Vaccino durata covid.

Per quanto tempo si protrarrà la minaccia del Coronavirus?

È plausibile che la virulenza del Coronavirus si attenui con la sua diffusione, che comporta un'attivazione delle difese immunitarie dei portatori, sani o malati che siano. In questo senso i cosiddetti "untori" si trasformerebbero nella prima linea difensiva contro questa minaccia. È successo con le grandi epidemie del passato, sia batteriche sia virali.

La soluzione arriverà con il vaccino

In uno dei suoi libri Giorgio Cosmacini riporta una storia esemplare. Alla sua prima comparsa in Europa la sifilide uccideva i malati in pochi giorni o settimane, salvo trasformarsi nella forma cronica che conosciamo in tempi inaspettatamente rapidi.

I radicali provvedimenti adottati per limitare la diffusione del Coronavirus sono importanti soprattutto per non esporre il sistema sanitario a un sovraccarico, che non sarebbe sopportabile. Per contro, essi difficilmente stroncheranno la malattia, che serpeggerà nella popolazione, pronta a rialzare la testa e colpire nella stagione invernale, che abbassa le difese immunitarie.

La soluzione definitiva verrà col vaccino, così come è successo con le tante epidemie che hanno afflitto l’umanità: il vaiolo è addirittura scomparso dalla faccia della Terra.

La poliomielite, la difterite e il tetano, per citarne alcune, sono diventate talmente rare, che a un giovane difficilmente capiterà d’incontrarle nell'intero corso sua carriera professionale. A meno che ci si metta di mezzo un genitore, che per ignoranza o per motivi ideologici esponga a questi rischi i suoi figli.

In questo quadro propongo una riflessione sul caso dei minori, che sembrano relativamente indenni. Il dubbio è che questa resistenza sia legata ai vaccini obbligatori, che conterrebbero determinanti antigenici comuni con il Coronavirus e, di conseguenza, conferirebbero una protezione crociata.

Un fenomeno analogo si è osservato non solo con il vaiolo bovino, ma anche con la varicella, che è abbastanza diversa. La quale varicella, secondo le cronache dell'epoca, proteggeva anche dal vaiolo. Questa eventualità avrebbe delle applicazioni terapeutiche pressoché immediate, stante la disponibilità dei suddetti vaccini.

La segnalo perché si può preliminarmente verificare sia in vitro, sia attraverso un’indagine sierologica mirata nel minore.

Data pubblicazione: 06 marzo 2020

15 commenti

#1
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Dr.ssa Anna Potenza

Articolo molto interessante, che condivido subito. Grazie!

#2
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Utente 645XXX

Buona sera Dottor Bruno Silvestrini,volevo farle i complimenti per l'articolo .
Tentare di depotenziare il covid rinforzano le difese immunitarie attraverso terapie ipnotiche e reiki anti-stress,dato che gli ormoni sembrano essere influenzati dalle emozioni, magari potrebbero arginare i contagi e complicanze.
Cosa ne pensa.
Grazie

#3
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Prof. Bruno Silvestrini

Utente 645381 (2)
La sottostante risposta è tratta dai commenti a un altro mio articolo, intitolato "Le ragioni di no vax":
Non dia retta a 645XXX, che scherzava. Parlando seriamente, è ragionevole pensare che esista un rapporto tra stato dell'umore e salute. Per esempio, le segnalo due articoli a carattere divulgativo che si leggono volentieri: Meli E. Curarsi con l’ottimismo. Focus, 344, 6, 31-33, 2021 e Meli E. Il circolo virtuoso. Focus, 344, 6, 34-37, 2021. Da qui a pensare che il Covid si possa prevenire o curare con la psicoterapia il passo è lungo. Sarebbe giusto, peraltro, offrire attraverso il SSN un sostegno alle persone che soffrono nei confronti del vaccino di forme fobiche analoghe alla claustrofobia.
Buona giornata

#4
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Dr.ssa Anna Potenza

D'accordo con lei. Io il trattamento per i no vax lo vorrei obbligatorio, disposta ad offrirlo gratis.
C'è una bella analisi del mio collega psicologo Damiano Torricelli sulle quattro motivazioni inconsce dei no vax; e adesso anche il suo parallelismo paura del vaccino e fobie da costrizione è molto calznte.
Sorprendenti e contraddittori come sempre sono gli esseri umani, la maggior parte dei no vax appartiene a partiti e movimenti che vorrebbero l'uomo forte e il pugno di ferro. Mah!

