Integratori alimentari ed infiammazioni prostatiche

giorgiocavallini
Dr. Giorgio Cavallini Iscritto decedutoChirurgo generale, Andrologo, Urologo
Attualmente sono molto in voga i così detti "integratori alimentari" a base di estratti di piante nella terapia delle infiammazioni prostatiche.
In effetti i principi attivi attivi utilizzati a tale scopo (urtica dioica, thè verde, palmetto, ecc.) sono sicuramente attivi quando utilizzati a dosaggi pieni: cioè dalle 6 alle 19 volte più alti rispetto ai così detti integratori.
La combinazione di più principi attivi non serve a sopperire al basso dosaggio, che le sostanze variamente combinante, possono avere anche effetto inibente l' una sull' altra. Non esistono attualmente dati clinici attendibili sulla reale efficacia di tali composti, che inoltre presentano una variabilità di composizione fra l' una confezione e l' altra fino al 140%. La presenza di effetti tossici ad essi correlati (difficoltà di coagulazione), ha portato la Associazione Statunitense di Urologia a raccomandarne la sospensione 15 giorni prima di ogni chirurgia.
Pertanto, questi integratori alimentari, non sono assolutamente da confondere con farmaci di estrazione da piante che sono sicuramente attivi e comunque, tali integratori, non sono assolutamente più efficaci nella terapia e nella prevenzione delle malattie prostatiche della dieta mediterranea.
Data pubblicazione: 09 dicembre 2010

Autore

giorgiocavallini
Dr. Giorgio Cavallini Iscritto decedutoChirurgo generale, Andrologo, Urologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1980 presso Università di Ferrara.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Ferrara tesserino n° 2266.

Esperto in andrologia con oltre 40 anni di esperienza clinica e ricerca, vanta oltre 100 pubblicazioni internazionali e numerosi brevetti farmaceutici riconosciuti a livello globale. Ha fondato la società Andros Italia, organizzato congressi internazionali e collaborato con importanti case editrici scientifiche. Consulente per enti pubblici e aziende farmaceutiche, è stato un punto di riferimento nel settore della medicina della riproduzione e della sessuologia clinica.

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6 commenti

#1
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Dr. Giovanni Beretta

Non posso che condividere queste informazioni e confermare che l'utilizzo degli integratori alimentari non corrisponde all'uso dell'acqua fresca e di contro la loro efficacia nelle infiammazioni della prostata è tutta ancora da provare .

#2
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Dr. Giorgio Cavallini

Vi sono guai accessori all' uso di tali preparati:
1) sfiduciano verso il fitofarmaciveri e propri che sono sicuramente attivi,
2) banalizzano le terapia

#3
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Dr. Giovanni Beretta

Ed io aggiungo un terzo punto e cioè fanno perdere tempo prezioso verso l'utilizzo di una corretta e mirata terapia.

#4
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Ex utente

Ringraziando per la gentile risposta già ricevuta, vorrei chiedere se quindi sto facendo bene a seguire la terapia con gli integratori alimentari per eliminare DEFINITIVAMENTE la mia prostatite, visto che comunque i fastidi lievi ma ci sono ancora(dopo 40 giorni di assunzione di pillole a base di mirtillo-propoli), e passare ad altra idonea terapia. Perdonatemi ma non ho ben compreso e non vorrei perdere TEMPO PREZIOSO,visto che ho sempre creduto nei medicinali comuni!

#5
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Dr. Giorgio Cavallini

I farmaci naturali differiscono da integratori per il dosaggio non per la composizione. Di qua non è possibile saperlo che propoli e mirtillo posso anche essere farmaci.

#6
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Utente 270XXX

Ma per una prostatite, qual'è il miglio integratore? quello che ha maggiori risultati??