cerco mi vengono in menti i "miei motivi" per non essere la "colpevole" di tutta l'infelicita' matriminiale mia e di mio marito, purtropo, anche, della familia visto che abbiamo una figlia e lei ne rissente tutta la "pesantezza" della nostra mancanza di "equillibrio"...
Stiamo da circa un anno, facendo terapia di coppia e non so se e' poco il tempo per sperare in qualche miglioramento vero... Ppurtroppo, non e' stato fin'ora ininterrotto, ossia, spesso "pause", si puo' dire involontarie, o per motivi personale della Psicologa e/o nostri, benche' le ferie... e penso che questo interferisca molto nel nostro caso critico...
In "passato" ho scritto in questo sito... Ho cercato aiuto... Cotinuo a farlo perche' sentomi senza tanta motivazione personale per andare avanti con il matrimonio... Non e' chi io abbia perso del tutto la voglia di stare con mio marito, neanche voglia desistere di lottare anche perche', ripeto, la nostra figlia porta con se' "i disagi" che possono sviluparsi in qualcosa di non bello nell'adolescenza... Insomma, magari non autoestima e cose simili... Questo ci e' stato detto dalla psicologa infantile che la segue da giugno...
Stiamo facendo un "lavoro" paralello... E, aggiungo nel suo articolo, che anche i figli possono avere conseguenza nella salute fisica e psichica per via dei "genitori" infelici... Certo, penso Lei non abbia messo questo particolare perche' trattava della "coppia"... Insomma, stiamo cercando di migliorare il nostro rapporto, ma non abbiamo ancora trovato il "filo conduttore"... Non so come spiegare...
Tra me e mio marito non c'e' simbiosi... Purtroppo, da sempre ci manca quell'intusiasmo come coppia... Lui sempre "stanco" dal lavoro (oppure da' questa scusa) e il nostro relazionamento intimo e' sempre stato, secondo me, in terzo piano... Tutto prima... Ed io, pian piano mi sono sentita "rispinta" da quello che pensavo mi volesse accanto... Lui, per carita', dice essere cosi', ma come crederci?!...
Non mi sono mai dimenticata di una frase all'inizio della nostra vita intima "Non sono una macchina di caffe' in cui uno schiaccia un botone..."... Insomma, io pensavo fosse una cosa naturale... L'uomo innamorato e la donna innamorata avere sempre il desiderio uno dell'altra... Una alchimia, uno necessitarsi ed appagarsi... Ma, non era cosi', non so se la norma, non ho altre esperienze oltre lui...
Poi, dopo la nascita della nostra figlia, ho cercato, come mi ha detto la mia suocera, di concentrarmi su mia figlia visto a mio marito interessare poco quello detto prima ed anche per mia figlia era sempre stanco... La mia suocera ha preso l"e sue veci" finche' io non mi sono del tutto rifiutata di questa cosa; ho impedito che lei continuasse a sostituirlo e messo dei limiti nel suo modo di fare nella nostra famiglia...
Ora La chiedo scusa per aver messo la mia figlia in mezzo al risultato dello studio... Vorrei dire, secondo me, anche i figli, se fossero studiati insieme, avrebbero lo stesso risultato, senno' simili, di salute o malattia in famiglia visto loro avere, direi meno preoccupazioni esterne... Magari simili... Poi, non proprio per questo, che ho messo anche la questione dei figli ma per dire che mio marito e' molto "disturbato" dal fattore "soldi"... Per lui e' una sofferenza andare dagli psicologi e pagare... Dare loro (Voi) dei suoi soldi guadagnati con tanto sacrificio (lui veramente di sacrifici sul lavoro ne fa'!) e pagato "poco", e' laureato e lavoro in un'aria pertinente a quanto studiato ma svolge mille e un ruoli pagato poco all'ora, circa 10euro, non ricordo se netti o se lordi... Isomma, lui "pagagona" il suo sacrifico ed il "Vostro" e trova non giusto che ci si prenda minimo 70 euro l'ora non avendo particolari responsabilita'... (Chiedo scusa per la chiarezza, ma siccome non ho avuto ancora il "coraggio" di dirlo in terapia, La chiedo di avere pazienza...) mentre lui ogni giorno rischia dei processi perche' responsabili di mille cose sul lavoro e qualsiasi errore degli operai, fino si provi il contrario (come lui ha un processo in corso da piu' di 4 anni) e' colpa sua... Insomma, questo e mille altre cose...
Vorrei finire con questo, dicendo che lui non vuole piu' continuare con le terapia per via dei pagamenti... Per fortuna abbiamo un studio conveniato e paghiamo meta' della prestazione sia per noi, sia per la nostra figlia, ma lui non accetta comunque... Ha' gia' detto che al massimo lascera' che finisca dicembre per la nostra figlia... Che nel suo prossimo incontro, sara' questo 20, dira' alla Dottoressa della sua intenzione di non andare piu'... Prima diceva "diciamo", ma ho ribatito piu' volte che se lui vuole dire che dica per se' stesso... Questo ho gia' anche detto alla dottoressa nell'ultima volta...
Ogni giorno mio marito si lamenta del lavoro, di me, delle cose... Ogni giorno io mi sento meno motivata ed infelice... Senza prospettiva per il futuro, insomma, per un futuro di coppia, di famiglia normale...
Questo, dall'inizio, come detto prima ed altre volte, del nostro fidanzamento e pian piano mi sento sempre piu' infelice... Mi sento anche gia' debilitata per l'eta' e sfortune (2 aborti con raschiamento che forse mi hanno causato altri problemi) e questo si somma a tutto...
Lui e' gia' andato ben due volte in Pronto Soccorso per via di sommatizzazioni di stess e cose negative poiche' nel giro di un mese siamo andati due volte ed alla fine e' stato concluo "Attaco di Panico"... Lui da' la colpa a me e, naturalmente, cosa che in fondo non accetto, ma purtroppo, come detto mi "prendo" a pensare che sia vero...
Dentro di me ci sono i miei problemi personali da bambina, da adolescente, da adulta prima del matrimonio, come quasi tutti o tutti... E mi vedevo sfiorare con naturalezza la nuova strada che seguivo... Sembrava un passaggio bello in cui soffermarmi e lottare per la nostra felicita' combatendo insieme contro le "interfereze negative" esterne... Ma ho constatatto con tristezza da subito che era dentro il mio matrimonio dove avrei dovuto lottare sempre... Sembra che siamo due nemici... Lui da sempre ad umiliarmi e dirmi che non valgo niente, ma allo stesso tempo a dire che devo sostenerlo, che ha bisogno di me... che e' questo il mio compito... Ed ogni volta che cerco di diventare autonoma lui mi brocca, dice che dobbiamo crescere bene la nostra figlia, che abbiamo questo dovere...
Insomma, come si puo' trovare l'armonia, l'intesa quando nella copia non esiste il "clima arvonioso" per un po' di speranza di avere unafamiglia nella norma voluta, ossia, il piu' possibile serena?...
Grazie, mille!


