Beatificazione Giovanni Paolo II

Questo post non ha carattere scientifico-divulgativo, ma vuole essere un piccolo omaggio e ricordo di un Grande Uomo quale fu Karol Wojtyla.

 

Il pensiero parte dal lontano 16 ottobre 1978 quando giovane adolescente mi trovai, quasi per caso, in Piazza S. Pietro e, vedendo la “fumata bianca”, decisi di attendere l’uscita del nuovo Pontefice.

Quando venne annunciato l’”habemus Papam”, quel nome Wojtyla, pronunciato come “Voitiua”, fece pensare a tutti noi presenti nella piazza che fosse stato eletto per la prima volta un Papa “di colore”.

Un sorriso divertito ed un grande applauso di simpatia si levo’ al pronunciare la famosa frase “se mi sbaglio, mi corrigerete!”.

 

Il ricordo prosegue nel corso dei lunghi anni di Pontificato durante i suoi innumerevoli viaggi destinati a difendere i diritti dell’uomo in ogni parte del mondo.

 

Una sensazione di incredulità prese tutti alla notizia dell’attentato, ma altrettanta incredulità desto’ la forza con cui riprese la sua opera apostolica nei Cinque Continenti.

 

Mi piace ricordare le dolci immagini del Papa quando prendeva in braccio o accarezzava i neonati che gli venivano protesi dalle folle nelle piazze (e per un ginecologo sono immagini di gioia e di vita!).

 

Ricordo con simpatia le mani del Santo Padre alzate a ritmo di musica alla Giornata Mondiale della Gioventu’ a Roma nel 2000.

 

Una profonda commozione suscita l’immagine del Papa che affacciandosi per l’ultima volta in Piazza S. Pietro saluta la folla facendo capire, con semplici gesti, di non riuscire piu’ a parlare.

 

La sera in cui venne annunciata la sua morte, una sensazione di “vuoto” prese tutti, come se fosse venuta a mancare una persona cara che non avremmo piu’ rivisto.

 

Un semplice saluto a Te, Beato Karol Wojtyla!

 



Data pubblicazione: 30 aprile 2011

2 commenti

#1
Dr.ssa Vincenza De Falco
Dr.ssa Vincenza De Falco

Caro Marcello,

sono molto lieta di condividere con te, oggi, il ricordo del grande Papa Giovanni Paolo II.

Ho avuto la fortuna di poterlo conoscere personalmente, un mese dopo la mia laurea, e quello che mi ha colpito di Lui, è stata la sua capacità unica di essere in grado di uscire dall’immagine ufficiale di protocollo che generalmente si vede in un Papa, e di presentarsi all’interlocutore come PERSONA dotata di grande capacità comunicativa, in grado di coinvolgere, e attirare in modo assolutamente esclusivo, i giovani, i “Papa boys”, che anche ora a distanza di anni conservano nel cuore il suo ricordo e accorrono in massa ovunque ci sia la possibilità di parlare e condividere il messaggio che ha lasciato in ciascuno di noi.

Conservo in me la sensazione che ho provato nel guardarlo negli occhi, così dolci e penetranti, nella sua stretta di mano, forte e rassicurante, nel suo sorriso, caldo e confortante, e non potrò mai dimenticare questo incontro particolare e assolutamente unico della mia vita.

La sua capacità di avvicinare e trasmettere un messaggio di speranza ai giovani, la sua capacità di manifestare anche con i gesti di essere vicino a tutti, ma in modo particolare alle nuove generazioni, per esempio abbracciando e prendendo in braccio i bambini, cantando e ballando insieme ai ragazzi, la sua capacità di ridere e scherzare, rimarrà per sempre con noi tutti, e credo che, indipendentemente dai vari modi di essere, religiosi o laici, abbia lasciato un segno indelebile in tutto il mondo.



#2
Dr. Marcello Sergio
Dr. Marcello Sergio

Cara Cinzia,
grazie per il tuo commento interpretato come ricordo personale, come del resto ho voluto fare io in questo breve post, al di sopra di qualsiasi considerazione religiosa o politica.

Dispiace che qualcuno abbia tentato in maniera pretestuosa di richiederne addirittura la censura.

Le esperienze di vita inducono a riflettere:

conosco da circa 35 anni il mio barbiere, che non e' certo di estrazione cattolica praticante, che circa 2 anni fa ha ricevuto una "guarigione inspiegabile" (e' stato ospite in Rai ieri pomeriggio)

http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=242&ID_articolo=1082&ID_sezione=&sezione=

http://www.spiegel.de/international/europe/0,1518,674535,00.html

E' auspicabile che l'intelligenza di una persona, in seguito all'esperienza vissuta, vada al di sopra delle proprie convinzioni politiche, ma per questa strada "bisogna passarci"!

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