OTC, starnuti e spermatozoi

La Pseudoefedrina è un farmaco OTC. La sigla sta per -Over The Counter- ovvero abita sul banco ed è acquistabile senza ricetta medica. E’ comunemente usata come sintomatico nella congestione nasale (il Raffreddore) ma trova qualche  indicazione anche nel trattamento dell’asma e dell’obesità.

A dosi elevate ha un’azione psicostimolante per cui, a fronte di serio cimurro, con un paio di pillole si riesce a lavorare senza veder colare litri di muco dal naso e, al limite, con un poco di efficienza in più.

Tuttavia, come sempre, c’è da pagare il biglietto degli effetti avversi.

Se con la vostra consorte state cercando di riprodurvi è meglio che vi armiate di fazzoletti a carrettate e vi rassegniate al naso rubizzo e moccicoso. Stante il vecchio detto per cui il Raffreddore è malattia che, se curata, passa in sette giorni e, se non curata, in una settimana, sarà il caso di adattarvi o farete fuori un certo numero di spermatozoi.

Pare che uno studio di tale Thanoi S., ricercatore Thailandese che già in passato aveva imputato altre sostanze, tra cui la Meta – anfetamina, di azzannare malevolmente gli spermatozoi, abbia dimostrato la deleteria influenza anche della Pseudoefedrina.

La Meta – anfetamina, a dir la verità, brucia i neuroni, dà dipendenza, è tra le sostanze usate per impasticcarsi e alla lunga fa cadere anche i denti. La dispensazione però non è in farmacia ma è UTC (under the counter), in italiano sottobanco, e l’uso è limitato ad ambienti sociali particolari.

Quanto alla Pseudoefedrina non rimane quindi che aggiungere l’antistarnutico farmaco alla lista delle molecole in grado di azzoppare i nostri delicati girini. Per dovere di cronaca vale la pena di accennare che sulla lunga lista, tra i tanti, compaiono persino gli apparentemente innocui aglio e rosmarino i quali, se assunti in dosi adeguate, possono anch’essi falcidiare la popolazione nemaspermica.

Verrebbe da suggerire la produzione di una app che raccolga tutta la lista delle molecole in odore di provocare sterilità. Facciamolo però con calma, gli studi sono stati tutti fatti sui ratti, animali notoriamente meno delicati degli uomini per cui dovremo aspettare studi conclusivi sull’uomo. A “naso” , però, se è vero che il ratto è molto più resistente del nostrale maschietto, tali dati potrebbero venire confermati e forse anche essere peggiori.

 

Riferimenti:

Data pubblicazione: 15 gennaio 2013

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