La

#4
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Signora,
Il blog se pur aperto ai commenti non è la sede adatta per una consulenza.
Se è già in terapia, dovrebbe proseguire con chi ha il piacere di occuparsi di lei, oppure se non si trova bene chiarire o cambiare professionista.
La sua condizione familiare - ovviamente anche i figli sono inclusi nel benessere o malessere di coppia - va ascoltata con empatia, soprattutto dè visu, non online.
Un cordiale saluto, ed auguri per tutto.

#5
Utente 362XXX
Utente 362XXX

Mi dispiace essermi spiegata male... Comunq, non intendevo dire che non mi trovo bene con la dottoressa che mi segue con mio marito, ma che non ho avuto il coraggio di dire a lei cosa lui pensa di lei e della sua professione... Insomma, purtroppo, se aveva fiducia prima, ora non ne ha e con questo, trova la scusa convincente a sé stesso e questo basta eccome per soffrire e fa' soffrire gli altri... Per lui è una sofferenza incredibile doverla pagare ogni volta che andiamo, anche perché duce che la colpa è mia se dobbiamo andare, lui non ne ha bisogno... Peggio ancora per la nostra figlia, ossia, ogni settimana... Avevo raccontato un po' della mia situazione pensando fosse meglio per "rafforzare" il Suo articolo sulla sofferenza psichica e fisica... Insomma, avrei voluto dire che lui, io e la mia figlia soffriamo in questa situazione, trascinati dalla sofferenza di uno dei partner... Dico così perche mio marito si lamenta sempre di tutto e io sono infelice con lui... So che dire così è brutto, io non sono perfetta, sbaglio anch'io, ma devo dire che ho sempre cercato soluzioni per "noi"... Insomma, lui non è felice e mi trascina nell'infelicità che "vuol dire inizialmente malumori e malessere" come ha detto la Sua collega Magda, benché del "clima armonioso" (quello che desidero da sempre, il mio obbiettivo in famiglia)... che Lei ha rafforzato... Io non sono d'accordo con mio marito in "fermare" le terapie, sia la nostra che quella della nostra figlia, anche perché, secondo la mia esperienza di andare da sola da un psicologo, non posso fare tanto per la nostra famiglia... È lui a dover fare per lui e per noi, io a fare per me e per noi e la nostra figlia, si può sfogare e trovare equilibrio per sé stessa, autostima e una vita serena indipendentemente del fatto che io e lui riusciamo, alla fine, o meno ad andare avanti come coppia... Quello che intendevo dire è che in una vita in cui uno partner è infelice e non ha la "voglia" di trovare miglioramenti perché magari "costa", l'altro sarà anche infelice ed anche gli altri membri della famiglia... E tornando al commento della Sua collega Magda e la Sua risposta, chiedevo come trovare questo "clima armonioso", più o meno questo... Non volevo un consulto esattamente, ma anche sentire di più su questo argomento... Grazie.