#5
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Prof. Bruno Silvestrini

Gentile Dr.ssa Potenza,
mi manda il riferimento di Damiano Torricelli? Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensa. Il mio punto di vista, espresso nell'articolo "Le ragioni dei No vax", è che la motivazione dei No vax aggressivi, tipo quello che mi accusa di soffrire di Alzheimer, risalga ai primordi della vita, quando alcuni miliardi di anni fa si è affacciata sulla Terra soverchiata da un Universo inanimato e nemico, sordo ai suoi bisogni e aneliti. E' solo dopo che la vita ha imparato che consorziandosi si difendeva meglio. E' così che passo dopo passo è evoluta dagli organismi unicellulari a quelli multicellulari, fino ad arrivare all'uomo e alla sua civiltà. Che in questo modo si è difeso benissimo dalle altre forme di vita e dal mondo inanimato mettendoli al proprio servizio, ma ha esagerato rischiando di distruggere insieme sé stesso e il mondo al quale appartiene. Siamo così arrivati a ridosso della Green Economy, alla riscoperta di "Ama il prossimo tuo come te stesso", dove il prossimo è anche la Natura, come l'intendevano gli Antichi.
Mah! dice lei a proposito dei No vax aggressivi. No, è l'istinto primordiale, che permane dentro ciascuno di noi, nessuno escluso. Esplode in quelli che non hanno studiato, non hanno letto i Libri sacri, né Dante: "fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza". Recuperarli non è facile, ma almeno proviamoci.
Giusto?
Buona serata

#6
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Dr.ssa Anna Potenza

Gentile prof. Silvestrini, le invio il link dell'articolo del mio collega: http://felicetorricelli.it/psicologi-e-vaccini-cosa-sappiamo-e-cosa-possiamo-fare/?fbclid=IwAR1_e_K6UPNrNrfQAg4iOLh0SYdVRrwRVGoa30WN72HGH1HAfJXyFPLnW-o
Trovo le sue riflessioni molto interessanti, specie perché sono, oltre che psicologa, insegnante di Storia e Filosofia.
Se il link non basta può fornirmi una sua email (quella di Medicitalia, per esempio) e le invierò l'articolo di Torricelli.
Non ho letto l'altro suo articolo che cita, mi farebbe piacere conoscerlo.
Cordialmente.

#7
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Prof. Bruno Silvestrini

Il link mi basta.
Sui vaccini ho scritto un articolo paludato, assieme al figlio e al nipote, che mi hanno seguito e accompagnano. E' sul WEB: Vaccines, a matter of benefit/ratio.
Il mio Professore di Filosofia lo ricordo con rimpianto. A riposo, come si dice, teneva le letture dantesche, frequentate dai suoi ex allievi. Si chiamava Giannetto Cattani. Complimenti per la diagnosi. Per la quale ci sono vaccini, ma diversi. Sono le lezioni di insegnanti come lei e il mio.
Buona giornata.

#8
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Dr.ssa Anna Potenza

Grazie, simpaticissimo prof. Spero che il covid -o meglio i vaccini- permettano a noi specialisti di Medicitalia di tornare ad incontrarci di persona. Cordialmente.

#9
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Prof. Bruno Silvestrini

Veramente ci stiamo già incontrando: sul WEB, aperto al pubblico che così impariamo a conoscere.
Sa che cosa diceva il mio insegnante? Che nella vita c'è del male, ma anche del bene. Sta al saggio apprezzarlo.

#10
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Utente 645XXX

Buon giorno Prof Bruno Silvestrini,la ringrazio anticipatamente per avermi risposto, certamente pensare che la psicoterapia da sola sia poco per affrontare una pandemia, ma credo che si sottovaluti un po' troppo in grande, con la preferenza di trattamenti medicinali con la chimica,in quanto vorrei farle notare che anche la psicoterapia non farmacologica riesca ugualmente a stabilire una certa rilevanza anche sulla chimica organica.
Pazienti che soffrivano di insonnia o di dipendenze, tipo il fumo,l'alcool,sesso,gioco d'azzardo, ecc,in seguito guariti con l'aiuto di questa opportunità sanitaria alternativa.
È possibile magari studiandola a fondo capire i sistemi organici stimolati dalla psicoterapia anche per produrre nuovi farmaci più efficaci probabilmente.
Professore le suggerirei un un'entourage con i professionisti che studiano infatti le reazioni sul corpo ed ottengono dati positivi concreti.
Potrebbe essere la svolta sanitaria che saprà controllare meglio la pandemia.
Del resto tanti si ammalano perché trasgressori delle disposizioni dell'oms.
Buona Domenica.
Cordialità.

