L'aborto farmacologico tutela davvero la salute delle donne? Parte II
Nell'articolo pubblicato il 18 ottobre 2021 ho esposto chiaramente come i dati delle ivg relativi all'anno 2019, precedenti l'entrata in vigore della circolare del Ministroo Speranza del 12 agosto 2020, già dimostravano ampiamente la maggiore pericolosità per le donne dell'aborto farmacologico (979 complicazioni/17.799 ivg) rispetto all'aborto chirurgico (576 complicazioni/ 55.408 ivg chirurgiche).
I dati relativi all'aborto volontario nell'anno 2020 pubblicati il 13 giugno 2022 confermano la maggiore pericolosità dell'aborto farmacologico anche se gli effetti delle nuove linee guida, che permettono il ricorso all'ivg farmacologica fino alla nona settimana si sono avuti solo negli ultimi 105 giorni dell'anno e non in tutte le Regioni italiane.
A pagina 55 della Relazione al Parlamento del Ministro Speranza trovia registratemo una tabella riassuntiva elaborata su dati ISTAT in cui appare evidente che le complicazioni (4,29%) registrate nelle donne che si sono sottoposte ad ivg farmacologica (989/23.008) sono molto più numerose di quelle registrate (0,6%) nelle donne che si sono sottoposte ad ivg chirurgica (260/43.405).
Chi si limita ad una lettura frettolosa di questa tabella senza i numeri a fianco e non tiene conto della diversa consistenza numerica dei due gruppi potrebbe non cogliere la reale gravità della situazione: le ivg chirurgiche sono quasi il doppio di quelle farmacologiche, che sono state poco più della metà (53%) di quelle chirurgiche ed hanno fatto registrare un numero di complicazioni 7,15 volte maggiore delle ivg chirurgiche!
Chi, invece, non legge con attenzione tutta la relazione e si limita a leggere le sole tabelle riassuntive si fa un'idea totalmente diversa della reale drammatica situazione: la Tabella 27 IVG e complicanze, elaborata sugli stessi dati di quella di pagina 55, riporta in tutte le ivg del 2020 solo 236 emorragie, 23 infezioni, 252 altro, 1.892 dato N.R.; per l'Umbria riporta 3 emorragie, 6 altro e 128 dato N.R., nel sito ISTAT troviamo in più 2 incompleto/mancato aborto.
Per l'anno 2020 possiamo confrontare i dati offerti dalla relazione ministeriale con quelli ottenuti dalle SDO (scheda dimissione ospedaliera) delle donne che hanno abortito in Umbria. Nella tabella 3 sono riportate le complicazioni presenti nelle SDO delle donne che si sono sottoposte ad ivg farmacologica: partendo dalla colonna nessuna troviamo 67 ricoveri ordinari e 132 in DH/DS per un totale di 199 ricoveri con 469 giornate di degenza. Nella colonna Aborto mancato/incompleto abbiamo 62 ricoveri con diagnosi 63590 con una degenza di 151 giornate e 49 ricoveri (2 ordinari e 47 in DH/DS) con diagnosi 63591 per un totale di 146 giornate di degenza. Nella colonna Shock abbiamo un ricovero in DH/DS con diagnosi 63550 con 2 giornate di degenza. Sommando abbiamo 311 ricoveri per un totale di 766 giornate di degenza per le sole ivg farmacologiche, molto più numerose di quelle riportate nella tabella 27 (9 ricoveri e 128 dato N.R.) per tutte le ivg - chirurgiche+farmacologiche - fatte in Umbria nell'anno 2020! I soli ricoveri per mancato/incompleto aborto (111) e per shock (1) rappresentano il 33,6% delle complicazioni registrate in Umbria nelle donne sottoposte ad ivg farmacologica, nettamente superiore alla % nazionale (2,9%) riportata nella tabella dell'ISTAT di pagina 55 della relazione ministeriale!
La tabella 4 ci fa vedere che nei 486 casi di ivg chirurgiche senza complicazione riferita e con aborto completo (codice 63592) ci sono stati 6 ricoveri ordinari con 9 giornate di degenza e 480 ricoveri in DH/DS con 481 giornate di degenza; 29 casi di ivg senza complicazione riferita, non specificato se completo od incompleto con un ricovero ordinario (codice 63590) con 23 giornate di degenza e 28 ricoveri in DH/DS con 29 giornate di degenza; 1 caso di ivg chirurgica completa con insufficenza renale (codice 63532) con 1 giornata di ricovero in DH/DS; 3 casi di ivg incompleta (63591) con 2 ricoveri ordinari e 4 giornate di degenza ed 1 ricovero in DH/DS con una gionarnata di degenza.
Conteggiando anche per le ivg chirurgiche solo i mancati/incompleti aborti (33) registriamo in Umbria un'incidenza del 6,07% nettamente inferiore a quella registrata nelle ivg farmacologiche (33,6%), per cui ci stupisce che nella tabella 27 nella riga dell'Umbria non sia riportato alcun caso di mancato/incompleto aborto!
Solo chi ha i paraocchi ideologici e non ha a cuore la salute delle Donne può continuare a banalizzare ed a consigliare il ricorso all'aborto farmacologico. Chi ama le Donne ed ha a cuore il bene anche della nostra Italia si impegna a creare condizioni lavorative e socioassistenziali favorevoli ad un'indispensabile crescita demografica della nostra società e ad aiutare le donne e le coppie a conoscere meglio la loro fertilità ed a viverla responsabilmente e gioiosamente senza danni per la loro salute.