#6

Rispondo alla domanda della signora a proposito del .. "clima amoroso " intendo la capacità e , la voglia di essere gentili , come si è con gli amici, perchè ci sono persone che in famiglia, diciamo, si sfogano...cercare il coraggio e la forza d'animo di qualche volta, lasciar perdere, può essere una buona idea.. il che non vuol dire farsi calpestare, intendiamoci..
Quanto alla questione di .. pagare.. come può suo marito pensare che tutto gli sia dovuto.. ha presente quanto costano le separazioni conflittuali ? forse invece, non ha voglia di mettere in discussione sè stesso ed il clima relazionale che c'è tra voi.. Mi auguro e le auguro che questa sia una ,, tempesta..che passa , e che non sia necessario prendere decisioni drammatiche.. Auguri davvero..

#7
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Concordo con quanto detto dalla mia Collega.

Spesso da spossati si da il peggio di se..

Si dimentica il garbo, la gentilezza, la cura!

Per cura intendo dell'altro e soprattutto del legame.

Sul discorso denaro, si aprono infiniti scenari..
Chi è legato al denaro solitamente non è nemmeno generoso in amore..

Analizzabili in seno di una consulenza individuale.
Ognuno è frutto della propria storia di vita, non omologabili allebaltre.

Cordialmente

#8
Utente 362XXX
Utente 362XXX

Grazie, Dottoressa Magda!
Si', e' vero, tante volte ci vuole "solo", anche se davvero difficile cercare di lasciar perdere gli sfoghi cattivi... Insomma, alla fine, si trattano solo del loro malessere!!!
Comunque, purtroppo, mio marito sa anche quanto "costano le separazioni", spesso mi dici, )quando ne parliamo, iscutiamo ed arriviamo al punto di vedere questa strada), "Brava! Complimenti! Non ci bastano ancora le psicologhe, spese di questo e quello?!... Vuoi ancora che finiamo con gli avvocati per finire tutti i soldi?!..., qualcosa cosi'... Insomma, i soldi per lui sono quasi "sacri", intocabili se non per quello che lui ritiene giusto...
Concludendo... A volte gliene dico che allora non vuole separarsi solo perche' dovra' pagare gli avvocati e alimenti e cose varie (anche se lui rimarebbe sempre in migliori condizioni di me in questo senso), come perdera' il mio "sostegno" anche se lui dice che ne do' poco o niente... Per lui, saranno comunque soldi che lui vedra' uscire senza sapere esattamente in cosa saranno usati, un affronto, e questo lo disturba molto, benche' tornera' a dipendere al 100% degli aiuti dei genitori per le cose di casa o pagare qualcuno, una vergona anche agli occhi degli altri visto che ora i suoi fanno ma e' tutto camuflato e va benissimo a lui, diversamente, sarebbe una cosa che tocchera' il suo orgoglio...
Insomma, mi domando anche se lui mi vorra' veramente bene o e' solo per i motivi elencati che non ha ancora "chiesto il divorzio"... Ma, come mi ha augurato Lei, e la ringrazio del Pensiero Positivo, che sia una "tempesta... che passa", anche se puo' ancora durare tanto...
Grazie Mille delle parole e anche alla dottoressa Valeria, ripeto, l'articolo mi e' piaciuto molto, ogni volta che leggo ne capisco meglio... Sto sempre cercando articoli interessanti come aiuto in piu'... Sto finendo di leggere un libro che si chiama "Le mamme non sbagliano mai", non c'entra niente il titolo... ed e' fantastico, per me, naturalmente!...
Buona Giornata a Voi!