#11
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Prof. Bruno Silvestrini

Utente 645381 (10)
Non ha bisogno di convincermi! Lei non sa quanti casi, anche gravi, ho risolto da psicologo ruspante, quale sono e quale era il medico di famiglia, una categoria alla quale mi onoro tuttora di appartenere. Un episodio che ha segnato la mi esistenza l'ho addirittura raccontato in un un mio libro. Il problema è il costo della psicoterapia, che solo le persone abbienti possono affrontare. Questa è la situazione, purtroppo.

#12
Foto profilo Prof. Bruno Silvestrini
Prof. Bruno Silvestrini

Utente 645381 (10)
Ecco l'episodio che ha segnato la mia vita:
Una notte fui chiamato al capezzale di una donna apparentemente in fin di vita. Arrivando incrociai il sacerdote, che usciva dopo averle impartito l’estrema unzione. Il cuore della malata era impazzito, ma i familiari mi confermarono che si trattava di una fibrillazione di vecchia data. Le iniettai un cardiotonico, che in seguito è stato ritirato dal commercio perché inefficace, sedetti accanto a lei, le presi la mano e cominciai a parlarle. Lentamente emerse dal suo torpore, mi ascoltò, rispose alle mie domande e si riprese. Quando mi accomiatai fu lei ad accompagnarmi alla porta, lasciando stupefatti i familiari. Fu allora, mentre nelle prime, incerte luci dell’alba ritornavo verso casa, che ebbi la percezione della futilità della mia professione.
Le nottate trascorse sui libri, le giornate spese nei laboratori di Fisiologia e nelle corsie di Patologia Medica, perfino la laurea summa cum laude mi apparvero improvvisamente inutili, sprecate. Il malato non aveva bisogno della mia sapienza. Gli bastava un po’ di buon senso, di comunicativa e di solidarietà, che chiunque gli avrebbe potuto dare senza bisogno di tanti studi e sacrifici. Così feci la scelta decisiva della mia vita: abbandonai la carriera medica per quella scientifica.
In seguito non me ne ero pentito, anche se a tratti avevo sentito il bisogno impellente di ritrovarmi fisicamente accanto al malato, di ascoltarlo, visitarlo, sorreggerlo. Quello che mi frullava nella mente e mi arrovellava, mentre riandavo col pensiero a quel periodo, non era questo. Mi stavo rendendo conto di quanto ero stato sciocco e presuntuoso. Il sapere che avevo accumulato negli anni dell’Università non mi era servito solo per le diagnosi impegnative: era quello che mi consentiva di capire quando il malato aveva bisogno di rimedi mercenari , come li avrei chiamati in seguito, e quando aveva la possibilità, se aiutato in maniera appropriata, di cavarsela da solo. Con i malati di meningite, polmonite e schizofrenia non avevo tergiversato un solo istante: il primo l’avevo ricoverato immediatamente in ospedale, il secondo l’avevo imbottito di sulfamidici e penicillina, il terzo l’avevo affidato ad uno specialista. In tutti gli altri casi, incluso quello della donna apparentemente in fin di vita, mi ero assunto le mie responsabilità coscientemente, contando non sull’intuito, ma sulle conoscenze scientifiche che avevo.

#13
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Dr.ssa Anna Potenza

Bellissima esperienza, prof.
Sono alunna (malgrado la mia età avanzata continuo a studiare) del prof. Mario Pagani, ricercatore CNR, il primo al mondo che ha dimostrato con tecniche di neuroimaging l'influenza sul cervello sia delle benzodiazepine, sia della psicoterapia EMDR.

#14
Foto profilo Utente 645XXX
Utente 645XXX

Complimenti davvero Dottore per la sua esperienza con quella donna moribonda che si è ripresa con un po' di conforto.
Anch'io ho avuto esperienze di questo tipo senza essere medico.
Grazie per il suo costante lavoro scientifico Dott.Bruno Silvestrini.
Complimenti anche a lei Dott.ssa Anna Potenza per i suoi studi.

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