#9
Utente 362XXX
Utente 362XXX

Ah, ho gia' avuto, in passato come anche con la dottoressa Valeria, il piacere di ricvere dei Suoi commenti nei miei consulti. Insomma, un po' so come lavorate, la linea di pensiero che seguite e questo per me e' una questione anche positiva. Siete gia' un po' "famigliari" per me e mi viene spontaneo leggere quanto scrivete, quanto sostenete...
Cordiali Saluti.

#10
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

La ringrazio per i consensi, anche se online e con i limiti del mezzo telematico, si riesce a "sentire" la sua sofferenza.
L'aiuto vero poi avviene de visu, ma il consulto online la può di certonindirizzare sul da farsi.

In questa sessione del mio sito troverà molto altro sulle coppie in crisi.
Se vuole cercare altro metta la parola chiave e troverà tanto altro scritti.

Auguri per tutto

http://www.valeriarandone.it/articoli/divorzio/

#11
Utente 362XXX
Utente 362XXX

Grazie, Dottoressa!
Quando ho chiuso il computer (dovevo portare la mia bimba a sucola!), mi e' venuta un'illuminazione da quanto ha scritto la dottoressa Magda... Insomma, provero' a far riflettere a mio marito la "differenza di costi" tra le professioniste che ci stanno aiutando ora a "guarire" i malessere nel nostro matrimonio e quelli degli avvocati che lui tanto ha "paura"... Insomma, cercare, naturalmente cercando le giuste parole, di farlo pensare quale conviene di piu'... Insomma, guarire quello che e' malato, o magari ammalare di piu' visto che da soli non riusciremo a risolvere la nostra situazione... Insomma, ci tenevo a dire di questa "illuminazione" avuta...
Poi, leggendo il Suo commento prima del mio (non l'avevo avora visto, forse Lei lo stava appena inviando)... ho trovato molto interessante l'osservazione "Chi e' legato al denaro solitamento non e' nemmeno generoso in amore." - Ed io ho la prova, posso dire per quanto riguarda il mio matrimonio... Non sento "generosita'" nel dare neanche nel sentimento che ci dovrebbe unire "gratuitamente", ossia, nell'amore da parte di mio marito...
Vorrei precisare che noi andiamo in "terapia di coppia" con dei momenti "individuali", ad esempio, questo mese sono andata da sola, dopo le vacanze e mio marito ha il suo appuntamento per la prossima settimana, poi, ci rivedremmo insieme con la dottoressa... Trovo valido! Poi, avremmo anche l'incontro in quattro, ossia, con anche la Psicologa Infantile che fa' il lavoro paralello con la nostra figlia... Insomma, io trovo ci sia un'organizzazione molto valida da parte delle professioniste che andiamo. Naturalmente ci sono dei problemi di organizzazione per quanto riguardano le sedute visto ognuno avere i suoi problemi... Ma penso che stiamo prendendo il verso giusto (insomma, e' solo da un anno che stiamo provando e con mia bimba, da circa da 3 mesi visto le vacanze e altre pause fatte dalla dottoressa).
Quando dicevo in modo "negativo", ossia che non andava bene un percorso individuale, e' perche se mio marito si fermasse nel percorso, tornera' tutto come una volta... Io che faccio solo per me... Certo, qualcosa potrei anche migliorare in casa, visto che potrei infine trovare piu' "forza" per affrontare i suoi tanti scatti di incomprensione, di rabbia visto io essere quella "piu' vicina emozionalmente" e "a portata di mano" nei suoi momenti di scatti di rabbia, di sfogo... Mi sentirei "sfiduciata" per via di tornare tutto da capo...
Appena riusciro', vado a controllare gli articoli... Ora provo a leggere questo che mi ha appena mandato...
Chiedo gia' scusa se io non mi avessi spiegata bene... Purtroppo, oltre al mezzo limitato della scrittura, c'e' la particolare "dominio della lingua" ed spesso mi mancano le parole per esprimere meglio quello che penso, magari usando una che da' un significato erroneo, e mi manca anche le acapacita' di formare frasi comprensibili...
Grazie Mille dell'attenzione e Buon Lavoro!

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